Calcio Serie B – CONTRO UNA SAMP IN CRISI NERA IL SOLITO PALERMO SPRECONE
Eppure sugli spalti i tifosi sono in oltre ventiduemila, e per tutti i novantasette minuti di partita soffiano a pieni polmoni tutto l’amore che hanno per questo Palermo, che continua a procurargli solo amarezze e rabbia, tanto che, a partita finita, una buona parte di essi dà via libera al cuore esulcerato e fischia i propri giocatori, che mestamente si avvicinano sotto la Curva Nord e a testa bassa sembrano volergli chiedere ancora una volta perdono.
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano
PALERMO – Al Palermo non bastano gli oltre venti tiri, metà dei quali una decina nello specchio, per battere una modesta Sampdoria, per altro scesa in campo, al “Barbera”, praticamente con la sua… seconda squadra, per i tanti infortuni che l’hanno falcidiata negli ultimi tempi.
Eppure sugli spalti i tifosi sono in oltre ventiduemila, e per tutti i novantasette minuti di partita soffiano a pieni polmoni tutto l’amore che hanno per questo Palermo, che continua a procurargli solo amarezze e rabbia, tanto che, a partita finita, una buona parte di essi dà via libera al cuore esulcerato e fischia i propri giocatori, che mestamente si avvicinano sotto la Curva Nord e a testa bassa sembrano volergli chiedere ancora una volta perdono.
Ma il Palermo è tutto un spreco, è tutto promesse al vento, è (quasi) tutto, ahinoi, nelle parole, pre e post partita, piene di miele (che ormai ha sempre più il sapore del fiele) di mister Dionisi. Che insiste, imperterrito, nel suo modulo 4-3-3 e nel tenere in panchina Brunori… Anzi fa di peggio – di molto peggio – perché lo manda in campo a tre minuti dal 90’, a partita ormai finita, il che suona come un insulto alla persona, per la qualcosa prima l’uomo e poi l’allenatore dovrebbe passare qualche notte in bianco a scontare i suoi rimorsi di coscienza. A prescindere dalle colpe, che forse sì e forse no, avrebbe Brunori che, a detta del suo allenatore “non si allena come dovrebbe e quindi non posso farlo scendere in campo”, mi sembra lapalissiano che lui non abbia saputo “gestirlo” a dovere, anche perché, alla conferenza di presentazione da neo mister rosanero, a precisa domanda, ebbe a rispondere, con quel suo sorriso sornione (che, dopo quattordici partite e la modesta classifica attuale, ha ormai la pervenza di un ghigno beffardo): “Brunori è più che mai al centro del progetto!” ,… Per poi relegarlo in panchina, farlo subentrare a partita compromessa e, negli ultimi mesi, addirittura fargli l’affronto intollerabile di mandarlo in campo agli ultimi minuti, e a risultato ormai sigillato. Tutto ciò non ha fatto il bene del Palermo né, tampoco, quello di Brunori, di cui il popolo rosanero è sempre innamorato perché al cuor non si comanda e perché non si distrugge così il vicebomber della storia rosanero, nonché l’unico vero centravanti di cui dispone la squadra. Considero, infatti, il buon Henry solo un pilone al centro-area avversaria, uno che spizzica di testa qualche pallone, sempre che prima non venga anticipato dal suo marcatore, quasi sempre più svelto e agile di lui.
E dire che la partita era cominciata in un’atmosfera magica dal sapore holliwoodiano: luci psichedeliche del nuovo impianto dì’illuminazione, canti e cori e la bellissima dedica d’amor rosanero con parole e musica di Sergio Endrigo: Io che amo solo te.
E uno striscione esposto sotto la curva nord 12 a caratteri cubitali, in rosa e nero, dedicato a “SAMUELE, il tifoso del Foggia (gemellato col Palermo) , perito tragicamente a soli 14 anni in un incidente stradale.
E subito, sin dalle prime battute, il Palermo sembrava ben disposto in campo, anche se Ranocchia giostrava da regista arretrato, al posto di Gomes, che il mister a fine partita contro la Reggina – l’unica finora vinta in casa – aveva definito “inamovibile”. Ma – com’è strano il calcio! – se c’è da trovare una nota lieta nella partita di ieri, è proprio la prestazione di Ranocchia, miglior in campo in assoluto, e ciò, facendo il regista, ma non solo. L’ex Empoli ieri è tornato quel giocatore che avevamo ammirato nelle sue prime partite in maglia rosanero dello scorso campionato, quando siglò, da tra trequartista qual è per vocazione e qualità tecnico-tattiche, quattro gol in cinque partite. Ebbene, ieri, pur dovendo sobbarcarsi chilometri di campo, partendo da dietro e avanzando come uno spavaldo invincibile condottiero, ha prima difeso, poi dettato assist al bacio e infine effettuato tre bellissimi tiri, due dei quali hanno sfiorato l’incrocio dei pali e l’altro è stato respinto a pugni chiusi dall’unico giocatore veramente forte della Samp di ieri: il suo portiere, l’ex Verona e Udinese, cioè uno dei più esperti, bravi e collaudati guardiapali dell’intera serie B, con grande sperienza e ottimi risultati anche in serie A.
E poiché, come si dice dalle mie parti, “ u cani muzzica u chiu spardatu” (il cane morde il più malmesso), Il Plermo, dopo avere attaccato a briglie sciolte per tutta la prima mezzora, con salvataggi in extremis della difesa ospite ed errori marchiani dei nostri incursori, su un rinvio lungo di Silvestri , la palla spiove nell’area del Palermo : qui si assiste alla solita scena horrror della difesa rosanero: Desplanches che accenna l’uscita.. ma si ferma a mezza via, il duo Banyia-Nikolaou, tallonati da Tutino (ex di turno) cincischia mentre la palla gli balla tra i piedi, finché il n. 43 del Palermo, come preso d’abbaglio fulminante, arriva primo sulla palla e… la passa deicatamente sul piede di Tutino, che, anche volendo, non può sottrarsi all’obbbligo di appoggiarla nella rete sguarnita.
Incredibile ma vero, siamo in svantaggio , ed è il 38’ del primo tempo: mi pare di rivedere l’ultima partita interna, quella persa col Cittadella, il cui attaccante anche allora, nell’unico tentativo (chiamiamolo pure così, ma anche quello fu il risultato di un pasticciaccio della difesa rosa) in avanti, fu “costretto” a mettere in rete, la palla che quella volta fruttò i tre punti ala squadra veneta; Cosa che per fortuna, l’assist (la sua unica, anche se decisiva, cosa buona fatta) di Verre, (apparso in condizioni fisiche che definir precarie è un eufemismo) e la prodezza del tiro a giro di un ottimo Di Francesco, hanno evitato al Palermo .
Il secondo tempo, ancor più del primo, è stato un assolo del Palermo, che ha creato le sue buone, ottime occasioni ma le ha tutte sprecate (la maigliore, dall’oggetto misterioso, ovvero mister 4 milioni, il francese ex Brest, Douaron, subentrato al 24’ ad Henry) fatti salvi due interventi Silvestri, nel finale: uno, addirittura al quarto minuto di recupero su colpo di testa da cinque metri di Banyia e riflessi felini di Silvetstri, che con la punta del guantone riesce a salvare oltre la traversa.
A fine partita, come già accennato, le solite belle parole ad effetto di Dionisi (che, bontà sua, almeno nell’occasione, ci ha risparmiato il suo solito sorriso) che parla di “grande prestazione… Ne faremo altre e quindi di partite ne vinceremo tante … Che otteniamo meno di quello che meritiamo… Che mancano ancora 24 partite e quindi noi ci crediamo ancora!”.
E, more solito, ci rimanda tutti… alla prossima partita, cosa che fa praticamente dalla fine dello scorso mese d’ agosto….
Vediamola sin d’ora qual è la prossima partita: non avremo contro i “derelitti” Frosinone, Cittadella, Modena e Sampdoria ma la vicecapolista Spezia, dove gioca – e segna – un certo Soleri, che gli abbiamo “regalato” noi per avere, in cambio. Nikolou… l’assistman di ieri per il gol di Tutino.
Benvenuto Caminiti
IL TABELLINO DI PALERMO – SAMPDORIA 1 – 1
Reti: p.t. 38′ Tutino, 48′ Di Francesco.
Palermo (4-3-3): Desplanches; Diakite, Baniya, Nikolaou, Ceccaroni; Segre (42′ s.t. Brunori), Ranocchia, Verre (24′ s.t. Vasic); Insigne (34′ s.t. Appuah), Henry (24′ s.t. Le Douaron), Di Francesco (34′ s.t. Di Mariano). A disposizione: Nespola, Sirigu, Lund, Gomes, Nedelcearu, Buttaro, Peda.
Allenatore: Dionisi.
Sampdoria (4-4-2): Silvestri; Venuti (38′ s.t. Depaoli), Romagnoli (3′ p.t. Ferrari), Riccio, Ioannou; Akinsanmiro (20′ s.t. Benedetti), Meulensteen, Bellemo, Pedrola (20′ s.t. Sekulov); La Gumina (39′ s.t. Leonardi), Tutino. A disposizione: Vismara, Ghidotti, Ricci, Kasami, Yepes, Vulikic, Veroli.
Allenatore: Sottil.
Arbitro: Doveri di Roma 1. – Assistenti: Berti di Prato e Giuggioli di Grosseto.
Quarto ufficiale: De Angeli di Milano. VAR: Di Paolo di Avezzano. AVAR: Perenzoni di Rovereto.
Note: ammoniti al 35′ s.t. Venuti, al 46′ s.t. Ferrari per gioco scorretto; recupero 2′ p.t. e 5′ s.t.; abbonati 13.680, paganti 7.745; terreno di gioco in buone condizioni.
Una fase di Palermo – Samp conclusa in parità.
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