A Catanzaro grande spot del Sindaco Fiorita, uno che non la dà a bere a nessuno
A metà degli anni ’80 la celebre frase pubblicitaria, legata alla marca di una colonia recitava “per l’uomo che non deve chieder mai”… A distanza di 40 anni a Catanzaro (gli uomini e pure le donne) devono chiedere tutto a cominciare dall’acqua che pur scorrendo nei rubinetti da diversi giorni è diventata intoccabile, imbevibile e inservibile. Le cause? Ce le racconta lo stesso Fiorita
di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)
ROMA – Riceviamo dal Capoluogo della Calabria una quantità innumerevole di mail e di messaggi whatsapp nei quali si legge lo scoramento e lo sfinimento (scriviamolo pure) dei catanzaresi afflitti dalla mancata erogazione di acqua potabile o comunque ottimale per gli altri usi domestici, che purtroppo va avanti da giorni senza che sia stata trovata una soluzione. “Il governo Fiorita infuria, l’acqua manca e la Città intera è stanca,
Com’é giusto che sia non è possibile addebitare tal ulteriore “grana” caduta in capo al signor Nick Fiorita meglio noto come “l’anatra zoppa”. Lui è il sindaco meno votato d’Italia catapultato sulla poltrona di primo cittadino nonostante non abbia mai avuto, né prima delle elezioni e neppure dopo, una maggioranza di consiglieri eletti nelle liste che l‘hanno supportato. Ohibò in Italia, grazie alle Leggi “ad capocchiam” (non ci sono state solo quelle “ad personam” legate al cognome Berlusconi) è possibile che si verifichi persino la situazione come quella che si sta vivendo nella città dei Tre Colli. Una tantum la minoranza degli iscritti nelle liste elettorali è riuscita ad aver ragione sulla maggioranza silenziosa e anche pigra rea di non essersi recata alle urne sfavorendo l’affermazione dell’antagonista Valerio Donato vittorioso al primo turno con una percentuale di quasi il 47%. Poi ci fu il ballottaggio…. e dalla farsa si è passati alle “comiche finali”. Ora si vive la tragedia di un comune allo sbando!
Nick Fiorita, forte del T.A.C. (Tiramo a campà) è riuscito a battere il record del padre che fu sindaco, al tempo in cui la Democrazia Cristiana filava, pochi mesi per poi essere sostituito dal repubblicano Antonio Bevacqua. Due anni è mezzo sulla scomoda poltrona da primo cittadino in una città dove il proverbio “megghiu fissa ‘ca sindacu” la dice tutta sul ruolo che “l’anatra zoppa” ha conquistato con la lista “cambiavento” e l’appoggio di PD e 5Stelle.
A metà degli anni ’80 la celebre frase pubblicitaria, legata alla marca di una colonia recitava: “per l’uomo che non deve chieder mai”… A distanza di 40 anni a Catanzaro (gli uomini e pure le donne) devono chiedere tutto a cominciare dall’acqua che pur scorrendo nei rubinetti da diversi giorni è diventata intoccabile, imbevibile e inservibile. Le cause? Ce le racconta lo stesso Fiorita, esperto di comunicazione, visto che è riuscito a convincere ventimila cittadini proponendosi quale “uomo della provvidenza” e che avrebbe risolto i mali endemici del capoluogo. Udite, udite: “Siamo al lavoro h 24 con Sorical e Asp per risolvere una situazione delicata che ieri sembrava essere stata superata. Abbiamo fatto bene a non fidarci del primo esito positivo e attendere le nuove analisi, che purtroppo confermano ancora parametri non in regola. Il monitoraggio è continuo e non appena avremo il via
libera dall’Asp elimineremo il divieto”.
Sicuramente anche i cittadini faranno bene a non fidarsi nel momento in cui Nick Fiorita dovrà, per decorrenza dei termini, abbandonare Palazzo de Nobili e tornare da dove è venuto. Cioè a casa sua. E faranno tanto bene perché dopo aver ingoiato le tante promesse dispensate, come chiacchiere e pinzillacchere, nel periodo elettorale, saranno pochi coloro che lo rivoterebbero. Un recente sondaggio effettuato da una nota società di ricerche di mercato ha accertato che su mille intervistati (dichiarati suoi elettori) circa trecento troverebbero ancora il coraggio di sostenerlo. Dunque il “bacino” del cambiamento si ridurrebbe ad una percentuale del 30% con una proiezione di 6000 preferenze (più o meno). Un vero e proprio depauperamento del suo patrimonio elettorale.
Sia nell’area del centro, che in quella di destra e addirittura a sinistra già si sta lavorando per i dopo-Fiorita. Intanto prendiamo atto che da quando i cittadini hanno compreso con chi hanno a che fare sotto il profilo politico-amministrativo lui non è certo (e qui concordiamo) uno che la dà a… bere a chiunque … Tant’é che non avendo altro da aggiungere ha concluso con una nota da libro “Cuore”: “Preferisco prendermi tutti gli improperi del mondo piuttosto che una sola persona abbia un problema di salute a causa della presenza di batteri nell’acqua“.
Ma “au monde entier” di dispensare improperi a Fiorita non importa nulla. E il “sindaco ridens” che lo sa benissimo; ha ben calcolato che ottantamila, caldi, affettuosi e senza scadenza, vaffa dei catanzaresi al suo indirizzo, posson bastare!
Riccardo Colao
Nella foto sottostante il sindaco Fiorita che – da quanto dichiara – sta sudando le sette camicie per risolvere i gravi problemi che assillano Catanzaro ai quali si è aggiunta pure la problematica dell’acqua imbevibile e inservibile. Il Comune ha poi diramato una serie di “ciclostilati” o fotocopie in formato A4, a caratteri minuscoli e interlinee fitte, appiccicandoli poi sulle facciate dei palazzi delle strade principali o sulle vetrine di qualche negozio compiacente. Una maniera “molto elegante”, moderna e diretta in perfetto stile Fiorita per avvisare i suoi concittadini. A quando le dimissioni?
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