Calcio – Play Off – Serie B. Lo Spezia vola al Ceravolo e blinda il match di ritorno
Le chiacchiere del pre-partita di Caserta non trovano riscontro operativo nei tempi regolamentari e come accaduto nel corso del torneo il Catanzaro regala tempo e vantaggi agli ospiti vittoriosi
di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)

CATANZARO – Ci ritroviamo al Ceravolo dopo la vittoria sul Cesena; la visita dello Spezia è di quelle che trasudano dubbi, timori, speranze e illusioni. Il match vale la semifinale d’andata dei play-off. C’é in ballo l’ultima chiamata per accedere all’ascensore che salirà sino alla serie A. Poi la sfida del ritorno quello del 24 maggio. Data storica e importante. Oggi il pensiero che sen va sull’ali dorate cade sull’importante gara di fine serata. Giulio Andreotti (che tifava Roma e che in questo caso non c’entra nulla ma abbiamo bisogno di citarlo) sosteneva che a “pensare male si fa peccato ma spesso si indovina”. La frase non era sua (anche se gradiva ripeterla) ma del Cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani, Vicario di Roma, il quale a sua volta testimoniava d’averla udita profferire niente poco di meno che da papa Pio XI (Achille Ratti). Forti di queste testimonianze abbiamo iniziato a pensare male di ci gestisce le designazioni arbitrali. E quando un tifoso (il carissimo amico Alfredo – Fred for firends – Corigliano ci ha indirizzato il pensiero che riproduciamo, abbiamo raddoppiato al cubo i già nostri cattivi pensieri.
Ecco il pensiero di Corigliano” 4 nordisti a nome di Kevin Bonacina di Bergamo, assistenti Alberto Tegoni di Milano, Marcello Rossi di Biella, IV Uff. Andrea Colombo di Como, al VAR Matteo Gariglio di Pinerolo, ed infine, udite, udite, all’AVAR Ivano Pezzuto; quest’ultimo in Catanzaro Cremonese ha sostituito Piccinini, non si sa per quale motivo… so solo che lui è i suoi “collaboratori “porteur” in quella partita ne han combinate di tutti i colori in campo…con un gol convalidato nei minuti di recupero con due uomini della Cremonese in netto fuorigioco. La partita terminò 2 a 1 per i Lumbard. NON VI SEMBRA STRANA QUESTA DESIGNAZIONE… Spero tanto di sbagliarmi, ma la cosa mi puzza!”
Avrà ragione? Avrà torto l’amico tifoso “Fred”?. La sua analisi mette paura ma… “Chissà chi lo sa” , era il titolo della trasmissione pomeridiana per la tv dei ragazzi condotta da Silvio Noto (nessuna parentela con Floriano and brothers) e chissà chi potrà mai capire come avvengano le scelte per le designazioni arbitrali. Forse qualcosa potremo comprenderla oggi nel corso di Catanzaro-Spezia.
Caserta giura d‘aver preparato con puntiglio l’incontro. Modulo 3-5-2- per le Aquile giallorosse e modulo 3-52 per gli Aquilotti liguri. Speculari e reduci da due vittorie corsare, una per lo Spezia al Ceravolo e una per il Catanzaro al Picco. Il fattore campo potrebbe essere determinante. La tifoseria giallorossa è presente. Ci si augura che lo siano anche i Giallorossi; che abbiano la forza e il coraggio di volare alto. Non è solo importante vincere (e questo potrebbe capitare sia ad una che all’altra delle contendenti) ma soprattutto farlo bene. Certe sfide durano 180 minuti e logorano. L’ex Vivarini ne sa qualcosa quando l’anno scorso offrì ai supporters la peggior prestazione (al di sotto di ogni livello stagionale) regalando il passaggio in finale alla Cremonese. Vivarini non c’é più. Se la storia è maestra di vita, si augura a Caserta non debba ripetere tale esperienza e che possa invece, con orgoglio, essere salutato come colui che è riuscito ad andare oltre…
PRIMO TEMPO – Son calate le prime ombre della sera e l’erba del Ceravolo brilla sotto la luce artificiale. Le tribune accolgono poco più di 11.000 spettatori (per l’esattezza 11.590 più 122 spezzini). Sventolano le bandiere, si alzano forti i cori. Emozioni e adrenalina salgono come la temperatura della febbre nel termometro. C’é euforia palpabile… ma anche un ventaccio della malora. Iemmello sceglie di giocare a sfavore de gelido spiffero che ha turbato le azioni di gioco e non poco. Si spende un minuto per ricordare Nino Benvenuti il leggendario campione di Boxe scomparso ieri. Poi si parte.
Sul taccuino – siamo consapevoli – possiamo annotare solo un tiro dello Spezia al 41′ che Pio Esposito (marcato a vista) lascia partire su un calcio piazzato gentilmente offerto dalla ditta Bonacina. Pigliacelli lo neutralizza senza alcuna difficoltà. E il Catanzaro? Praticamente non ha mai tirato in porta anche se, da Scognamillo a Quagliata, e da Biasci a Ilie, col supporto di Petriccione e Cassandro la macchina produttrice di passaggi ha lavorato e mantenuto solida l’intelaiatura dello schema di Caserta.
La pressione spezzina è stata costante e gli Aquilotti hanno usato maniere forti per spegnere sul nascere il fuoco Giallorosso. Tant’é che Bonacina (quello maledetto da Fred Corigliano) ha dovuto esibire più volte il cartellino della prima ammonizione. Se la sono beccata: Elia, Aurelio, (che almeno son stati graziati per due o tre falli precedenti) poi Quagliata e Brighenti con esami affrettati e francamente discutibili. Bonacina avrà fischiato più volte di quanto si sia giocato effettivamente. Troppe le sue interpretazioni su determinati falli commessi dagli spezzini sui quali ha sorvolato cagionando le reazioni del pubblico. Per il resto: zero occasioni per violare le porte sia da una che dall’altra parte. Preoccupa però la fatica che il “Catanza” deve compiere per portarsi a ridosso del portiere Gori rimasto inoperoso. Un minuto di recupero è quanto passa il convento poi si va negli spogliatoi sul risultato inchiodato dello 0 a 0. Vista così ipotizziamo una gara il cui esito difficilmente potrà sbloccarsi. Però è risaputo: la palla è rotonda e nella ripresa i Giallorossi possono contare sull’aiuto del Dio Eolo… Beviamo un Caffé Borghetti e …staremo a vedere.
SECONDO TEMPO – Al termine delle due semifinali, in caso di parità, non ci saranno supplementari o calci di rigore. A passare sarebbe la squadra meglio piazzata nel corso della regular season. In questo caso se ne avvantaggerebbe lo Spezia. Ecco la ragione per la quale il Catanzaro dovrebbe osare per ottenere almeno un risultato positivo giocando al Ceravolo. E invece chi osa sono gli ospiti. Gli azzurri segnano due volte nel giro di una dozzina di minuti. Bonini è risucchiato da una magia di Aurelio che se ne va e calcia verso a porta… il pallone si avvia a varcare la linea bianca…Quaglia in scivolata tenta di allontanarlo ma Di Serio con irruenza riesce a ad anticiparlo ed è l’1 a 0 per gli ospiti. E’ il 53′; Poi è la volta di Pio Esposito che ci riprova da calcio piazzato, dopo aver subito un fallo (almeno ritenuto tale da Bonacina). Il tiro è una parabola perfetta che Pigliacelli intuisce ma si insacca ugualmente scuotendo la rete. E’ il 61′ Sul 2 a 0 i giochi sembrano ormai essere fatti. Nel mezzo di queste marcature Caserta richiama Biasci e spedisce Pittarello. Roba arci-vista. Gli sforzi di Iemmello e compagni non daranno frutti e la gara si conclude con la sconfitta casalinga. Potrebbe essere facile a dirlo o a scriverlo: non è consentito affrontare simili partite come le ha “studiate” chi siede in panchina. Sin dai primi istanti del match si era visto che lo Spezia aveva due impostazioni: la prima rendere inefficaci le partenze e la costruzione dal basso cara a Caserta; la seconda restare ben allineati e coperti in caso di reazione. Il tutto condito da un gioco rude e “occasionalmente” falloso. Il “mago” di Melito Porto Salvo aveva il dovere di rendersene conto già a fine primo tempo. Poi però sono arrivati i gol ….
CONCLUSIONI – Non si può pensare di ricavare utilità regalando i primi tempi agli avversari. E neppure sperare di vincere se non si arriva a tirare verso la porta di chi gioca contro. Purtroppo al mister, al quale vanno comunque i complimenti per il traguardo raggiunto, mancanoi requisiti di qualità che possa renderlo idoneo a gestire formazioni ambiziose. Non era un “mago” prima e non è un “brocco” oggi. Lo abbiamo sempre sostenuto. La sua “aurea mediocritas” ne fa un onesto lavoratore dello spettacolo calcistico. Se anziché nell’ambiente footballero si trovasse a interpretare ruoli nel cinema o nel teatro, interpreterebbe ruoli di deuteragonista. Dubitiamo che dopo Catanzaro possa trovare presidenti di società che gi affidino squadre per tentare la promozione.
Le ombre della sera hanno lasciato spazio a quelle più nere della notte. e nere come i pensieri dei tifosi che nonostante la delusione hanno dato fiato alle ugole. Il Catanzaro si è giocato le sue carte per la semifinale che solo un mese addietro pareva essere “missione impossibile”. Ma non è bastato. La “legge del play off” prevede il match di ritorno. A questo punto per tornare utile dovrebbe terminare almeno 3 a 0 per i Giallorossi. Una scommessa del genere la quoterebbero con una percentuale marziana. Cos’accadrà domenica 25, dopo il sabato del 24 maggio? “Quien sabe?” (Chi lo sa?) Potremmo – se foste disposti a leggere – parlarvi di quanto accadde il 24 maggio del 1915, quando “l’esercito marciava per raggiunger la frontiera…” ma questa, come tante, è un’altra storia. Vi diamo appuntamento per Spezia-Catanzaro e lasciamo partire il count-down… meno 4…meno…tre…
Giallorossamente vostro,
Riccardo Colao



IL TABELLINO di CATANZARO SPEZIA O – 0
MARCATORI: Di Serio al 53′; Pio Esposito al ‘
Catanzaro (3-5-2): Pigliacelli; Brighenti, Scognamillo, Bonini; Cassandro, Pontisso, Petriccione, Ilie, Quagliata; Biasci, Iemmello. All. Caserta
Spezia (3-5-2): Gori; Wisniewski, Hristov, Mateju; Elia, Nagy, Cassata, Kouda, Aurelio; Di Serio, P. Esposito. All. D’Angelo
DIREZIONE ARBITRALE: Kevin Bonacina della sezione di Bergamo, assistenti Alberto Tegoni (Milano) e Marcello Rossi di Biella; IV uff.: Andrea Colombo di Como;l Var Matteo Gariglio di Pinerolo; Avar Ivano Pezzuto di Lecce.





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