Saturday, April 20, 2024
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Calcio – Serie B. Il Palermo apre la nona porta della vittoria: la vittima è la Reggina

Palermo-Reggina non ha deluso le attese, vibrante, intensa ed emotivamente palpitante com’è stata dal 1’ al 100’ (sì, avete letto bene, 100’, visto che, per misteriosi motivi il balbettante arbitro Minelli di Varese ha prolungato l’over time di quasi dieci minuti) la partita, giocata a viso aperto dall’una  all’altra squadra: una Reggina pimpante, aggressiva ai limiti del… proibito e un Palerrmo che rispondeva colpo su colpo. Una vera partita di scacchi, tutta incentrata a metà campo, là dove nasce il gioco.


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – CIAO VITO… Le tue lacrime sotto la Curva Nord , memoria e ricordo per questa città”…

Comincia così il più bel pomeriggio del campionato per il Palermo e i suoi tifosi: con una dedica tutta anema e core al suo bomber degli anni settanta, Vito Chimenti, scomparso per un malore mentre allenava i ragazzi del Pomarico, squadra dell’Eccellenza materana nella quale rivestiva il doppio ruolo di allenatore e di preparatore dei portieri.

All’insegna dell’amarcord e della commozione (al culmine, nel minuto di silenzio pre partita,) questo “Derby del Sud” che ha fatto registrare, con oltre ventiseimila spettatori, il record stagionale al “Renzo Barbera”.  

Diciamo subito che Palermo-Reggina non ha deluso le attese, vibrante, intensa ed emotivamente palpitante com’è stata dal 1’ al 100’ (sì, avete letto bene, 100’, visto che, per misteriosi motivi il balbettante arbitro Minelli di Varese ha prolungato l’over time di quasi dieci minuti) la partita, giocata a viso aperto dall’una  all’altra squadra: una Reggina pimpante, aggressiva ai limiti del… proibito e un Palerrmo che rispondeva colpo su colpo. Una vera partita di scacchi, tutta incentrata a metà campo, là dove nasce il gioco.

Così, per tutto il primo tempo: fieri duelli uno contro uno per superarsi e aprire varchi verso la porta avversaria. Che,  però, non hanno prodotto veri pericoli né azioni da gol sia per Pigliacelli che per Contini, neo portiere reggino. Ma, ciò nonostante, la tensione parossistica del campo si avvertiva forte sugli spalti, nei quali impazzava l’ “anima rosanero”  di tutto lo Stadio (per ragioni di sicurezza, vietata la trasferta ai tifosi amaranto).

Insomma, si avvertiva che prima o poi qualcuno – qualcosa – avrebbe dato la sterzata decisiva. E questa sterzata l’ha data mister Corini, signore in panchina e nella vita, che , come da capitano per quattro stagioni al Palermo, anche ora, da allenatore, è mente cuore e braccio di una squadra finalmente a sua immagine  e somiglianza.

Alla ripresa, il neo acquisto Verre subentra a Segre e lascia subito il segno della classe, al suo primo intervento: piazzato tra le linee, l’ex Samp arpiona una palla a centrocampo e lancia in verticale Brunori, già proiettato come una scheggia nel cuore dell’area avversaria. Il bomber italo brasiliano anticipa l’ex Cionek, che lo stende platealmente. Calcio di rigore e fiato sospeso sugli spalti: ventiseimila cuori che battono forte perché sul dischetto c’è, come sempre lui, il bomber che,  però, degli ultimi cinque penalty, ne ha sbagliati tre. Stavolta, però, piazza un diagonale micidiale a filo d’erba, che si insacca nell’angolino alla sinistra di Contini, che  vola dall’altra parte.

1-0 per I rosanero e rabbia, che deborda spesso in interventi da … codice rosso dei ragazzi del nervosissimo, quasi elettrico Pippo Inzaghi: la Reggina non ci sta e attacca furiosamente. Troppo, perché non ne risenta la lucidità,  ed è più la paura che la realtà a far stare in ansia gli impagabili  tifosi sugli spalti. Di parate importanti non se ne vedono, né da una parte né dall’altra. E anche se la Reggina ha più possesso palla è il Palermo, con gli spazi che gli si spalancano davanti, a sfiorare il raddoppio più di una volta.L’ultima , un contropiede velocissimo di Brunori che, giunto nell’area piccola, smista alla sua sinistra a Di Mariano, solissimo davanti ad un ormai inerme Contini. Più facile far gol che sbagliarlo. Ebbene, Di Mariano lo spreca con un tiraccio alto sulla traversa. Sarebbe stato il 2-0 che avrebbe chiuso la partita.

E invece, pochi minuti dopo, al 75’, sulla trama successiva all’ennesimo corner dei calabresi, c’è un rimpallo tra Gagliolo e Marconi e questì’ultimo di ginocchio devia in rete: è il pareggio reggino, che suona come uno schiaffo che fa male, molto male.

Ma il Palermo è  come l’ha temprato il suo allenatore: ha un cuore grande, ha un’anima e sa giocare il calcio nell’una e nell’altra fase. Sa difendersi ed attaccare, secondo necessità. E al pareggio fortunoso dei calabresi, non si smonta, anzi si (ri)carica a mille e e ragisce rabbiosamante.

Il Palermo è come una corda tesa, aspetta solo che l’avversario abbia il minimo cedimento, che arriva cinque minuti dopo: Mateju anticipa sulla tre quarti un tentativo di affondo avversario e riparte come una saetta; giunto sul fondo crossa. No, non è un cross e basta, è un arcobaleno che illumina d’immenso Soleri e abbaglia il suo avversario. Il vice-Brunori si leva di testa come un angelo e  colpisce la sfera come uno schermidore affonda la sua spada: ne vien fuori un proiettile che s’infila giusto alla confluenza tra palo e traversa e il pur proteso Contini non può fare altro  che… guardare.

E’ il gol della meritatissima vittoria rosanero che manda in visibilio I ventiseimila sugli spalti, che in coro – come fosse un rito – cantano quello che è diventato l’ “Inno della vittoria”, adottato nella partita finale dei playoff della serie B: “Freed From Desire”. 

Tripudio finale, festa sotto le Curve, commenti post partita.

Quelli di Corini, signorili e pacati. Quelli di Inzaghi rabbiosi e bavosi: “Sono stufo di questi arbitraggi… Abbiamo regalato i due gol… Abbiamo fatto noi la partita…

E altre “amenità” (eufemismo) del genere.

Benvenuto Caminiti

Lo striscione a ricordo di Vito Chimenti

IL TABELLINO:

Palermo-Reggina 2-1: 47′ rig. Brunori, 81′ Soleri-76′ aut. Marconi. NOTE: Al 93′ Tutino sbagia rigore.

IL TABELLINO:

PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Marconi; Valente (84′ Graves), Segre (46′ Verre), Damiani (63ì Broh), Saric, Sala; Brunori (77′ Soleri), Di Mariano (77′ Tutino). A disp.: Massolo, Grotta, Buttaro, Aurelio, Orihuela. All. Corini.

REGGINA (4-3-3): Contini; Pierozzi (85′ Bouah), Cionek, Gagliolo, Di Chiara; Liotti, Crisetig, Majer; Canotto (60′ Strelec), Menez (60′ Cicerelli), Rivas (82′ Gori). A disp.: Aglietti, Colombi, Terranova, Lombardi, Loiacono, Bondo. All. Inzaghi.

ARBITRO: Minelli di Varese (Scatragli-Trinchieri).

MARCATORI: 47′ rig. Brunori, 76′ aut. Marconi, 81′ Soleri

NOTE: ammoniti Majer, Verre, Di Chiara, Soleri, Bouah, Gagliolo, Sala. Espulso al 90′ Majer per doppio giallo.  Al 93′ Tutino sbagia rigore.

testatina

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