19 marzo 2022, Festa del Papà. Nel nome del Padre, una riflessione un augurio per questa ricorrenza
Oggi è la Festa del Papà, giorno che inevitabilmente coinvolge anche i suoi figli.
di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano

“Nel nome del padre” non ha copyright, pur essendo il titolo del noto film del 1972, diretto da Marco Bellocchio e in seguito utilizzato, infatti, come nome per altre pellicole cinematografiche (vedi, ad esempio, “In the Name of the Father”, del 1993, tradotto in italiano, appunto, “Nel nome del padre”).
“Nel nome del padre” è il titolo anche di vari libri ed evidentemente, per essere utilizzata così spesso questa frase, risulta portare con sé vari profondi significati.
Oggi è la Festa del Papà, giorno che inevitabilmente coinvolge anche i suoi figli.
Auguri a tutti i papà, quindi, ma anche ai suoi discendenti.
A quest’ultimi, l’auspicio di amare ed onorare i padri meritevoli, anche quelli assenti, anche quelli malvagi (se è possibile) senza per questo seguirne le loro orme.
Ai figli l’invito, pure, di proseguire con le loro vite le buone eredità dei loro padri, i loro valori ed insegnamenti. Di condurre un’esistenza nel nome del padre.
Agli orfani, di essere consolati, anche da quel Dio che puo’ apparire ingiusto ma che dice anche di essere “Padre degli orfani…” (Salmo 68 versetto 5).
“Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà” (Esodo 20, versetto 12), è il primo comandamento con promessa.
“Figli ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto” (Efesini 6, 1). Ma dice anche, “E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore” (Efesini, 6,4).
Quanta responsabilità hanno, allora, i papà e i figli!
Oggi, più che mai, che il ruolo di padre sembra aver perso la sua autorevolezza (non la sua autorità), bisogna riscoprirne il suo valore. Padri che non vengono rispettati dai propri figli, a volte anche uccisi per pura questione di danaro (vedi gli ultimi fatti di cronaca).
Ma anche padri che non sono di esempio per la propria prole.
Auguri a tutti i papà, anche a quelli che vogliono un figlio non con una donna ma con un uomo. Auguri a loro, anche se possiamo passare per “antichi”, di realizzare che è meglio cedere di fronte al naturale corso della vita rispetto al proprio egoismo.
Auguri a tutti i papà, che essendo malati sono assenti dalle loro famiglie e che per via di norme anti Covid non possono vedere i loro figli. A loro, ai figli, la forza, la consolazione che puo’ venire solo dall’Alto di resistere. L’invito a pensare che le loro intenzioni, le loro preghiere giungono ai cuori dei loro padri. Lo so, è difficile, terribile. Ma a voi padri e figli, che vivete in questa circostanza, va tutta la nostra solidarietà.
Festeggiate papà, festeggiate figli. Non solo oggi ma sempre.
Quel sempre che per Fede crediamo.
E lo diciamo con tanta emozione. Quella emozione che sembra essersi persa nel mare dell’indifferenza, dell’ingratitudine, dei disvalori di oggi che invece, questo mare ci vuole restituire.
“Nel nome del padre”, auguri a tutti i papà!
Romano Scaramuzzino
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