Vola un’Aquila nel cielo di Campobasso: Vivarini concede il bis e il Catanzaro è terzo in Lega Pro di serie C
Uno spettacolo di serie C. E questo lo si poteva immaginare visto che assistiamo ad un torneo di Lega Pro che, per mille motivi (la scarsa preparazione arbitrale, la mancanza di tifosi sugli spalti, le rotture di minkia dei green pass e dei super green pass, il ragionier Fantozzi non avrebbe esitato a definire qualitativamente come “una cagata pazzesca”.
dal direttore Riccardo Colao per il Quotidiano l’Italiano
CAMPOBASSO – Il Catanzaro sfata il tabù Campobasso ed espugna il Romagnoli per due reti a uno. Da amante dei colori giallorossi non si può che essere felici per la concessione del “bis” da parte di mister Vivarini che in due soli match ha recuperato sei punti importantissimi e, finché durerà, persino il terzo posto in classifica generale. Da giornalista obiettivo bisogna riconoscere che, al di là dei gol costruiti in maniera asettica e avulsa dal resto del contesto del gioco, il risultato penalizza troppo la squadra casalinga e premia le aquile.
E qui sento già qualcuno che avrà da ridire come nella canzone degli 888, quella della “dura legge del gol: “Voi non capite un cazzo, è un po’ come nel calcio … Fai un gran bel gioco però… Se non hai difesa gli altri segnano … E poi vincono … Loro stanno chiusi ma alla prima opportunità salgon subito e la buttan dentro a noi…”.
É andata proprio così. Ai giallorossi sono bastati 45 minuti di gioco (cioè, meglio precisare due soli minuti del primo tempo) e due gol realizzati: al 33’ da Bombagi su assist di Vandeputte e al 45’ da Vazquez (o forse grazie ad una deviazione o ad un rimbalzo di Vandeputte). Raccichini è rimasto infilzato da i due palloni calciati nello specchio della sua porta e le marcature appena descritte hanno mietuto i tre punti.
Il Campobasso, al 41’, era riuscito addirittura a sfiorare il pari con Rossetti che in elevazione aveva corretto bene un bel traversone spedendolo alla sinistra di Branduani che se l’e visto rimbalzare sul palo mentre stazionava furbescamente dall’altra parte della linea di porta…
Il calcio è beffardo ed è risaputo come ad occasione mancata spesso si assiste all’insaccamento della “pelota” dalla parte opposta a quella dove l’occasione è sfumata, e così è stato.
Negli spogliatoi sul 2 a 0 a vantaggio degli uomini di Vivarini (operante dalla tribuna per via di una squalifica) ci si attendeva nella ripresa la reazione del Campobasso o quanto meno, viceversa, lo spadroneggiamento dei “visitors”… Ne è uscito invece uno spettacolo spesso inframezzato da svarioni, “interruptus” (come il coito) da falli inutili, rattristato da strattonamenti delle magliette, imbastito da episodi che dovrebbero vedersi solo nelle piazze o nelle spiagge durante i tornei “scapoli-ammogliati”, come la “passiata” lungo la linea di bordo campo di Branduani: al 73’, l’estremo difensore, ha lasciato precipitosamente la sua porta scoperta, duettando – come niente fosse – con un avversario che lo ha pure dribblato, nemmeno fosse stato un “portiere” condominiale intento a bere il caffè, al bar di fronte, consentendo agli estranei di abusare impunemente dei segreti della sua guardiola…
Uno spettacolo di serie C. E questo lo si poteva immaginare visto che assistiamo ad un torneo di Lega Pro che, per mille motivi (la scarsa preparazione arbitrale, la mancanza di tifosi sugli spalti, le rotture di minkia dei green pass e dei super green pass, il ragionier Fantozzi non avrebbe esitato a definire qualitativamente come “una cagata pazzesca”.
Guardalinee (pardon assistenti arbitrali) nanerottoli e arbitro dal sorriso fessacchiotto sulle labbra e col regolamento, imparato a memoria come per le filastrocche di scuole elementari, incapaci di applicarlo o di interpretarlo nella pura essenza di chi lo ha formulato e convalidato.
Insomma lieti per la vittoria del Catanzaro. Nel “soccer” vince chi realizza più gol degli avversari. I giallorossi son riusciti a scuotere la rete avversa due volte, il Campobasso ha beffato Branduani mal posizionato sulla bisettrice dell’angolo del tiro violento in una occasione… La sintesi del match è tutta in questa considerazione…
Per fortuna, al momento del 1 a 2, al triplice fischio del signor Kumara di Verona c’era da spendere la modica quantità di una decina di minuti di gioco (5 effettivi e 5 di recupero) e i tre punti artigliati dalle aquile sono finiti nel carniere catanzarese.
Per un contrasto indefinibile della legge, anzi della “dura legge del gol” a gioire sugli spalti è stata la sparuta rappresentanza del manipolo battente bandiera giallorossa comunque lieti di aver testimoniato l’ennesimo felice episodio della lunga saga nella Lega Pro dell’US Catanzaro. Gli eroi sono loro. Questi giovanotti che pioggia, sole, neve, caldo, afa, covid, freddo, gelo e via discorrendo non rinunciano mai ad essere presenti all’ormai canonica proiezione sul genere “Corazzata Potiomkin” che settimanalmente si replica sul terreno di gioco di qualsiasi campo di Lega Pro.
A proposito di campo, quello del…Campobasso… era piuttosto un …campo a soluzione “acquatica” come avrebbe detto il principe De Curtis in arte Totò, visto che in alcune porzioni rasentava lo stato di palude lacustre più che quello del rettangolo di football… ma il calcio si racconta che sia bello anche per questi imprevisti…
Onestamente il Campobasso ha espresso la sua figura e quel che poteva offrire sulla base delle pedine disposte con un modulo tutt’altro che rinunciatario e mai rassegnato. Ha cercato di interpretare il ruolo di squadra casalinga e le ha tentate tutte per sorprendere la difesa catanzarese. Non ha demeritato e pur soccombendo si è arreso con l’onore delle armi gettando il cuore oltre la siepe quando nella restante manciata di spazio, recuperato dal signor Kumara in combutta col “quarto uomo”, ha spinto sui pedali per sorprendere la retroguardia calabra. Reparto che pur assente l’esonerato Calabro, mister che puntava sulla sua solidità per uscire indenne da avversari più perigliosi, non ha ceduto di un millimetro se non bell’occasione del “gollazzo” di Emausso.
La Storia è scritta da chi vince e ai tifosi rossoneri molisani non è rimasto che intonare l’altra strofa del ritornello della “dura legge del gol”: “Voi non capite un cazzo … è come nel calcio … gli altri segneranno perché danno spettacolo … però quando giochiamo noi … non molliamo mai … Loro stanno chiusi ma … Cosa importa chi vincerà … Perché in fondo lo squadrone siamo noi … Lo squadrone siamo noi”.
Lo “squadrone” per certi versi è apparso più il Campobasso ma per il Catanzaro era importante vincere (per convincere è bene attendere che Branduani sia maggiormente reattivo tra i pali e meno “spaccone” nelle uscite, che qualche difensore si riveli più attento sulle fasce e sui movimenti degli attaccanti avversari, che il centrocampo agisca con cattiveria e che il prode Cianci comprenda meglio le posizioni dell’off-side) per il resto il nuovo assetto in classifica parla chiaro: aquile annidate al terzo posto, in piena zona play out, con aspirazioni da capolista mancata, molisani nel mar dei play off con la speranza di recuperare e di sorvolare il momento negativo. Da Campobasso è tutto! A rileggerci tra sette giorni…
Riccardo Colao
IL TABELLINO DI CAMPOBASSO – CATANZARO 1 – 2
CAMPOBASSO (3-5-2): Raccichini; Fabriani (61′ Liguori), Menna, Magri (89’Ladu); Pace, Bontà, Persia, Tenkorang; Candellori, Rossetti (77’Emmausso), Vitali (61’Parigi). A disposizione: Zamarion, Coco, Sbardella, Vanzan, Nacci, Martino, De Biase, Giunta. Allenatore: Cristian Cicioni
CATANZARO (3-5-2): Branduani; Scognamillo, De Santis, Gatti (83’Martinelli); Fazio, Bombagi (76’Risolo), Cinelli, Verna, Vandeputte (76’Bayeye); Vazquez (83’Carlini), Cianci (92’Curiale). A disposizione: Nocchi, Romagnoli, Monterisi, Porcino, Ortisi, Bearzotti. Allenatore: Andrea Milani
Arbitro: Kumara di Verona
MARCATORI: 32′ Bombagi, 44′ Vandeputte, 85′ Emmausso (Cb)
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