Calcio – Serie B – Il Catanzaro non profana lo Stirpe ma si porta via un buon punto mentre il Frosinone affonda sempre di più verso il baratro
Pure questa volta tra Frosinone e Catanzaro si chiude in parità anche se con due gol anziché a reti inviolate. Vivarini non l’abbiamo visto nemmeno in cartolina (“E chissene frega). Ma lui sicuramente avrà seguito in tv l’evento. In fondo sia Frosinone che Catanzaro gli saranno rimasti nel cuore.
di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)
FROSINONE – Il “Benito Stirpe” accoglie una gran quantità di tifosi catanzaresi provenienti da sud e da Roma. L’entusiasmo e il richiamo dei colori giallorossi è qualcosa al quale nessuno degli amanti della storia e della cronaca del Catanzaro riesce a sottrarsi. Cielo grigio e freddo fanno parte della coreografia ma pare non accorgersene nessuno. Nemmeno la pioggerellona incessante (per non definirla diluviale) che ci ha accompagnato durante questo percorso ha impensierito più di tanto. Ma ora la parola passa alle fasi di gioco. Tra Frosinone e Catanzaro il grande assente è sempre lui. Mister Vivarini che lo scorso anno era al comando delle Aquile e che dopo gli insuccessi frusinati è passato dalle cronache sportive ai divani di casa nella quiete della provincia chietina dove abita.
“Echisenefrega”, ci par di udire la voce di Alberto Sordi. “Chi se ne frega” se Vivarini non siede sulla panchina degli avversari. Certo con lui ci sarebbe stato ancor più gusto andare allo Stirpe per tentare di ammollargli un paio di ceffoni virtuali a suon di gol ma vorrà dire che al suo posto li riceverà Leandro Greco subentratogli dopo la lettera di licenziamento inviatagli dal presidente Maurizio (Stirpe anche lui tant per non smentire che a Frosinone sono quelli che maggiormente contano sotto il profilo economico e produttivo).
Al Ceravolo, nel match dell’andata le due formazioni si erano “accontentate” del pareggio. Anche se bisogna riconoscere che Caserta si era convertito al modulo del calcio giocato costruendo dal basso (come piaceva all’ex comandate Vivarini); era stata sicuramente la migliore risposta che il tecnico avrebbe potuto ribadire e a chi lo criticava spingendosi al di sopra delle righe scendendo sul personale. Insomma “u muntuna” (come era ironicamente identificato a Cosenza) in quei novanta minuti tentò di trasformarsi (con tutte le sue pecche) nella zebra a strisce giallorosse…Molti dei progressi che poi avvennero nel corso delle altre gare di campionato partirono da quel pareggio.
PRIMO TEMPO – Non spunta il sole, non canta il gallo ma l’arbitro (il napoletanissimo) Fabio Maresca monta subito a cavallo. Il mondo è grigio qui a Frosinone tuttavia l’allegria catanzarese contagia i cuori degli undici ragazzi in maglia e li spinge a sprizzare energia over the top (che tradotto equivale a “esagerata”). Tramite messaggio whatsapp l’amico Enzo Mazza mi fa notare che la formazione scesa in campo e scelta da Caserta è tutta “made in Italy”. Nessun straniero. Almeno per il momento. Anche questo in un mondo che muta a velocità europee e mondiali è un record da segnalare!
Primi 45 minuti di gioco alla garibaldina. Dopo la fase iniziale di studio e di approccio le due formazioni si affrontano specularmente con un 3-5-2. Il possesso palla catanzarese è riconosciuto grazie al palleggio tambureggiante che induce i “Gialloblu” ad abbottonarsi mentre Greco (il vice Vivarini) promosso in panchina non tanto per meriti speciali ma per ovvie motivazioni di cassa (750mila euro d’ingaggio (triennali) per il mago di Chieti non consentivano al presidente Stirpe di offrire altri stipendi a nuovi trainer blasonati almeno per questa stagione) ha potuto disporre dei nuovi acquisti come Koné che si è distinto ed è pure andato vicino al gol al 14′.
Il “Catanza” ha risposto con almeno tre o quattro tentativi tra i quali segnaliamo i colpi di testa di Iemmello e il tacco di Brighenti che son sempre stati intercettati da un reattivo e bravo Cerofolini.
L’episodio che ha rotto l’equilibro, comunque stabile, è registrato intorno al 32′ quando un cross di Antonini frutta colpo di testa di Lusuardi in area di rigore giallorossa respinto da Pigliacelli col piede quasi sulla linea di porta; la giocata si trasforma nell’opportunità attesa. Il pallone ribatte sul piede di Lusuardi che restituisce istintivamente il rimbalzo sul quale il pipelet catanzarese non riesce a trovare modo di intervenire per una ulteriore deviazione. La palla finisce in rete ed è l’1 a 0 per il Frosinone. Francamente il gol è da ritenersi più fortunoso che bello ma a norma del regolamento vale il vantaggio frusinate.
Dopo lo svantaggio le Aquile svolazzano come possono alla ricerca dell’ipotesi pareggio ma il Frosinone acquisito il punto che al momento gli assegna la vittoria intuisce che non è il caso di scoprirsi e stringe i varchi rendendo vani gli assalti alati, i cross di Pontisso, Quagliata, gli assist di Iemmello, i lanci di Pagano e Cassandro. La Mantia non ha ricevuto molti palloni ma è stato comunque una spina nel fianco difensivo gialloblu. Intendiamoci il risultato col quale si va negli spogliatoi è del tutto beffardo per la formazione di Caserta che non ha demeritato.
SECONDO TEMPO – La ripresa è attesa per il ritardo della presentazione in campo dei calciatori frusinati. Poi finalmente il duplice fischio dell’ottimo Maresca ci riporta nel clima match. La musica non cambia di molto. Addirittura Iemmello trova il pareggio dopo trenta secondi ma il gol è annullato per fuorigioco del bomber capocannoniere del torneo. E allora? È sempre il “Catanza” che mena la danza con una fitta rete di passaggi e partenze dalle retrovie. Il Frosinone, che forse sente la vittoria in tasca, attende e cerca di mordere in contropiede dove le Aquile corrono rischi ma non troppo vista l’attenta opposizione di Pigliacelli che in un paio di occasioni riscatta l’errore che qualcuno segnala come da “matita blu” e che invece rimane solo un episodio fortunato per Lusuardi che, (detto tra noi e le migliaia di lettori che aumentano di settimana in settimana, grazie anche alla diffusione di Jacchité) , a parte l’episodio vincente non ha prodotto altro per aiutare la sua squadra.
L’occasione ghiotta per il pareggio capita ancora ai Giallorossi che han sempre giocato calcolando al millimetro qualsiasi giocata sia in fase offensiva che di preparazione, al 59′. È di Giacomo Quagliata (dopo ben 4 assist felici vincenti) l’invenzione del pareggio. È lui – questa volta che riceve l’assist dal sempre attivo Riccardo Pagano; poi sfora in area frusinate e infine lascia partire un tiro chirurgico che rade l’erba e buca Cerofolini alla sua sinistra La partita si riapre a qualsiasi altro risultato. Esulta il popolo di fede giallorossa che non ha mai dubitato sulla possibilità dei loro beniamini di recuperare e mentre Quagliata si becca il tributo di abbracci e di ovazioni, il pensiero vola alla possibile vittoria che darebbe ancora più valore alla battaglia odierna.
Il Frosinone non demorde ma la stanchezza (il campo è reso pesante dalla pioggia incessante) si fa sentire e come! Greco dà il via al valzer della panchina, imitato poi da Caserta. Il “barbudos” sceglie di richiamare Andrea La Mantia dominato da Monterisi per gettare nella mischia Filippo Pittarello. Il generoso attaccante si guadagna qualche spintone, una serie di calci e recupera punizioni. Poi entrano nella mischia Situm ed Ilié (al suo esordio)
Dalla segnalazione del recupero giungono altri tre minuti spesi in una girandola di finti parapiglia che non fruttano nulla da una e dall’altra parte. Scendono le ombre sullo Stirpe e Greco si ritrova pure un cartellino giallo sul groppone per aver approfittato fin troppo degli spazi a lui riservati sul bordo campo. Infine Maresca (ha arbitrato in maniera impeccabile) mette bocca al fischietto e lancia i tre segnali di fine partita. Anche questa volta tra Frosinone e Catanzaro si chiude in parità sebbene con due gol anziché a reti inviolate. Vivarini non l’abbiamo visto nemmeno in cartolina (“E chissene frega). Ma lui sicuramente avrà seguito in tv l’evento. In fondo sia il Frosinone che il Catanzaro gli saranno rimasti nel cuore.
CONSIDERAZIONI FINALI – Prestazione ineccepibile da parte degli uomini di Caserta. Partita giocata con esperienza e ottima impostazione tattica. Lodevoli le prestazioni di Brighenti (ha corso e contrastato ovunque), di Scognamillo. Fantastiche quelle di Quagliata (al suo primo centro), di Pagano, di Cassandro, di Iemmello, di Pontisso. Generosi come al solito gli sforzi di Pittarello. Poco avvertita l’assenza di Petriccione ma uno come lui sul terreno odierno, pesante e poco duttile ai ragionamenti sarebbe stato sicuramente in forte difficoltà. Il Frosinone può salvarsi? Forse sì visti i nuovi acquisti, considerate le ottime prestazioni di Ceresoli, di Antonini, di Koutsoupias (tre ex giallorossi di qualità) e l’arrivo dei nuovi acquisti… Forse no, vista la rimonta del Cosenza che ha battuto la Carrarese. Le Aquile in caso di vittoria avrebbero scavalcato la Cremonese che domani incontrerà il Sud Tirol… ma suvvia sono pur sempre prime nella classifica dei pareggi ed è meglio che esserlo in quella delle sconfitte! Appuntamento per tutti a San Valentino per la sfida serale contro il Cittadella!
Giallorossamente vostro,
Riccardo Colao
IL TABELLINO DELL’INCONTRO: FROSINONE – CATANZARO – CESENA 1 – 1
FROSINONE CALCIO (4-3-3): Cerofolini; A. Oyono, Monterisi, Lusuardi, Di Chiara; Koutsoupias (77’ Darboe E.), Bohinen, Koné; Partipilo (64’ Pecorino), Tsadjout (64’ Ghedjemis), Ambrosino (76’ Kvernadze). All.: Greco
US CATANZARO 1929 (3-5-2): Pigliacelli; Brighenti, Scognamillo, Bonini; Cassandro (75’ Šitum), Pagano, Pompetti, Pontisso (75’ Ilie), Quagliata; Iemmello, La Mantia (67’ Pittarello). All. Caserta
NOTE: pioggia debole, circa 12 gradi; terreno in erba naturale; SPETTATORI: 11.420 totali; biglietti 3.252 (ospiti 1.023); abbonati 8.168
AMMONITI: 8’ Pagano (Cz), 90 Ilie (Cz), 73’ Koutsoupias (Fr); CORNER: 7-4 – rec. 1′ pt; 3′ st
ARBITRO: Fabio Maresca della sezione arbitrale di Napoli coadiuvato dagli assistenti Pasquale Capaldo di Napoli e Thomas Miniutti di Maniago. IV Ufficiale: Giuseppe Vingo di Pisa. Al VAR Manuel Volpi di Arezzo e Marco Piccinini di Forlì.S
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Parata di maglie giallorosse nello spogliatoio del Benito Stirpe a Frosinone (Foto Area US Catanzaro 1929)
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