Barabba o Gesù… Ponzio Pilato lasciò al popolo la scelta…
Oggi venerdì santo in ricordo della passione e della morte di Gesù.
Senza la morte non ci sarebbe stata la Resurrezione. Unico miracolo che rende divino Gesù. Giornata di preghiera e silenzio per i cristiani. Pace e serenità a tutti.
di Aristide Anfosso per il Quotidiano l’Italiano dalla Redazione Catanzarese

CATANZARO – Barabba o Gesù?
Gesù sapeva bene, entrando a Gerusalemme a cavallo di un asina, che proclamandosi Re dei Giudei, avrebbe infranto la legge ebraica ma sapeva anche che quella infrazione non avrebbe avuto come pena una punizione severa.
La sentenza della pena di morte a quei tempi poteva essere emessa soltanto dai romani cioè da Pilato ma con giuste motivazioni.
Ponzio Pilato prefetto della Giudea per circa un decennio, dopo la morte di Erode, re dei Giudei, non ritenne infatti le accuse mosse dal Sinedrio a Gesù tali da giustificare la pena di morte.
Ma le autorità religiose ebraiche volevano Gesù in croce.
Dicono i Vangeli che Pilato se ne “lavò le mani” facendo decidere al popolo se condannare a morte o liberare Gesù.
Il popolo avrebbe dovuto scegliere: Gesù o Barabba.
Barabba chi era costui?
Barabba (letteralmente “figlio del padre”) o Gesù Barabba (Yeshua Bar-abbâ, letteralmente “Yeshua, figlio del padre”, come riportato in alcuni manoscritti del Vangelo secondo Matteo) era, secondo i quattro vangeli canonici, un ebreo appartenente al partito degli Zeloti, detenuto dai Romani a Gerusalemme assieme ad alcuni ribelli.
Gli Zeloti erano un gruppo politico-religioso giudaico apparso all’inizio del I secolo, partigiani accaniti dell’indipendenza politica del Regno di Giudea, nonché difensori dell’ortodossia e dell’integralismo ebraico dell’epoca.
Erano ribelli, che volevano l’indipendenza politica dai romani da ottenere a mano armata.
Barabba venne liberato dalla folla che era stata chiamata ad esprimersi, dal prefetto romano Ponzio Pilato, su chi rilasciare tra lui e Gesù di Nazareth.
Scrive papa Benedetto XVI nel suo “Gesù di Nazaret” Barabba era una figura messianica.
La scelta tra Gesù e Barabba non è casuale: due figure messianiche, due forme di messianesimo che si confrontano.
Questo fatto diventa ancor più evidente se consideriamo che Bar-Abbas significa figlio del padre. Da Origene apprendiamo un ulteriore dettaglio interessante: in molti manoscritti dei Vangeli fino al III secolo l’uomo in questione si chiamava Gesù Barabbas – Gesù figlio del padre.
Barabba non era un ladro qualunque e si pone come una sorta di alter ego di Gesù, che rivendica la stessa pretesa, in modo però completamente diverso.
La scelta che deve fare il popolo è quindi tra un Messia Zelota che capeggia una lotta, che promette libertà e il suo proprio regno,
e questo misterioso Gesù, che annuncia come via alla vita “il perdere se stessi ed il regno dei cieli”.
Gli zeloti erano un partito e gli apostoli erano pochi.
La scelta su chi sarebbe andato a finire in Croce era scontata.
Fra gli apostoli Simone era l’unico che poteva essere associato con certezza al ribellismo zelota (fondato da Giuda il Galileo) e che costituì per i romani e per le gerarchie religiose ebraiche del tempo un grave problema politico e militare.
Il legame di Gesù e di tutto il suo movimento con i ribelli è invece tutto da dimostrare, verosimilmente inesistente, dato che nei Vangeli non vi è traccia alcuna di questo rapporto.
Per i cristiani Gesù è il figlio di Dio venuto sulla terra per togliere i peccati dal mondo.
Il peccato originale viene invece tolto ad ogni individuo col battesimo.
E dato che la fede di cui parla la Bibbia si basa sulla conoscenza è impossibile che un neonato abbia fede.
Per questo motivo la Bibbia non ha mai incoraggiato a battezzare i bambini.
Questo era chiaro ai primi cristiani, i quali non battezzavano bambini ma “uomini e donne” che avevano fede nella Parola di Dio.
Oggi venerdì santo in ricordo della passione e della morte di Gesù.
Senza la morte non ci sarebbe stata la Resurrezione.
Unico miracolo che rende divino Gesù.
Giornata di preghiera e silenzio per i cristiani.
Pace e serenità a tutti.





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