Saturday, March 22, 2025
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Calcio – Serie B – IL PALERMO BATTE IL COSENZA AL S.VITO-MARULLA, MA LA SUA CLASSIFICA NON MIGLIORA

E finalmente arriva una vittoria perentoria, addirittura un 3-0 esterno che, dopo tanti patemi e bocconi amari, ci regala una boccata d’ossigeno e, perché no, di moderato orgoglio.

Purtroppo però, come già spiegato, la pur schiacciante vittoria sul Cosenza (la prima in trasferta dopo cinque mesi) non cancella dubbi e malcontento, anche perché i tre punti conquistati al San Vito-Marulla, visti  successi di Bari e Cesena,  sono serviti solo a non rallentare la rincorsa verso i playoff.


di Benvenuto Caminiti da Palermo per il Quotidiano l’Italiano)

COSENZA   Il Palermo che scende in campo al San Vito-Marulla di Cosenza è ancora una volta riveduto e corretto da mister Dionisi, ma stavolta non è tutta …farina del suo sacco, perché la squalifica di Diakitè e Ceccaroni  l’obbliga a sistemare alla bell‘e meglio il reparto difensivo. E, ad onor di cronaca, ci tocca riconoscere che non sbaglia una mossa, perché s’inventa Blin, centrale del trio arretrato, con Baniya e Magnani braccetti laterali .

Trio centrale inedito … e si vede!…

… Nei primi dieci minuti il Cosenza potrebbe andare in gol tre volte e , se non ci riesce, è tutto merito di un prodigioso Audero, che al già al 2’ minuto di gioco rimedia ad un pastrocchio di Ranocchia, chiudendo in uscita a valanga su Artistico; l’ex Como si ripete al 10’ ancora su Artistico, deviando in volo plastico il suo colpo di testa da distanza ravvicinata,  ed, infine, al 12’,  ribatte ancora in angolo una rasoiata di Gargiulo, che aveva già fatto  gridare al gol i tifosi rossoblù sugli spalti.

Solo a questo punto, il Palermo … comincia a giocare: il tempo necessario al trio difensivo per registrare le marcature, specie quelle preventive, con Blin regista centrale, che possiede visione di gioco e tocco per far ripartire l’azione.

Nel frattempo si attenua l’ardore agonistico dei ragazzi di Alvini, Gomes e Ranocchia presidiano a dovere le zone di pertinenza, il primo da quell’incontrista irriducibile che è , mentre l’ex Empoli fa quello che fa sempre, cioè il tuttocampista, nel senso che copre, rilancia e, se serve, attacca pure la profondità. Insomma, la solita impagabile quantità che, come tale, qualche volta paga dazio in fatto di qualità. Certo è che, finalmente, il Palermo è in campo e, sia pure a ritmo ancora troppo blando, impugna le redini del gioco, lo comanda  a suo piacimento e, sull’onda dell’inventiva di Verre (che da trequartista si trova perfettamente a suo agio) comincia a minacciare la porta difesa da Micai. Una prima ondata frutta solo tiri fuori bersaglio perché troppo frettolosi, ma al primo vero affondo, il Palermo segna, e segna un gran bel gol. E a farlo è chi non te l’aspetti, perché è la sua prima volta in rosanero: Pierozzi. Che, sull’assist geniale di Verre dalla trequarti, scatta come una pantera, brucia in velocità capitan D’Orazio e di sinistro schiaffeggia nell’angolino basso, là dove Micai, pur tuffandosi prontamente, non può arrivare.

Così, dopo aver fatto venire brividi in serie alla ventina di tifosi rosanero presenti sui nudi gradoni del vecchio San Vito-Marulla (i superstiti consentiti dal divieto della Lega)  il Palermo passa in vantaggio e, in vantaggio, chiude la prima frazione di gioco.

Meritatamente?

Beh, diremmo non del tutto, anche se una vecchia regola non scritta del calcio dice che se ti “mangi”  tre gol di seguito, alla quarta, il gol sei tu a beccarlo.

La ripresa vede in campo un altro Palermo, quello che ci aspettiamo dallo scorso fine agosto, cioè una squadra che risponda adeguatamente al “materiale umano” (tanto per citare un film di recente grande successo) a disposizione. Una squadra che, con i rinforzi arrivati nel mercato di riparazione, non dovrebbe avere troppe difficoltà a centrare i play off. Una squadra, nella fattispecie odierna, che tecnicamete sovrasta di almeno tre spanne  il modesto, anche se volitivo e coraggioso Cosenza di mister Alvini. Che, in verità, ce l’ha messo tutta, solo che, dieci minuti iniziali a a parte, non si  è più reso pericoloso dalle parti di Audero.

E’ il Palermo che fa la partita, niente di trascendentale (anche perché non ce n’è bisogno) ma comamda a piacimento il gioco; Verre è un arcobaleno di idee ed assist; Ranocchia con la sua corsa copre  l’intero  centrocampo, e lo fa anche con qualità, mentre poco a poco si affina l’intesa fra Brunori e Pohianpalo, che fa poche cose, ma sempre quelle giuste: tocchi di prima e scatti in verticale, che mettono in allarme i vari Hristov, Gargiulo e Caporale, costretti quasi sempre a spazzare via alla carlona e, peggio, a fare falli in zone di campo assai pericolose.

Dopo l’ennesimo fallo e conseguente punizione, calciata da Ranocchia con un filtrante per Brunori,  che smista verso Pohjanpalo: è una bella palla, una di quelle che piacciono da morire al bomber finnico, che già pregusta l’aggancio e il tiro…

…Solo che D’orazio, a braccio aperto, si frappone con la mano sinistra: l’arbitro, il mingherlino Dionisi (Federico, solo omonimo dell’allenatore rosanero) non vede e lascia correre. Non così il Var che lo richiama e lo manda a verificare il tutto al monitor. E’ la solita scena del pastore (come canta il tenore dell’Arlesiana di Cilea): arbitro che disegna con le braccia il rettangolo del monitor, che vi si attarda un bel po’, per poi correre  con l’indice puntato sul dischetto degli undici metri.  

Stavola è Pohjanpalo che porge il pallone  Brunori, (che lo aveva fatto domenica scorsa contro il Mantova) che calcia forte in diagonale, siglando il gol del raddoppio.

E’ il 10’ della ripresa e l’operatore Dazn inquadra i “superstiti” tifosi sugli spalti, che gioiscono come fossero centinaia,  ma sono una cinquantina scarsa.

Col doppio vantaggio e contro un avversario che, oltre alla grinta e alla corsa ha poco altro a cui aggrapparsi, noi che amiamo il Palermo, dovremmo stare tutti più che tranquilli, se non avessimo a che fare con una squadra capace, nelle tre stagioni targate CFG, di passare in vantaggio di due gol ( e talvolta pure di tre) e farsi riprendere non a mezzora dalla fine, ma addirittura nei cinque minuti di recupero: leggi Spezia, appena tre partite fa.

Ma stavolta, vivaddio, non è stato così, anche perché nove minuti dopo il rigore, provocato e trasformato da Brunori, il Palermo triplica sugli sviluppi di una veloce  combinazione Ranocchia-Verre, che, col suo destro ammaestrato,  libera Pohjanpalo davanti alla porta di Micai: il finnico di sinistro saetta nell’angolo: alla sua maniera, cioè scattando come un giaguaro,  prendendosi spazio e tempo sul marcatore e fiondando il suo mancino che non perdona.

E finalmente arriva una vittoria perentoria, addirittura un 3-0 esterno che, dopo tanti patemi e bocconi amari, ci regala una boccata d’ossigeno e, perché no, di moderato orgoglio.

Purtroppo però, come già spiegato, la pur schiacciante vittoria sul Cosenza (la prima in trasferta dopo cinque mesi) non cancella dubbi e malcontento, anche perché i tre punti conquistati al San Vito-Marulla, visti  successi di Bari e Cesena,  sono serviti solo a non rallentare la rincorsa verso i playoff.

E domenica avremo al Barbera il Brescia, che non è affatto tranquillo (solo cinque punti sopra i playout) e dunque ci vorrà il Palermo migliore per batterlo. Sarà un Palermo privo del suo capitano, che era diffidato e che l’arbitro Dionisi ha ammonito, subito dopo la trasformazione del penalty. 

BENVENUTO CAMINITI

IL TABELLINO DELL’INCONTRO: COSENZA – PALERMO – MANTOVA 0 – 3

IL TABELLINO

COSENZA: 1 Micai, 2 Cimino, 5 Gargiulo, 6 Charlys, 7 Garritano, 9 Artistico, 11 D’Orazio (C), 17 Caporale, 23 Venturi, 30 Mazzocchi, 55 Hristov. A disposizione: 22 Vettorel, 4 Martino, 10 Fumagalli, 15 Dalle Mura, 19 Ciervo, 20 Rizzo Pinna, 21 Zilli, 28 Kouan, 29 Sgarbi, 31 Ricci, 39 Kourfalidis. Allenatore: Alvini.

PALERMO: 12 Audero, 3 Lund, 4 Baniya, 6 Gomes, 9 Brunori (C), 10 Ranocchia, 19 Pohjanpalo, 24 Magnani, 26 Verre, 27 Pierozzi, 28 Blin. A disposizione: 1 Desplanches, 46 Sirigu, 8 Segre, 11 Insigne, 14 Vasic, 17 Di Francesco, 21 Le Douaron, 25 Buttaro. Allenatore: Dionisi.

ARBITRO: Dionisi (L’Aquila). AA1: Berti (Prato). AA2: Emmanuele (Pisa). IV UFFICIALE: Grasso (Ariano Irpino). VAR: Minelli (Varese). AVAR: Di Paolo (Avezzano).

NOTE: ammoniti Pierozzi, Charlys, Brunori

MARCATORI: Pierozzi 30′, Brunori 56′, Pohjanpalo 65′

Nella foto sottostante Emil A.

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