Wednesday, January 15, 2025
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Calcio – Serie B – Catanzaro – Brescia. É qui la festa del calcio e del tifo sportivo! Pioggia, gelo e vento non frenano la rimonta giallorossa

Le Aquile del Sud sfatano la pareggite e vincono finalmente la terza partita del torneo con il finale thriller del gol annullato a Compagnon e della rete convalidata a Bonini


di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)

CATANZARO – Un fiume di tifosi, ordinato, spumeggiante, inebriante di cori e di colori. Il bianco ed il celeste bresciano, il giallo ed il rosso catanzarese. Acqua azzurra, acqua chiara, acqua piovana mescolata di vermiglio e di tinta del sole dai mille riflessi, nascosto da coltri di nubi, ha accompagnato il corteo degli Ultras marcianti uniti sino alle porte del Ceravolo. La festa del calcio e del tifo organizzato si è svolta oggi proprio qui, nella Catanzaro offesa e strattonata dal tempo grigio quasi come nei versi della celebre canzone, vanto del repertorio, dei Dik Dik: il mondo è grigio, il mondo è blu!

E a proposito del globo terrestre, in questo mondo di ladri, di farabutti, di violenti, di ipocriti (ma anche di tanta gente per bene) non è mai frequente poter assistere ad esplosioni di gioia, di amicizia pacifica, di abbracci, di sorrisi di comprensione. Soprattutto se ci si ritrova tra tifosi sostenitori, con l’ardore generoso degli anni più belli, dei rispettivi colori sociali; Catanzaro-Brescia, forse mille miglia di lontananza, ha tramutato grazie agli stivali delle sette leghe avvicinando nell’abbraccio sportivo centinaia di tifosi bresciani assieme alle migliaia “catanzariste“. Poi al fischio iniziale del signor Mario Perri la rivalità è riaffiorata – come è giusto che sia – solo tra i protagonisti sul manto verde del Ceravolo, reso uggioso e scivoloso per l’abbondante dono del Dio Pluvio,

Prima di addentrarci nelle fasi salienti della partita valevole il 16° turno stagionale osservando la classifica e i relativi dati estrapolabili ci si rende conto che il “Catanza” orchestrato dal mister Ics Caserta (a Cosenza noto con l’appellativo de “u muntuna“) è la squadra che vanta due record (dei quali non si può andar fieri): 2 sole vittorie e ben 11 pareggi. Pensate che il fanalino di coda Sudtirol di vittorie ne ha registrate 4, Reggiana e Cittadella (terzultima e penultima) 3. Tuttavia se osserviamo le caselle dove si sommano le sconfitte il Catanzaro ne ha annotate 2 (quella contro la Cremonese e quella con il Cesena); van meglio dei giallorossi solo il Sassuolo (primo in classifica) e lo Spezia (terzo) con una unica gara persa. Gli episodi che possono generarsi nell’ambiente calcistico sono molteplici e sempre imprevedibili. Con 11 pareggi e due vittorie le Aquile hanno racimolato 17 punti. Mentre per altre vie (quelle del Signore sono infinite) Sampdoria, Modena e Salernitana affiancano la catanzarese tutte a 17. Oggi per modificare lo “status quo” sarebbe auspicabile abbracciare la Dea Nike (quella della vittoria) e assaporare il frutto dei 3 punti. Ne saranno degni di poter assistere all’evento gli spettatori che hanno sfidato la combinata Dio Eolo e Dio Pluvio pur di essere presenti sugli spalti?

Per saperne di più trasferiamoci nelle fasi dell’incontro ed entriamo nel dettaglio

PRIMO TEMPO“Dobbiamo ripartire dalla prestazione contro la Sampdoria. Domani dovremo fare più del massimo per ottenere tre punti fondamentali”. L’oracolo panchinaro “casertano” parte sempre dall’elaborazione della delusione precedente per proiettarsi nel nuovo match. Non si comprendono le ragioni per cui gli errori del passato recente non debbano trasformarsi nel buon viatico adottabile nel turno successivo. Anche questo, per molti spettatori, resta un “mistero inglorioso” del Vangelo secondo Caserta. Parte con assetto guerriero la squadra catanzarese e già al 6′ sugli sviluppi di un corner, Compagnon calcia di potenza e trova un super Lezzerini che d’istinto devia sulla traversa. Purtroppo è solo un fuoco di paglia.

Poi sale in cattedra il Brescia. Le rondinelle sono veloci, reattive e superano agevolmente il filtro di centrocampo quasi sempre bevuto come il boccale di birra fresca quando si ha sete. Nascono così varie opportunità per i biancocelesti. Su una delle tante (è il 23′) il cross di Galazzi dalla destra favorisce il colpo di testa vincente di Bjarnason che insacca. É lo 0-1. La storia si ripete. E siamo alle solite. Il “trainer” ex Cosenza dopo aver regalato il vantaggio, beccato l’ennesimo gol, che annulla gli sforzi sostenuti da Iemmello e soci, intuisce che le posizioni di Compagno e D’Alessandro non sono quelle giuste. Siccome ogni tanto riesce a indovinare qualche mossa pensa bene di invertire le fasce di operatività dei due giallorossi. Il risultato è che – dopo una serie di ribaltamenti da una metà campo all’altra, proprio dalla destra – al 43′, parte il bel cross di Compagnon che riesce a offrire l’opportunità per il rapace Biasci di ritrovare il gol del pareggio. Tre minuti di recupero, poi tutti negli spogliatoi per asciugare le ossa pregne della pioggia fitta e continua che ha reso il manto ceravoliano zuppo e viscido come mai in questa prima fase del campionato. Incombe l’ombra della pareggite e le speranze per la maturazione della vittoria sono affidate alla seconda parte del match.

SECONDO TEMPO Avvio soporifero per le due formazioni. I calciatori sembrano aver male assorbito la quantità di pioggia caduta sulle capocce. Tuttavia man mano che i minuti scorrono la formazione padrona di casa tenta l’arrembaggio mentre quella ospitata saccontenta di contenere e difendersi con uno schema pulito ed efficace. A parte tale meccanismo, che non può essere considerato esaltante per il pubblico accorso (nonostante le previsioni metereologiche e che comunque appare ogni domenica che passa in calo vistoso), non poteva mancare l’agonia del Var che ha spento – a pochi minuti dallo scadere del tempo regolamentare – il gol di Compagnon. Il motivo? Due zampe apparse al di fuori della linea rossa; arti del tutto ininfluenti alla successiva azione che porterebbe in vantaggio i giallorossi sul 2 a 1, Come spesso accade in questi casi non è la tecnica a stabilire se sia o meno fuorigioco ma l’interpretazione che viene data da quei signori posizionati dietro il controllo televisivo dei monitor al rallenty. In altri tempi sarebbe stato gol e del resto arbitro e guardalinee nulla eccepiscono, convalidando dal canto loro… ma ubi maior minor cessat! La manciata di minuti concessi per prendere ancora per i fondelli il pubblico ha utilità quando Bonini esattamente all’ultimo secondo dell’ultimo minuto la mette dentro (su cross di Scognamillo) e da buon difensore in attacco appone il sigillo sulla fuga per la vittoria! 2 a 1 per le Aquile e giusto il tempo per riposizionare la palla al centro.

Considerazioni finali. La “pareggite” (sarebbe stato il dodicesimo risultato che regala un punto ciascuno) è stata alla fine sconfitta. Caserta aveva ipotizzato la vittorie sulla carta… e quando tenta di convincere gli altri che lui è un allenatore … nessun problema al fatto che sia proprio lui ad esserne convinto… Oggi è riuscito a sedurre la Dea Nike, quella della vittoria e finalmente a sorridere …auguriamogli di cuore che sia la prima di una nuova lunga serie!

Giallorossamente vostro,

Riccardo Colao

Seck
i numeri di maglia attribuiti ai primi calciatori della rosa al servizio di mr. Caserta
I protagonisti al fischio d’inizio

IL TABELLINO DELL’INCONTRO: CATANZARO BRESCIA 2 – 1

MARCATORI: pt 21’ Bjarnason, 43’ Biasci; 98′ Bonini

CATANZARO (3-5-2) Pigliacelli; Brighenti, Scognamillo, Bonini; Compagnon, Pontisso (36’ st Coulibaly), Petriccione, Koutsoupias (14’ st Cassandro), D’Alessandro (18’ st Seck); Biasci (36’ st Pittarello), Iemmello. All. Caserta (a disp. Dini, E. Borrelli, Pireas, Turicchia, Ceresoli, Pagano, Buso)

BRESCIA (4-3-2-1) Lezzerini; Dickmann (21’ st Jallow), Cistana, Adorni, Corrado; Bisoli (21’ st Bertagnoli), Verreth, Besaggio; Galazzi, Bjarnason (21’ st Juric); G. Borrelli (29’ st Moncini). All. Maran (a disp. Andrenacci, Calvani, Papetti, Muca, Paghera, Olzer, Nuamah, Bianchi)

Note: Angoli 6-2

Ammoniti: Dickmann, Verreth, Bjarnason, Camp

Recupero tempo pt 3’- 6′ s.t.

ARBITRO: Arbitro: Mario PERRI (Roma 1) – Assistenti: Mattia SCARPA – Thomasa MINIUTTI – IV uomo:  Valerio VOGLIACCO VAR: Matteo GUALTIERI AVAR: Luca PAIRETTO

Il Direttore di Gara sig. Mario Perri (nella foto) è solito ricorrere ale ammonizioni per placare gli ardori in campo, Anche nelle concessioni dei rigori è decisamente generoso: 62 calci dal dischetto degli 11 metri sono stati da lui decretati

Aquile 2 – Leoni 1

Fissato ne l’idea de l’uguajanza
un Leone scrisse all’Aquila: “Compagna, siccome te ne stai su la montagna bisogna che abbolimo ‘sta distanza:
perché nun è cosa giusta e sana
ch’io stia fra la solitudine d’una savana,
ma sarebbe più commodo e più bello
de vive ner medesimo livello”.

L’Aquila je rispose:
“Caro mio,
accetto volentieri la proposta:
volemo fa’ amicizzia? So’ disposta.
Ma nun pretenne che m’abbassi io.
Se te senti la forza necessaria
spalanca l’ale e viettene per aria:
se nun voi cambià opinione
io seguito a fa’ l’Aquila e tu er Leone.”
Trilussa (1871-1950)
(Un po’ riveduta e corretta da Aristide Anfosso)
A verità!

Catanzaro-Brescia

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