Daniela Rabia e La Stanza nel Buio, novità in libreria
Da un’immagine. Da un’idea, da un’esperienza di vita, la mia. Dal nulla e da tutto. Da me e da fuori di me. Sicuramente dalla mia anima. Io sono convinta che siamo anime che camminano nei corpi e non corpi che ammantino anime.
dalla Redazione Letteraria del Quotidiano l’Italiano
di Ivan Trigonà
ROMA – E’ arrivato il nuovo libro scritto da Daniela Rabia. L’autrice di origine catanzarese è una realtà nel panorama della cultura calabra. Difficile non averne sentito parlare o non conoscerla. È presente in molti contesti con i suoi scritti e fa ascoltare la sua voce spesso quando è necessario. Parliamo di un nuovo romanzo “La stanza del buio”, E le Chiediamo di accennare al testo?
“Grazie si. Vorrei parlarne meno diffusamente per non togliere al lettore il gusto della scoperta. Posso anticipare che ci addentriamo in una storia d’amore a modo suo. L’amore più grande che possa esserci, quello tra madre e figlio.
Da cosa nasce?
Da un’immagine. Da un’idea, da un’esperienza di vita, la mia. Dal nulla e da tutto. Da me e da fuori di me. Sicuramente dalla mia anima. Io sono convinta che siamo anime che camminano nei corpi e non corpi che ammantino anime.
Sappiamo che è capace di sostenere i suoi libri partecipando ad una infinita serie di presentazioni grazie alle quali ha ampliato la platea dei suoi lettori. Anche questa volta girerai per promuoverlo la tua terra di Calabria?
Penso proprio di si ma con ritmi lenti. Non voglio affannarmi come in passato. Sono alla mia nona pubblicazione, ho più esperienza e meno tempo. Voglio godermi i momenti con calma senza ansia. Girerò, certo, ma senza privarmi delle mie letture quotidiane e dei miei spazi di vita. Se c’è una cosa che ho capito in undici anni di attività letteraria è che i libri sono vita ma non devono togliere troppo alla vita. Non tutto come ho fatto io in passato, in alcuni periodi. Devo camminare, respirare, vivere. Devo concedermi il tempo che la mia anima mi richiede.
Il testo ha una bella introduzione e una altrettanto interessante prefazione
Si, è un romanzo che ha la grande fortuna di essere preceduto da due emozionanti prefazioni. Quella di Francesco A. Cuteri archeologo, professore all’Accademia, delle belle arti di Catanzaro direttore del museo di arte contemporanea AM di Bivongi e tanto altro e quella di Alberto Scerbo, prof. all’UMG di Catanzaro di filosofia del diritto.Due scritti profondi che introducono magistralmente alla mia storia.
Mi ha colpito il messaggio al lettore e fine
Hai centrato. Io sono là in quelle pagine. Grazie di tutto.
Allora auguri al nuovo nato e ad maiora.
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