Friday, March 29, 2024
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Calcio – Serie B. Da Baldini a Corini, la transumanza del Palermo

E ora, chiamato a succedere a Silvio Baldini, diventato in poco più di sei mesi per il “popolo rosanero” una sorta di mito, Corini, da grande allenatore qual è e, ancor di più, da uomo dalle mille risorse, non ultima un’umiltà non di facciata ma autentica , che gli fa onore, ha raccolto la pesante eredità Baldiniana, preservandone con attenzione certosina gli schemi tattici ma, soprattutto, lo spirito guerriero col quale l’allenatore toscano era stato capace di trasformare in squadra praticamente imbattibile quelli che erano soltanto un gruppo di buoni giocatori


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

REDAZIONE SPORTIVA – Il Palermo  conquista a Bari un meritatissimo pareggio e fa un ulteriore passo avanti nella transumanza da Baldini a Corini: com’era, d’altronde, nelle previsioni, conoscendo l’allenatore bresciano e la sua forte personalità.

“ Ho trovato una squadra che ha un’anima – ha detto fra l’altro Corini ai microgfifoni di Sky dopo la partit – ed è quindi naturalmente predisposta al sacrificio, alla lotta, alla disciplina. In una parola a fare tutto, vincere o perdere, ma sempre insieme; muoversi in campo armonicamente. Attaccare e difendere, insieme”.

Una squadra unita come un pugno chiuso, che colma il gap con la maggior caratura tecnica dell’avversario, con una disciplina tattica impeccabile: pressing compatto, marcature preventive e smarcamenti negli spazi liberi.

Insomma, Eugenio Corinim, grande cuore rosanero sin dai tempi in cui indossava la maglia del Palermo con la fascia di capitano al braccio ed era, già allora, un allenatore in campo: lo si vedeva non solo dettare i tempi di gioco ma anche da come indicava ai compagni  gli spostamenti necessari, secondo le diverse fasi della partita.

E ora, chiamato a succedere a Silvio Baldini, diventato in poco più di sei mesi per il “popolo rosanero” una sorta di mito, Corini, da grande allenatore qual è e, ancor di più, da uomo dalle mille risorse, non ultima un’umiltà non di facciata ma autentica , che gli fa onore, ha raccolto la pesante eredità Baldiniana, preservandone con attenzione certosina gli schemi tattici ma, soprattutto, lo spirito guerriero col quale l’allenatore toscano era stato capace di trasformare in squadra praticamente imbattibile quelli che erano soltanto un gruppo di buoni giocatori.   

Insomma, pur essendo un fervido sostenitore di moduli come il 4-3-3 o, tutt’al più, il 4-3-1-2, Corini ha subito virato sul modulo praticato fin lì da mister Baldini, ovvero il 4-2-3-1, non solo per il dovuto rispetto nei confronti del suo predecessore ( ed ex suo allenatore, ai tempi del fantastico Palermo del ritorno in Serie A, dopo 32 anni) ma perché questo gli consentiva il “materiale” a disposizione.

E infatti, prima di firmare il contratto che lo lega al Palermo per due stagioni, ha “patteggiato” con la neo dirigenza CGF gli innesti da inserire in squadra, così da renderla adeguata al campionato di B, che di certo è più “esigente” di quello della Lega Pro.

Nello stupendo scenario del “San Nicola” , davanti ad oltre 35 mila spettatori, contro un avversario palesemente costruito per fare il doppio salto (dalla C alla A), il Palermo che Corini ha schierato (ancora 4-2-3-1) mostra ancora e sempre l’anima che Baldini gli aveva trasmesso ma, in  più, ha una geometria di gioco e una duttilità tattico-strategica, che è solo “roba” sua. Ovvero, il suo modo di intendere il calcio, che è sempre propositivo. E anche quando la sua squadra è costretta, come ieri, specie nel secondo tempo, a rannicchiarsi nella sua metà campo, lo fa sempre con una visione di gioco che consente alla squadra di ripartire e creare la superiorità numerica: pressing feroce a centrocampo e verticalizzazione. Vedasi, all’uopo, i tre-passaggi-tre del Palermo per ribaltare l’ennesimo attacco di Antenucci & Co. e liberare Valente solo davanti a Caprile: per batterlo con un  destro chirurgico, tagliente come un colpo di bisturi.

Già, Valente, legato a filo doppio al suo maestro Baldini, che si adatta subito alle diverse linee tecno-tattiche dettate dal suo nuovo allenatore (“Mister Corini ha mostrato subito di avere le idee molto chiare”, dichiara nell’intervista post match)  e dalla fascia destra, dove era stato sempre collocato da Baldini, passa con Corini alla fascia sinistra. E da lì, ieri sera, convergendo su quell’assist al bacio di capitan Floriano, batte col suo piede naturale, che è il destro, in modo impecabile e… imparabile per Caorile.

Poi, nel secondo tempo, coi cambi e un atteggiamento ancora più aggressivo, il Bari chiude il Palermo nella sua metà campo, anche perché il suo bomber Brunori è letteralmente fagocitato dal duo Di Cesare-Terranova e in panchina, nella fase riscaldamento prepartita, gli era venuto a mancare Edo Soleri.

Eppure, visto l’evidente gap tecnico tra i due organici, nel primo tempo il Palermo poteva andare ben oltre lo 0-1: tre le clamorose palle-gol fallite, una da Floriano, una da Brunori e l’altra da Elia.

E, a voler essere un tantino di parte, se il mediocre arbitro Camplone di Pescara avesse fischiato l’evidente fallo su Damiani, Antenucci non avrebbe trovato lo spiragliio giusto per quel cross radente e la ciabattata dell’1-1 di Cheddari .

Pareggio, comunque, che il Bari, per volume di gioco e occasioni gol, certamente meritava.

Il Palermo, quello “vero”, cioè così come lo vuole Corini, lo si vedrà dalla prossima con l’Ascoli al Barber (dove, se non il pienone, ci saranno almeni venti-venticinquemila spettatori)  quando saranno a disposizione in nuovi acquisti (Stulac, Bettella, Di Mariano e uno tra Bisoli e Segre.  

Valente autore del gol del vantaggio rosanero

IL TABELLINO DI BARI – PALERMO

Bari (4-3-1-2): Caprile; Pucino, Terranova (55′ Vicari), Di Cesare, Ricci; Maita (65′ Mallamo), Maiello, Folorunsho (65’ Galano); Botta (65′ st Cangiano), Cheddira, Antenucci. 
A disposizione. Frattali, Gigliotti, Bosisio, Dorval, Benedetti, Bellomo, Ceter, D’Errico. All. Mignani

Palermo (4-2-3-1): Pigliacelli; Buttaro, Nedelcearu, Marconi, Crivello; Broh, Damiani; Elia (87′ Elia), Floriano (80’ Stoppa), Valente (65’ Pierozzi); Brunori. 
A disposizione. Massolo, Grotta, Somma, Peretti, Doda, Fella, Silipo. All. Corini

Marcatori: 37′ Valente (P), 68’ Cheddira (B)

Ammoniti: 17′ Buttaro, 24′ Maita, 50’ Valente, 77’ Di Cesare

Espulsi: 88’ Marconi

Arbitro: Giacomo Camplone di Pescara

Assistenti: Mauro Vivenzi e Sergio Ranghetti

VAR: Daniele Chiffi 

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