Calcio – Serie B. COME L’ANNO SCORSO PANDOLFI CASTIGA IL PALERMO AL 90’
Insomma, un vero castigamatti per i rosanero, che magari dominano per tutta la partita per poi venir beffati da questo ragazzotto napoletano dalla carriera tutt’altro che di rilievo, equamente divisa tra serie C (Arezzo, Turris e Juve Stabia) e serie B (Cosenza e Brescia): insomma, un attaccante come ce ne sono tanti in serie B, solo che diventa letale quando incontra i rosanero.
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano
PALERMO – Luca Pandolfi, classe 1998, segno zodiacale “pesci”, napoletano cresciuto all’ARCI di Scampia, è un attaccante rapido e guizzante malgrado la sua notevole stazza (1,86×78), che quando in campo vede il Palermo, non vede rosanero ma, vede solo nero… E lo castiga.
L’ha fatto già tre volte : la prima, il 12 novembre dell’anno scorso, al Barbera, al 98’, cioè all’ultimo istante dell’extra time; la seconda il 13 gennaio scorso , quando segnò il primo dei due gol con cui battè il Palermo di Corini; la terza questo pomeriggio, sempre in pieno recupero e da posizione così angolata che neanche … Messi.
Insomma, un vero castigamatti per i rosanero, che magari dominano per tutta la partita per poi venir beffati da questo ragazzotto napoletano dalla carriera tutt’altro che di rilievo, equamente divisa tra serie C (Arezzo, Turris e Juve Stabia) e serie B (Cosenza e Brescia): insomma, un attaccante come ce ne sono tanti in serie B, solo che diventa letale quando incontra i rosanero.
Chissà che gli avranno fatto?… Oppure chissà se se sono i colori del Palermo che, come il toro quando vede rosso, lo fanno arrabbiare di brutto ?… Naturalmente sto cercando di tergiversare nel tentativo di sputare via tutto il veleno che, da tifoso ma anche da giornalista, ho accumulato nei 97 minuti di partita, il novanta per cento almeno dei quali giocati nella metà campo veneta e, la metà almeno, nei sedici metri dell’area di rigore del Cittadella. Che si è difeso sempre con veemenza per non dire cattiveria, com’era necessario e come imponeva la sua grama classifica (fino a ieri ultimo con la miseria di 10 punti). E come gli ha consentito l’arbitro Fourneau, che – e devo rocorrere ancora alla metafora di prima – quando vede il Palermo sembra il toro che vede la banderilla del torero. E fischia a senso unico e non vede, tra i tanti, a metà primo tempo, il fallo da rigore su Le Douaron, ormai solo davanti alla porta spalancata.
Ricordo che fece di peggio l’anno scorso contro il Venezia (anche lui uscito vincitore dal Barbera col suo unico tiro della partita nello specchio), perché fu richiamato dal Var e, unico caso statisticamente accertato, smentì anche il Var che lo aveva chiamato al monitor proprio per… smentirlo.
Non vorrei, però, che questo mio lungo preambolo suoni come ricerca di alibi per una sconfitta che alibi non ne ha, perché non ne merita : il fatto che il Palermo abbia attaccato per almeno ottanta dei novantasette minuti di partita senza riuscire non solo a fare un gol, ma nemmeno ad impegnare seriamente il bravo Kastrati, non è un’attenuante, ma un’aggravante. E di quelle che non meritano né scuse né tampoco il perdono dei tifosi, che ancora una volta sono stati meravigliosi, non cessando mai, neppure per un istante, neppure davanti alle castronerie in serie dei ragazzi di Dionisi (specie nel secondo tempo) , di far sentire alla propria squadra quant’è grande, immenso, commovente il suo cuore.
Ma, come succede nella vita e, ancor di più, nel calcio, che è sport di squadra dove l’imponderabile è sempre in agguato, se sbagli una, due, tre , quattro , cinque volte, com’è successo al Palermo e tutte le cinque volte al sinistro, solitamente “educato” di Insigne, beh, se poi nell’unico tirto in porta l’avversario ti beffa e si porta i tre punti a casa, devi piangere solo te stesso e non invocare la dea bendata avversa, come ha fatto lo stesso Insigne, che, a precisa domanda circa i palloni spediti in curva anziché in fondo al sacco, ha avuto l’impudenza di rispondere: “Errori?… Mah, forse solo uno, quando non sono riuscito a scavalcare il portiere…”. Incredibile, ma non è finita qui, perché subito dopo ha aggiunto: “La prestazione c’è stata, dobbiamo continuare così (sic, ndr) e sperare che a partire dalla prossima non saremo così sfortunati!”.
7’, 16’ 20’, 27’ : le quattro occasioni da gol sprecate da Insigne, che comunque, riusciva sempre a proporsi al compagno (i filtranti di Verre o i cross di Di Francesco e Gomes) per poi sciupare tutto con tiri così sballati che neanche nelle partitelle dell’oratorio.
Dire, com’è giusto dire, che il primo tempo poteva finire 4-0 per il Palermo non solo non ci consola ma ci fa ancora più male, visto che, nella ripresa, con i cambi tardivamente effettuati (Diakitè e Lund per Pierozzi e Nikolaou), il muro del Cittadella si faceva ancora più impenetrabile, e le energie spese nei primi 45’ cominciavano a scemare. Così che, al bravo Kastrati (che nei primi 45’ aveva sempre chiuso bene lo specchio al… solito Insigne) bastava l’ordinaria amministrazione.
Dionisi solo al 76’ – Brunori per Verre (che aveva già speso il meglio di sé) e all’80’ con Ranocchia per Golmes – tentava di rinvigorire la truppa e trovare quel golletto che salvasse almeno la faccia: un punticino è sempre meglio di zero.
… E invece, a trovarlo, il golletto, è stato il già citato Pandolfi con un’autentica prodezza: calcio d’interno destro all’incrocio da posizione defilatissima.
Non mi va di parlare di sfortuna, come ha fatto Insigne, ma nella prodezza del castigamatti rosanero Pandolfi, la dea bendata una manina ce l’ha messa.
E venerdì avremo un altro bel rendez-vous con una squadra che a noi tifosi rosanero piace come un calcione nei cosiddetti: il Frosinone, quello dei palloni che dalla panchina piovevano in campo, quello che nel 2019 ci soffiò ai playoff la promozione in A, gettandoci, in pratica, nel baratro del fallimento.
Benvenuto Caminiti
IL TABELLINO DI PALERMO – CITTADELLA 0 – 1
PALERMO (4-3-3): Desplanches; Pierozzi (65’ Diakitè), Nedelcearu, Nikolaou (65’ Lund), Ceccaroni; Segre, Gomes (80′ Ranocchia), Verre (76’ Brunori); Insigne, Le Douaron (65’ Henry), Di Francesco. A disposizione: Nespola, Sirigu, Di Mariano, Vasic, Appuah, Buttaro, Peda. Allenatore: Dionisi.
CITTADELLA (3-5-2): Kastrati; Salvi, Pavan, Carissoni; Vita (92’ Cecchetto), Amatucci, Tronchin (66’ Tessiore), Branca (82’ D’Alessio), Masciangelo; Pandolfi (92’ Ravasio), Rabbi (66’ Magrassi). A disposizione: Maniero, Cassano, Desogu, Voltan, Rizza, Piccinini, Ravasio. Allenatore: Dal Canto.
Arbitro: Fourneau (Roma 1).
Reti: 90’ Pandolfi.
Ammoniti: 9’ Rabbi, 60’ Verre, 75’ Gomes, 84’ Salvi, 91’ Pandolfi.
Spettatori: 20.591 (6.911 biglietti totali, 21 tifosi nel settore ospiti, 13.680 abbonati).
Nella foto sottostante Insigne in uno dei suoi sinistri finiti in curva.
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