Calcio – Coppa Italia – UMILIANTE DEBACLE DEL PALERMO AL “MARADONA” DI NAPOLI.
E non si cerchi di trovare alibi perché non ce ne sono, e se ce ne sono, non spiegano, né tampoco giustificano, l’umiliante sconfitta dell’undici messo in campo alla “sperindio” da mister Dionisi. Che, a nostro modesto parere, continua a predicare bene e a razzolare male, anzi, di partita in partita, sempre peggio.
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano
NAPOLI – Nei sedicesimi della Coppa Italia, la goleada di ieri sera del Napoli sull’inerme Palermo indigna più che più che amareggiare i tifosi rosanero (almeno 500) accorsi al “Maradona. E non si cerchi di trovare alibi perché non ce ne sono, e se ce ne sono, non spiegano, né tampoco giustificano, l’umiliante sconfitta dell’undici messo in campo alla “sperindio” da mister Dionisi. Che, a nostro modesto parere, continua a predicare bene e a razzolare male, anzi, di partita in partita, sempre peggio.
Perdere contro un avversario del calibro del Napoli, sia pure quello “di riserva” sceso in campo ieri sera, ci può stare, ma quello che non deve succedere MAI è non sudare la maglia, non rispettarla, non onorarla, perché tutto ciò induce ad una sola conclusione: che questi giocatori non ne sono degni, perché ieri, al di là dei cinque gol subiti; al di là della papera colossale di Sirigu che all’8’ che ha aperto le cataratte dei gol partenopei; al di là dell’ingiusta espulsione di Vasic (ma si era già sul 3-0 per il Napoli ) e, perfino, al di là del rigore su La Douaron per evidente e marchiano di Caprile, resta il fatto – incontestabile – che mentre il Palermo passeggiava, come fosse una scolaresca in gita premio, il Napoli faceva sul serio, affondava gli artigli sul tenero ventre rosanero e se lo spolpava ben bene, fino a lasciarlo pelle e ossa.
Sì, è vero, ci si messo anche l’arbitro a pasticciare e a farlo sempre e solo ai danni del derelitto Palermo: vedasi, come già detto, il rigore non concesso e l’insensata decisione di buttar fuori Vasic per un fallo che, al massimo, meritava l’ammonizione.
Ma, come recita un vecchio detto palermitano, “u cani muzzica u chiù spardatu” (il cane morde il più disgraziato), ed è quello che è successo ieri col mediocre, anzi mediocrissimo e direi imbelle, arbitro cagliaritano Giuseppe Collu, quasi un principiante per la serie A, che, evidentemente suggestionato dalla tifoseria di casa, vedeva e sanzionava (pure oltre i limiti) i falli rosanero (vedasi quello di Vasic su Gilmour) ignorando (vedasi quello di Caprile su Le Douaron, quando si era ancora solo sul 2-0) , quelli del Napoli.
Tutto ciò, però, non inficia per niente la legittimità della sonora vittoria del Napoli, che, pur schierando le seconde fila, ha dominato la partita in lungo e in largo dal primo all’ultimo minuto perché davanti aveva una “squadretta” senz’anima, che non ha opposto resistenza alcuna né sotto il profilo tattico né tampoco sotto quello prettamente agonistico. L’impressione che dava l’undici di Dionisi era che della Coppa Italia non gliene poteva fregar di meno, e questo è inaccettabile, soprattutto dal punto di vista etico-professionale. L’unico che si è battuto degnamente è stato il suo capitano, Matteo Brunori, per altro messo in discussione ( fino ad essere relegato in panchina) nelle ultima partite, il che, sinceramente, fa a pugni non solo con la logica del calcio ma anche con quella dell’etica e della tutela del patrimonio tecnico della squadra.
Dire poi che “quello che conta è il match di lunedì prossimo a Bolzano contro il Sud Tirol” – come ha dichiarato, a bocce ferme, mister Dionisi, produce lo stesso effetto del sale su una piaga per il “popolo rosanero” e, nella fattispecie, per i cinquecento tifosi assiepati sugli spalti del “Maradona” per assistere ad una esibizione che definire imbelle è puro eufemismo.
Immagino, anzi so, quanto gli sia bruciato, al tifoso rosanero, in curva al Maradona. sentirsi così umiliato dai cantie dai cori, in una parola, dallo scherno, della tifoseria napoletana, con la quale da sempre quella rosanero è in conflitto inconciliabile. Ne sono seguiti reciproci lanci di fumogeni e petardi, che hanno obbligato l’arbitro a ritardare di una decina di minuti l’avvio della ripresa.
Un’ultima nota: ieri, per la prima volta, mister Dionisi ha cambiato sistema di gioco, passando dal prediletto 4-3-3 al 3-5-2 : se si trattava di un esperimento per l’immediato futuro (vedi Sud Tirol, lunedì sera), beh i risultati non sono stati di certo confortanti.
Benvenuto Caminiti
COPPA ITALIA – IL TABELLINO DI NAPOLI – PALERMO 5 – 0
NAPOLI-PALERMO 5-0 (primo tempo 3-0)
NAPOLI (4-2-3-1): Caprile; Mazzocchi, Rafa Marin, Juan Jesus, Spinazzola; Gilmour, Lobotka (57′ Agnuissa); Neres (76′ Kvaratskhelia), Raspadori (76′ McTominay), Ngonge (57′ Zerbin); Simeone (76′ Lukaku). All.: Conte.
PALERMO (3-5-2): Sirigu; Peda, Baniya (72′ Lucioni), Ceccaroni; Buttaro, Vasic, Ranocchia (63′ Gomes), Saric (72′ Segre), Lund (84′ Pierozzi); Le Douaron (63′ Insigne), Brunori. All.: Dionisi
Gol: 8′ Ngonge (N), 13′ Ngonge (N), 43′ Jesus (N), 70′ Neres (N), 77′ McTominay (N)
Espulso: Vasic (P)
Ammonito: Marin (N)
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