Il Giorno della Memoria nel Ricordo dell’eccidio delle Foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata
Oggi si ricordano i martiri del confine orientale, vittime dell’odio comunista ed i tanti esuli. Con buona pace di negazionisti e giustificazionisti che ancora oggi gettano fango sul dolore e sul sangue di migliaia di persone, l’Italia del pensiero libero non scorda e conserva la memoria.
dalla Redazione Romana del Quotidiano l’Italiano
ROMA – Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata (Legge n 92 del 2004). Oggi si ricordano i martiri del confine orientale, vittime dell’odio comunista ed i tanti esuli. Con buona pace di negazionisti e giustificazionisti che ancora oggi gettano fango sul dolore e sul sangue di migliaia di persone, l’Italia del pensiero libero non scorda e conserva la memoria.
Tra le personalità politiche più impegnate nell’onorare questa ricorrenza l’on. Giorgia Meloni, segretaria di Fratelli d’Italia che ha dichiarato:
“Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. Non è stato facile far sì che la vicenda dei martiri del confine orientale fosse riconosciuta da tutti.
Nonostante, ancora oggi, qualche giustificazionista continui a gettar fango sul dolore e sul sangue di migliaia di persone, l’Italia – con la legge 92 del 2004 – riconosce il dramma che vissero i nostri connazionali e lo celebra così come essi meritano.
Affinché più nessuno debba subire quei torti, affinché tutti possano ricordare cosa – per troppi – ha significato essere italiani: non vi abbiamo dimenticati, non vi dimenticheremo.
Anche per questo continueremo a lavorare per rafforzare il legame che lega la nostra Nazione alla comunità ancora presente in quei territori e salvaguardare la cultura italiana nell’Adriatico orientale”.




L’Italiano, Quotidiano del Popolo d’Italia, si associa al ricordo e si unisce nella memoria di un fatto tragico che ha funestato l’esistenza di tantissimi confratelli e che a distanza di anni resta una ferita aperta! I massacri delle foibe sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale da parte dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA ideologicamente comunisti e legati al generale Tito futuro dittatore della nascente Jugoslavia schierata con l’URSS di Stalin.
Il nome di tali eccidi deriva dalle grandi cavite carsiche (chiamati per l’appunto foibe in Venezia Giulia ) dove furono gettati molti dei corpi delle vittime orrendamente trucidate e poi legate con fili di ferro affinché un corpo trascinasse l’altro. Molti finirono in queste foibe ancora vivi.

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