Calcio – Play Off – Serie B. Catanzaro “speziato” in due esce con l’onore delle armi
In finale per l’ultimo posto valevole la promozione in serie A ci vanno Cremonese e Spezia. Out anche la Juve Stabia. Calano le ombre della notte per nulla magica per il Catanzaro che esce (vogliamo dirlo?) con l’onore delle armi. Caserta, brav’uomo, pur di riscattarsi, le ha provate tutte per ribaltare il verdetto che era apparentemente già scritto dopo la figuraccia al Ceravolo dello scorso sabato. Giusto lodare l’impegno dei suoi uomini che hanno onorato la maglia.
di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)

LA SPEZIA – La speranza è sempre l’ultima a morire. Però chi di speranza vive sovente muore disperato. Ed oggi per una delle due contendenti il torneo di serie B 2024-25 finisce qui, al termine dei secondi 90 minuti della sfida double per i play off. Al Ceravolo lo Spezia si è imposto in virtù di un atteggiamento tattico ineccepibile. Se il Catanzaro tentava di costruire dal basso, gli Aquilotti svolazzavano fin dentro la metà campo soffocando sul nascere ogni tentativo di ragionare. Poi mettendo a segno due gol di cui almeno uno di pregevole fattura su calcio di punizione di Francesco Pio Esposito, mister Luca D’Angelo ha insegnato al nostro “Casoria” come si fa a vincere una semifinale dei play-off.
Il “Catanza” di Caserta non è arrivato a tirare in porta nemmeno una volta; ciò la dice lunga sulla teoria della dinamica disegnata dall’ “allenatore nel pallone“. Già dal dopo partita “Oronzo” Caserta, con la sua faccia un po’ così – come l’ottimo incassatore che andava dondolandosi affermando che: “lui me ne ha date… ma io glie ne ho dette” si è agitato al punto da annunciare “sì, vendetta tremenda vendetta” non “a Filippi” ma nel match di ritorno. Non avendo null’altro di meglio per replicare alla figura (Emilio Fede non avrebbe avuto alcuna riserva a definirla per quella che è stata) – nel delirio generale (mentre Polito – a mamma ‘o chiamma Ciro” – ringhiava contro la quaterna arbitrale guadagnandosi un periodo di allontanamento, si è detto certo (udite, udite) che le Aquile avrebbero tentato l’impossibile per ribaltare lo 0-2 al Picco. E allora andiamo a vedere com’é finita.
PRIMO TEMPO – Al “Picco” si parte alle 19,30 (ora solare). E al momento di conoscere le formazioni in campo ci si rende conto che “Casoria” si è ricordato di avere altra gente alla quale chiedere sacrifici. Tra questi il sempre escluso La Mantia e poi Buso. Formazione inedita che prevede due centrocampisti in cabina di regia e il reparto difensivo ridisegnato e privo di Antonini e Brighenti. Da Cremona arriva la notizia della vittoria dei grigiorossi che dunque vanno in finale. Tra 90 minuti (anche se appare scontato) sapremo con chi.
Che non si tratta del “Catanza” che ha beccato due gol al Ceravolo nella gara d’andata appare evidente. I “Giallorossi” lottano su tutti i palloni, sembrano avere idee chiare e soprattutto si destreggiano nonostante il pressing spezzino. Gli Aquilotti quando non riescono a frenare l’esuberanza delle Aquile ricorrono alle maniere forti. Ritmo veloce, ragnatele di passaggi e possesso palla. Iemmello e compagnia bella sembrano rigenerati. L’orgoglio di giocarsela comunque ad armi pari offre carica ed energia. Sugli spalti quasi 1100 supporters hanno fatto in modo con la loro presenza di colorare un intero settore ma di regalare al Picco il record stagionale di presenze.
Tuttavia è sempre lo Spezia a rendersi più pericoloso. Quagliata riesce con la punta del piede ad evitare un gol quasi fatto. Poi come nelle favole è il Catanzaro a passare in vantaggio quando l’attento portiere Gori respinge un calcio di punizione di Pompetti e sulla ribattuta prima un colpo di testa e poi la zampata di Scognamillo mettono in pallone in fondo alla rete. Non è chiaro chi abbia la paternità del go ma è chiarissimo che il “Catanza” l’ha sbloccata e conduce per 1 a 0.
Lo Spezia reagisce come può farlo un orso ferito e si rilancia in avanti. Pigliacelli su un tiro beffardo riesce a respingere ma è pronto Aurelio lesto come una faina a impossessarsi del cuoio e a realizzare il gol del pareggio. Il primo tempo s’infiamma tra il 31′ e il 36′ con queste due marcature che hanno prima rotto e poi recuperato l’equilibrio. Il Catanzaro non pare accusare il colpo e si riporta in fase offensiva costruendo qualche buona occasione anche se poi – come spesso è accaduto in questo torneo – non arriva a concludere verso la porta avversaria. Bisogna comunque riconoscere che stanno giocando ad armi pari contro la formazione che ha vinto meritatamente al Ceravolo. Tre minuti di recupero e poi Marchetti decide che è il momento di andare al riposo. 48′ sono trascorsi. Ed ora per sperare di superare il turno sarà sempre il Catanzaro a dover insistere.
SECONDO TEMPO – Riparte il duello tra le due aspiranti alle finali. Grande il possesso palla del Catanzaro che può contare anche sulla velocità di D’Alessandro subentrato a Buso. Non pare esserci molta differenza di qualità tecnica e tattica ma pur non rilevando azioni di rilievo la partita si gioca anche sulla fisicità.
Al 61′ Petriccione cagiona una punizione dal limite dell’area di rigore. Quasi un piccolo corner. Lo batte il solito Pio Esposito e in area accade che Iemmello viene spintonato da Wisnievsky che poi libero colpisce di testa e devia in gol. Ora lo Spezia è passato in vantaggio. Marchetti, arbitro che ha diretto con grande capacità, annulla. Il Var lo invita a rivedere l’azione e lui decide che lo spintone rifilato al bomber giallorosso non sia “penalmente” rilevante. Così la rete è convalidata e le Aquile si ritrovano nuovamente in svantaggio sul risultato di 2 reti a 1.
Caserta richiama Ilie e La Mantia e, come prevedibile, schiera Biasci e Pittarello. Appare chiaro che la “missione impossibile” resterà tale e che i Giallorossi sono destinati a uscire dai play off perdendo sia la prima che la seconda partita. Sotto un certo aspetto è un peccato vista la % di possesso palla che arriva al 64% contro il 36% dei padroni di casa, e Iemmello e soci avrebbero meritato quanto meno il pareggio. Ma la dura legge del gol penalizza e mortifica le ambizioni catanzaresi. Sul finire viene espulso Biasci reo di aver distribuito una manata sul volto di Hristov e le Aquile chiudono in 10 mentre trascorrono i minuti scanditi dal generosissimo gruppo di tifosi che, nonostante la delusione, non cessano di incitare i propri beniamini. Sotto questo aspetto è innegabile che la serie A è tutta loro!
CONCLUSIONI – Calano le ombre della notte per nulla magica per il Catanzaro che esce (vogliamo dirlo?) con l’onore delle armi. Caserta, brav’uomo, pur di riscattarsi, le ha provate tutte per ribaltare il verdetto che era apparentemente già scritto dopo la figuraccia al Ceravolo dello scorso sabato. Giusto lodare l’impegno dei suoi uomini che hanno onorato la maglia.
Il torneo 2024-25, per quel che riguarda il Catanzaro, è già materiale da archivio. La finale sarà disputata da Cremonese e Spezia; ricordando pure i risultati registrati contro questi club bisogna, sportivamente riconoscere che meritano di lottare per il primato. Dal Picco è tutto!
Giallorossamente vostro,
Riccardo Colao



IL TABELLINO di SPEZIA – CATANZARO 2 -1
MARCATORI: 31′ SCOGNAMILLO (Cz), 36′ AURELIO (Sp), 64′ Wisniewski (Sp)
SPEZIA (3-5-2): Gori; Wisniewski, Hristov, Mateju (68′ Reca); Vignali, Kouda (83′ Falcinelli), Nagy, Cassata (83′ Elia), Aurelio; Di Serio (68′ Bandinelli), P.Esposito (89′ Colak). All.: D’Angelo
US CATANZARO 1929 (3-5-2): Pigliacelli; Cassandro, Scognamillo, Bonini; Buso (45′ D’Alessandro), Pompetti, Petriccione (79′ Pontisso), Ilie (61’Pittarello), Quagliata; Iemmello, La Mantia (61’Biasci). All.: Caserta
NOTE: Temperatura 19 gradi; terreno in erba naturale;
SPETTATORI: paganti totali (esclusa quota botteghino odierna) 11.400; ospiti: 1.114
AMMONITI: 15′ La Mantia (Cz), 88′ Scognamillo (Cz) ESPULSI: 87′ Biasci (Cz) CORNER: 2-2
DIRETTORE DI GARA: Matteo Marchetti della sezione di Ostia Lido (nella foto sottostante). Assistenti: Bindoni – Ceccon – IV Uff. Tremolada; al VAR: AURELIANO – AVAR: RAPUANO



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