Saturday, March 8, 2025
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BRUXELLES OH CARA! – L’Opinione di Francesco Chiucchiurlotto

“Ho fatto una bella esperienza a Bruxelles come membro supplente del CDR (Comitato della Regioni), e ne ho tratto alcune indicazioni sul funzionamento delle istituzioni europee.
Il CDR è un organo consultivo che raccoglie in Europa per 5 anni, le rappresentanze di Regioni, Province, Comuni, nominate dai vari governi, su indicazione delle Associazioni degli enti suddetti.
Esso è a diretto contatto con il Parlamento Europeo e la Commissione, e fornisce loro dei pareri, attraverso una complessa e faticosa procedura, su argomenti nuovi o importanti, che spesso divengono provvedimenti.”

By L'Italiano , in Cronaca Italiana Cultura Editoriali In Evidenza News Regionali Politica Italiana Rubriche , at 8 Febbraio 2025 Tag: , , , , , ,

L’Opinione di Francesco Chiucchiurlotto dalla Redazione Politica per il Quotidiano l’Italiano

VITERBO Ho fatto una bella esperienza a Bruxelles come membro supplente del CDR (Comitato della Regioni), e ne ho tratto alcune indicazioni sul funzionamento delle istituzioni europee.

Il CDR è un organo consultivo che raccoglie in Europa per 5 anni, le rappresentanze di Regioni, Province, Comuni, nominate dai vari governi, su indicazione delle Associazioni degli enti suddetti.

Esso è a diretto contatto con il Parlamento Europeo e la Commissione, e fornisce loro dei pareri, attraverso una complessa e faticosa procedura, su argomenti nuovi o importanti, che spesso divengono provvedimenti.

Naturalmente tra i 27 stati rappresentati c’è una doppia distribuzione, quella nazionale e quella politica, che rende appunto complesso e faticoso il lavoro del Comitato.

Essenziale è quindi il rapporto tra i membri sia dei 27 Paesi Europei, sia all’interno dei due schieramenti politici principali; rapporto che si coltiva sia nelle riunioni di commissione che in quelle plenarie d’aula, ma anche alla “mensa”, o al bar o la sera nei ristoranti, che circondano vari e numerosi la Grand Place.

E’ in questi incontri che si creano amicizie, contatti , e si formano opinioni, alleanze nuove e strategie diversificate; da queste conoscenze nascono scambi culturali e commerciali, gemellaggi, linee tematiche che la stessa UE finanzia, ecc. e che durano nel tempo.

Ebbene non sono rose  e fiori, perché su tutto vige uno spietato ed ineliminabile regime di concorrenza; si tende a ridurre il numero dei possibili protagonisti aventi  le ambizioni di occupare posti, ottenere vantaggi, ricevere contributi ecc.

Come? Con la lingua, cioè con lo strumento indispensabile a stabilire e sviluppare contatti tra membri, a proporre ed avanzare piani e progetti, a stringere conoscenze ed amicizie durature.

Sono arrivato al CDR con un buon francese scolastico ed un inglese imparato sui dischi rock degli anni ’70; quindi destinato solo a convenevoli o interventi superficiali.

Approfittando di un’opportunità prevista dai regolamenti CDR, ho fatto un corso d’inglese durato 5 mesi, pagatomi al 90%, e per un po’ me la cavai abbastanza bene.

Ma, c’è un ma: quando si discuteva di cose importanti, fare un emendamento ad un parere, votare la nomina di un funzionario, distribuire contributi, la lingua parlata in quelle occasioni si complicava, si perfezionava in quella sorta di GLOBISH, cioè inglese globale in uso nella burocrazia UE e nelle alte sfere politiche, che a mano a mano che la conversazione proseguiva, ti faceva trovare fuori interlocuzione, fuori attenzione, e che proseguiva volutamente tra i pochi che ne condividevano articolazione e pronuncia.

Gli Italiani, membri di Comitato o Parlamentari, almeno allora, erano in molti in quelle condizioni: emarginati, in gruppi a sé stanti, costretti alle cuffie degli interpreti e assenti in quegli ambienti che reputo essenziali per sviluppare rapporti e politiche.

Ecco allora che se leggo che nell’ultima infornata delle Elezioni Europee, quella recente del 20.04.2024, i vari De Caro, Ricci, Nardella, Gori, Zingaretti, (già Parlamentare Europeo nel 2004), Bonaccini, ecc. ecc. già anelino  ad un ritorno in patria a ricoprire altre ed alte cariche più congeniali, credo che tra le cause ci sia proprio una sorta di emarginazione da carenza linguistica, e tutto sommato di noia ed insignificanza esistenziale.

E’ cioè il cursus honorum, che proprio in un partito come il PD dovrebbe essere curato nell’andamento e nei meriti, che invece si riduce al passaggio ininterrotto da una carica all’altra, purchessia, ed al pacchetto di voti buono per tutte le occasioni elettorali.

Non vorrei che si gravasse oltremodo l’Agenda del Cambiamento di Elly Schlein, ma forse tra le priorità c’è anche questa della competenza ed adeguatezza degli eletti.

Haug! Ho detto!

Francesco Chiucchiurlotto *

*Francesco Chiucchiurlotto, laureato in Giurisprudenza. È stato Sindaco del Comune di Castiglione in Teverina (Viterbo) – Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia A.N.C.I.

“Sono arrivato al CDR con un buon francese scolastico ed un inglese imparato sui dischi rock degli anni ’70; quindi destinato solo a convenevoli o interventi superficiali. Approfittando di un’opportunità prevista dai regolamenti CDR, ho fatto un corso d’inglese durato 5 mesi, pagatomi al 90%, e per un po’ me la cavai abbastanza bene”. (foto ADN Kronos)

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