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Saturday, November 2, 2024
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Calcio – Serie B. C’ERA UNA VOLTA IL BARBERA: ERA IL FORTINO ROSANERO…

L’Opinione del giorno dopo a cura di Benvenuto Caminiti


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – Una volta il Renzo Barbera, lo storico Stadio del Palermo che prima si chiamava La Favorita, era il fortino rosanero, perché violarlo era praticamente impossibile anche agli squadroni della massima serie: Juve, Inter e Milan se volevano vincere a Palermo dovevano sputare sangue, e spesso non gli bastava neppure…

… Oggi, lo Stadio, quello stesso stadio, è diventato terra di conquista, e chi arriva si porta via tutt’intero il bottino dei punti in palio, e spesso lo fa sbertucciando il ringhioso pubblico di casa, che , specie nelle due Curve  – e nella Nord, in particolare – per novanta minuti soffia fuoco e fiamme per spingere la sua squadra  verso la vittoria.

Ebbene, stavolta alla Salernitana è bastato un tiro nello specchio della porta difesa da Desplanches per sbloccare il risultato e poi gestire il risicato vantaggio con una tale semplicità da sfiorare lo sberleffo, nel senso che non ha avuto bisogno di tirar su le barricate ma le è bastato palleggiare ariosamente, come se stesse facendo niente di più che una partitella di scarico delle tossine.

Insomma, oggi per vincere al Barbera basta giocare disinvolti e organizzare una decente melina… e il gioco è fatto!

Dopo la rotonda vittoria di Bolzano contro il Sudtirol,  nessuno si aspettava un così vistoso passo indietro del Palermo, che poi era lo stesso dell’unici schierato da Dionisi sette giorni fa “Druso” di Bolzano: sempre con il 4-milioni-4 di euro spesi per Le Douaron e con Ranocchia sulla trequarti e Di Mariano sulla fascia sinistra.  Stessa difesa, stesso centrocampo, stesso attacco… Anzi, no perché qui c’era novità, e che novità ( reclamata quasi come un plebiscito): tornava al suo posto, con la sua fascia di capitano, Matteo Brunori e, lo confesso candidamente, la cosa mi sembrava di buon auspicio: “E che diamine – mi dicevo nel prepartita – farlo marcire in panchina, il nostro bomber. mi sembra un delitto !… Meno male che lui (leggi Dionisi) finalmente l’ha capito!”

E invece…

… Invece, capitan Brunori nei quarantacinque minuti che è rimasto in campo la palla l’avrà toccata un paio di volte, ed entrambe per puro caso, come se l’intera squadra lo considerasse ancora … in panchina.

Dionisi e Martusciello fanno giocare le loro squadra col 4-3-3 , solo che quelli dell’ex secondo di Sarri, aderiscono perfettamente al modulo (vedi play maker che detta I tempi – Amatucci – e, soprattutto, Simy che con la sua strapotenza fisica e la sua stazza fa reparto da solo, basta avvicinargli la palla sui piedoni, poi ci pensa lui a fare a spallate e se vuoi fermarlo devi fargli fallo (com’è successo al 20’, punizione magistralmente battuta da Amatucci, palla che spiove nell’area rosanero, Simy che si fa largo a bracciate, palla che schizza di rimbalzo sui piedi di Tello che la spinge da due metri in fondo al sacco). Il Palermo, invece, come già detto, schiera lì davanti Brunori, che è un centravanti di ben altra caratura tecnico-tattica, ha bisogno di palle nello spazio, perché possa liberare il suo scatto breve e, tra un dribbling e un uno-due con un compagno (che non c’è, perché i suoi compagni d’attacco stazionano perennemente ad un centimetro dalla linee laterali), scoccare i suoi mortiferi  diagonali: gli arrivano solo palle sui piedi, quando già i due centrali gli sono addosso, e così la palla lui non la vede nemmeno.

Risultato? Già spiegato: il golletto su mischia basta e avanza alla Salernitana, tutto il resto è noia. Una noia asfissiante peggio dell’afa che fino a due giorni fa soffocava Palermo e i palermitani. Una noia che proseguiva anche a inizio ripresa, nonostante l’ingresso in campo di un vivace Saric al posto del già ammonito Segre e di Insigne per l’ineffabile Le Douaron. Una noia che si attenuava solo dal 18’ quando finalmente Dionisi  decideva di risparmiare a Brunori di continuare a fare, suo malgrado, la figura della “bella statuina”, sostituendolo con Henry e, soprattutto, inserendo Verre al posto dell’evanescente Ranocchia. Mancava una mezzora circa, recupero compreso, alla fine e, quindi, tutto era ancora in gioco.

… Verre prendeva in mano la bacchetta del direttore d’orchestra e piazzava i suoi filtranti, mandando ora Di Francesco (nel frattempo subentrato ad un esausto Di Mariano) , ora Henry davanti alla porta difesa egregiamente da Sepe. 

Tra il 35’ e il 5’ minuto di recupero il Palermo aveva due occasioni d’oro per pareggiare, ma entrambe le volte Sepe si superava, anche perché prima Insigne e poi Di Francesco non hanno avuto la freddezza necessaria per piazzare negli angoli, anziché tirare di forza e di rabbia.

Finiva tra i fischi, una tempesta assordante di fischi, perché, dopo tanto soffrire ci sta che il grande cuore rosanero si spacchi ed esploda come una bomba.

I ragazzi di Dionisi, sotto la Curva Nord per lunghi interminabili minuti, tutti a testa bassa, tanto che il cuore del vostro  vecchio cronista si è messo a fare i capricci e il collega di tribuna stampa lo rincuorava con queste testuali, amorevoli parole: “ Un fari abbilli, Benvenuto… Non se lo meritano il tuo dolore!” (“Non affliggerti troppo, Benvenuto perché loro non se lo meritano il tuo dolore!”).

E, in verità – in verità vi dico – che , alla fine, stavo male davvero, tant’è che il collega (che è anche un amico) mi ha dato un buffetto sulle guance e, avvicinandosi alle mie ormai quasi sorde orecchie, mi ha sussurrato perché altri non sentissero: “ Iu ti capisciu, ma iddi, no – e indicava più in là nella fila della tribuna stampa – iddi sù troppu picciuttieddi” (Io ti capisco, ma loro no, loro non capirebbero perché sono troppo giovani”)  .             

Benvenuto Caminiti

IL TABELLINO DI PALERMO SALERNITANA 0 – 1

Palermo-Salernitana 0-1

Reti: 21’ pt Tello.

Palermo: Desplanches, Lund, Baniya, Gomes, Di Mariano (30’ st Di Francesco), Segre (1’ st Saric), Brunori (18’ st Henry), Ranocchia (18’ st Verre), Le Douaron (1’ st Insigne), Diakité, Nikolaou. All. Alessio Dionisi

A disposizione: Sirigu, Vasic, Nedelcearu, Appuah, Buttaro, Peda, Ceccaroni.

Salernitana: Sepe, Simy, Bronn, Njoh, Soriano (15’ st Hrustic), Braaf (36’ st Jaroszynski), Stojanovic (40’ st Torregrossa), Verde (15’ st Kallon) (40’ st Ghiglione), Ferrari, Tello, Amatucci. All. Giovanni Martusciello

A disposizione: Fiorillo, Corriere, Gentile, Velthuis, Ruggeri, Włodarczyk, Sfait.

Arbitro: Federico Dionisi di L’Aquila.

Assistenti: Domenico Rocca (Catanzaro) – Andrea Niedda (Ozieri).

IV Ufficiale: Stefano Milone (Taurianova).

Var: Marco Piccinini (Forlì).

AVar: Matteo Gualtieri (Asti).

Ammoniti: Segre, Henry (P), Soriano, Amatucci, Braaf, Stojanovic, Hrustic (S).

Angoli: 4 – 2

Recupero: 1’ pt, 4’ st.

Alessio Dionisi in conferenza stampa spiega le ragioni della sconfitta

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