Monday, December 11, 2023
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Botta e risposta sulla campagna vaccinale

di Romano Scaramuzzino (Dalla Redazione di Bergamo) Il sindaco Gori attacca, la Moratti risponde polemiche sulla distribuzione dei vaccini Per…

By L'Italiano , in Cronaca Italiana Politica Italiana Rubriche , at 31/03/2021 Tag: , ,

di Romano Scaramuzzino (Dalla Redazione di Bergamo)

Il sindaco Gori attacca, la Moratti risponde

polemiche sulla distribuzione dei vaccini

Per il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, dai microfoni di Radio 24, martedì scorso, sono state espresse parole di critica riguardo l’organizzazione messa in atto dalla Regione Lombardia per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini alla popolazione.

Secondo Gori, infatti, la prima lacuna di questa pianificazione è stata quella di vaccinare per primi i giovani ventenni, lasciando, così, “scoperti”, le persone più vulnerabili ovvero gli anziani.

Con una percentuale, sempre secondo il sindaco bergamasco, del doppio dei vaccinati di età tra i 20-29 anni, rispetto ai 70enni.

Non solo, secondo Gori, altra lacuna, è stata quella che, la società Aria, alla quale la Regione ha dato l’appalto, è stata difettosa riguardo le prenotazioni.

Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore regionale al Welfare nonché vicepresidente, Letizia Moratti, la quale ha confutato la tesi del sindaco.

Ribadendo che la Regione non ha lasciato indietro nessuno, in particolar modo gli anziani e presentando i  numeri riguardanti la vaccinazione della popolazione over80, dichiarando, tra l’altro,

che entro l’11 aprile (gli stessi, ndr) avranno tutti avuto almeno la prima inoculazione.

Per così dire, la “palla” è, quindi, ritornata a Giorgio Gori, il quale, preso atto della risposta della signora Moratti, ha precisato che la sua non era un appunto verso la Regione Lombardia, anzi, correggendo ancor di più il tiro, ha affermato che

ho ben presente che la sequenza delle vaccinazioni è stata determinata a partire da scelte nazionali… e che i numeri riguardanti la vaccinazione della popolazione over80: altrettanto importanti, ma non toccano il punto che ho sollevato.  

Tralasciando i numeri esposti dalle due parti, per carità cristiana verso il lettore, crediamo che questa querelle, non fa altro che far emergere la confusione, la mancata sinergia di alcune istituzione lombarde e non, tra di loro.

Un caos, unito a tutto ciò che riguarda la pandemia Covid-19, che lascia un po’ smarrito il popolo italiano, che, soprattutto in questo momento, avrebbe bisogno più che di esibizioni di tabelle numeriche, di chiarezza e ordine. Anche comunicativo. Tra poco sarà Pasqua, non possiamo che sperare, quindi, in una “resurrezione” di una programmazione anti Covid più serena e chiara per tutt

Botta e risposta sulla campagna vaccinale

Il sindaco Gori attacca, la Moratti risponde

polemiche sulla distribuzione dei vaccini

Per il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, dai microfoni di Radio 24, martedì scorso, sono state espresse parole di critica riguardo l’organizzazione messa in atto dalla Regione Lombardia per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini alla popolazione.

Secondo Gori, infatti, la prima lacuna di questa pianificazione è stata quella di vaccinare per primi i giovani ventenni, lasciando, così, “scoperti”, le persone più vulnerabili ovvero gli anziani.

Con una percentuale, sempre secondo il sindaco bergamasco, del doppio dei vaccinati di età tra i 20-29 anni, rispetto ai 70enni.

Non solo, secondo Gori, altra lacuna, è stata quella che, la società Aria, alla quale la Regione ha dato l’appalto, è stata difettosa riguardo le prenotazioni.

Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore regionale al Welfare nonché vicepresidente, Letizia Moratti, la quale ha confutato la tesi del sindaco.

Ribadendo che la Regione non ha lasciato indietro nessuno, in particolar modo gli anziani e presentando i  numeri riguardanti la vaccinazione della popolazione over80, dichiarando, tra l’altro,

che entro l’11 aprile (gli stessi, ndr) avranno tutti avuto almeno la prima inoculazione.

Per così dire, la “palla” è, quindi, ritornata a Giorgio Gori, il quale, preso atto della risposta della signora Moratti, ha precisato che la sua non era un appunto verso la Regione Lombardia, anzi, correggendo ancor di più il tiro, ha affermato che

ho ben presente che la sequenza delle vaccinazioni è stata determinata a partire da scelte nazionali… e che i numeri riguardanti la vaccinazione della popolazione over80: altrettanto importanti, ma non toccano il punto che ho sollevato.  

Tralasciando i numeri esposti dalle due parti, per carità cristiana verso il lettore, crediamo che questa querelle, non fa altro che far emergere la confusione, la mancata sinergia di alcune istituzione lombarde e non, tra di loro.

Un caos, unito a tutto ciò che riguarda la pandemia Covid-19, che lascia un po’ smarrito il popolo italiano, che, soprattutto in questo momento, avrebbe bisogno più che di esibizioni di tabelle numeriche, di chiarezza e ordine. Anche comunicativo. Tra poco sarà Pasqua, non possiamo che sperare, quindi, in una “resurrezione” di una programmazione anti Covid più serena e chiara per tutti.

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