Calcio – Play Off – Serie B. Il Catanzaro mata il Cesena e va in semifinale contro lo Spezia
Il “Gatto magico” Pigliacelli para un rigore, e anche la respinta a rete, poi Iemmello di testa incorna Klinsmann e le Aquile volano ancora verso il sogno
di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)

CATANZARO – La mattina del 17 maggio Catanzaro ci accoglie nella surreale ambientazione che avrebbe incantato pure Carducci. “La nebbia – sui poco irti (e tre di numero) colli piovigginando sale” e all’orizzonte “urla e biancheggia il mare” del quartiere Lido. Il clima non è di quelli primaverili: fuori non infuria la bufera ma fischia il vento gelido dell’alba; tanta acqua è piovuta nei due giorni antecedenti al grande appuntamento dei “play off”. Catanzaro e Cesena, protagonisti al “Ceravolo” (si spera che il sole spuntato un paio d’ore abbondanti prima dell’orario ufficiale abbia aiutato il drenaggio a migliorare la tenuta del manto) disputano il passaggio secco alle semifinali. Chi vince va avanti; chi perde deve iniziare a pensare alla prossima stagione, sempre nei cadetti. È la dura legge del gol, del calcio, ma anche – siamo sinceri – del “menga“… Qui oggi chi lo prende in quel… posto è out… Confidiamo che non debba essere una punizione di massa per tutti i supporters giallorossi accorsi fiduciosi per assistere ad un’altra epica impresa. Nonostante – il clima inclemente – più di diecimila acquistato il biglietto e presidiano gli spalti. Bandiere, striscioni, sciarpate e cori “uber alles“. Poi spuntano le squadre dalla porta d’accesso preceduti dall’arbitro. Vai Catanzaro. Vinci per tutti i tuoi tifosi la sfida odierna!
Caserta è consapevole di poter contare su due risultati che garantirebbero il passaggio di turno. Il primo, il più sicuro è il segno 1, caro alla Dea Nike: quello della vittoria; il secondo è mister X. Un simbolo che gli ha portato fortuna e punti per venti volte. Il Cesena (in campionato di pareggi ne ha accumulati 11 ma ha vinto 14 partite, perdendone 13 – quasi il doppio dei Giallorossi) può puntare solo sul segno 2, il numero corsaro della vittoria esterna. Dal nostro punto di osservazione non possiamo che augurare agli spettatori di assistere al match più spettacolare possibile … ammirando le Aquile volteggiare sui cavallucci marini cesenati.
PRIMO TEMPO – Come Rodolfo nella Boheme di Puccini, Iemmello pare chiedersi e rispondersi al momento stesso: “Chi son? Sono un bomber. Che cosa faccio? Gioco. E come gioco? Segno gol!... E lui ci prova – coi suoi tocchi da fuoriclasse – a realizzare … Purtroppo l’assistente (lato tribuna coperta) lo pesca in fuori gioco e il gol non è convalidato anche dopo la visione del Var. Questo e ben poc’altra robetta possiamo annotare sul nostro personalissimo taccuino a riguardo del Catanzaro. Non siamo rimasti soddisfatti da quanto abbiamo visto. Perché se è vero che le Aquile possono contare su due risultati utili per passare il turno, hanno rischiato di regalare l’unica opportunità al Cesena: quella di violare il Ceravolo. I romagnoli nel corso dei primi 25 minuti hanno calciato in porta ben cinque volte. Adamo ha colto un palo e Pigliacelli è stato anche bravo a salvare un altro suo tiro che sarebbe finito in rete. Va bene tutto. Va bene la costruzione del gioco partendo dal basso però quando è troppo è troppo e il “troppo stroppìa“. Non si lascia così tanto campo e spazio ad una formazione che gioca per schemi, che punta sulla velocità dei propri uomini e sui recuperi di marcature. Conoscendo Caserta alla ripresa assisteremo di certo a cambi a capocchia come quelli che hanno riguardato Biasci-Pittarello. L’ex “Cittadella” non è idoneo – almeno al momento – a competere con la retroguardia cesenate che è più veloce, picchia duro e non è facile da sorprendere. Poteva riuscirci a sorprenderla ancora una volta lo “zar” Iemmello; sul finire del tempo regolamentare quando il numero 9 porge su un piatto d’argento il pallone giusto al “gemello” Biasci (almeno così ci è parso) ma l’occasione sfuma nel parapiglia in area. Poi dopo un minuto di recupero l’arbitro Juan Luca Sacchi – che a dire il vero ha cercato di essere il più imparziale possibile ma si avvale di “assistenti a fase alterne” spedisce tutti negli spogliatoi sul risultato del pareggio a reti inviolate. A nostro parere se le cose perdurassero, per quel che abbiam potuto osservare, a rischiare maggiormente saranno le Aquile. Non è possibile condurre un incontro e pensare di poterlo portare a proprio vantaggio senza mai tirare in porta. Troppi passaggi rischiosi e la prudenza in questi casi non è mai troppa… Che San Vitaliano la mandi buona a tutti coloro che amano e tifano per i Giallorossi!
SECONDO TEMPO – Tre minuti di gioco del secondo tempo e il Var richiama Sacchi. Lui rivede l’azione al monitor e decreta il rigore per fallo di Pompetti in area su Bastoni. 49′: quando non c’era questo strumento che agisce sempre e comunque con giudizi mai uniformi l’episodio non avrebbe avuto conseguenze. Tira Shpendi e Pigliacelli para prima il suo tiro, poi sulla respinta. Grande impresa del “gatto magico”. Poi come sempre accade nel calcio: a gol mancato segue gol beccato. Nemmeno un minuto abbondante dopo è il “Catanza” a passare in vantaggio. Gran bel cross di Pontisso e Iemmello di “capoccia” anticipa l’altro “catanzarese” Celia, difensore cesenate e la mette dentro. Nel giro di una manciata di minuti la partita ha avuto uno scossone a dir poco tellurico, di quelli che fan tremare le vene a qualsiasi tifoso sia pur navigato. Sacchi comanda la palla al centro e si riparte dall’1 a o per le Aquile non prima di aver esibito un “giallo” al capitano per essersi denudato al momento del giubilo!.
Caserta – come prevedibile richiama Biasci e Pontisso e spedisce al loro posto Pittarello e Ilie. La gara si avvia verso il tema che vede il Cesena rincorrere almeno il pareggio che poi aprirebbe le porte ai supplementari ed il Catanzaro che si difende con grande animo e precisione. La pressione dei romagnoli è metodica ma questa volta il 3-5-2 casertano si erge come un bunker impenetrabile. Nella parte finale è ancora il “gatto magico” Pigliacelli a salvare per due volte la sua rete lasciandola inviolata. 5 minuti di recupero …e poi, come nella canzone di fine anni 60… “Cinque minuti e poi un jet partirà ….per la semifinale di andata contro lo Spezia.
CONCLUSIONI – Caserta guadagna il passaggio di turno alla semifinale. A questo punto ha realizzato – è doveroso ricordarlo – la medesima impresa di Vivarini che l’anno scorso si giocò la faccia e il risultato nella sfida pietosa contro la Cremonese. Critiche o elogi a parte, sono i risultati alla fine che contano realmente. E allora la “missione impossibile” continua e fa sognare Catanzaro ed i Catanzaresi. Ora, comunque vadano le cose, bisogna solo ringraziare tutti coloro che hanno permesso di vivere il sogno. Il Cesena esce di scena…. Lo Spezia – che non è invincibile – attende il Catanzaro… Mercoledì si ricomincia… intanto si faccia festa e si brindi in allegria!
Giallorossamente vostro,
Riccardo Colao



IL TABELLINO di CATANZARO CESENA O – 0
MARCATORI: Iemmello 49′
US CATANZARO 1929 (3-5-2): Pigliacelli; Brighenti, Scognamillo, Bonini; Cassandro, Pompetti, Petriccione (65′ Ilie), Pontisso (73′ Coulibaly), Quagliata; Iemmello, Biasci (Pittarello). All.: Caserta
CESENA FC (3-4-2-1): Klinsmann; Ciofi, Piacentini, Mangraviti; Adamo, Calò, Bastoni (59′ La Gumina), Celia (Ceesay); Saric (85′ Berti), Antonucci (65′ Tavsan); Shpendi (59′ Russo) All.: Mignani
NOTE: SPETTATORI: 9.818 spettatori paganti, inclusi 147 ospiti – 44′ Bonini (Cz), 55′ Iemmello (Cz), 80′ Adamo (Ce), 90+3 Russo (Ce) CORNER: 2-6 RECUPERI: 1′ p.t.; 5′ s.t.
DIREZIONE ARBITRALE: Juan Luca Sacchi della sezione Aia di Macerata (nella foto sottostante). 5 volte ha arbitrato le Aquile; questo il bilancio: tre vittorie e due pareggi; Assistenti Vittorio Di Gioia di Nola e Davide Moro di Schia; IV ufficiale Marco Monaldi di Macerata; Al VAR Michael Fabbri di Ravenna e AVAR) Maurizio Mariani di Aprilia.




Comments