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Sunday, December 8, 2024
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Calcio – Serie B. IL PALERMO BATTE LA REGGIANA E SFATA IL TABU’-BARBERA

Se mercoledì 30, a Mantova, il Palermo sarà quello del primo tempo di Modena e di quest’oggi, beh, allora parlare di promozione diretta non sarà più una metafora ma una ragionevole previsione tecnica.


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMOPer raccontarvi la prima vittoria stagionale  del Palermo al Barbera, è d’obbligo cominciare dal suo protagonista principale: il francesino Claudio Gomes, regista-mezzala-mediano-incursore, in una sola parola tuttocampista del Palermo e da oggi anche goleador, visto che è stato lui, al 15’, sbloccare il risultato con un destro dal limite che si è infilato, imprendibile, nell’angolino alla sinistra di Bardi, vanamente proteso in tuffo.

Aveva dato l’avvio all’azione il vivacissimo Di Francesco, che, scattando dalla sua fascia, convergeva al centro e porgeva palla all’arrembante “tuffofare” francese, che di collo destro, un po’ esterno, un po’ a giro, la fiondava, come già detto, in fondo al sacco.

Dall’inizio del campionato Gomes emerge sempre come uno dei migliori in campo. E oggi, come se avvertisse il momento delicato della squadra, il francesino, pupillo di Corini, ha impugnato subito le redini del gioco, comandandolo a suo piacimento. Difesa, centrocampo, attacco e gol: che si può chiedere di più al classe 2000, che ha folleggiato inafferrabile per almeno settanta minuti?

Il ragazzo corre senza fermarsi mai, sembra – piccolino com’è – che puoi metterlo giù con una  spallata e, invece, lui resiste, insiste e persiste. E se fino al 15’ della partita di oggi c’era qualcosa da rimproverargli era che non tirava mai in porta e, peggio, quando lo faceva, o sbagliava misura o sbagliava direzione. Insomma, da due anni non facciamo che dire: “Per correre, corre; per lottare, lotta; per difendere, difende ma per finalizzare, cioè tirare in porta e , magari, far gol – cioè il fine principale del gioco del calcio – non ci siamo proprio!”.

E noi, che gli vogliamo bene, come ne vogliamo a chi ce la mette sempre tutta, che suda e onora la maglia, a prescindere dai risultati pratici che produce, noi lì, a batterci una mano sul petto (come i peccatori che confessano le loro malefatte) e domandarci: “Ve l’immaginate se uno come questo, che sa far tutto, proprio tutto, tranne il gol,  all’improvviso comincia a segnare?

Beh, oggi , alle 15.15 è successo proprio questo…

… E il tepore del pomeriggio primaverile si è trasformato di colpo in un incendio.

Come una miccia accesa sulla dinamite, è esplosa l’intera curva nord, l’unico settore stracolmo rispetto al resto dello stadio, che, soprattutto nelle zone “nobiliari” denunciava quei vuoti che avevamo preannunciato dopo il deludente pareggio di sette giorni al Braglia di Modena .

Aspettavamo da due anni che il francesino s’illuminasse d’immenso completando la parabola della sua avventura rosanero con il suo primo gol. Che ha coinciso con la prima vittoria al Barbera del Palermo di Dionisi. Che ha dominato per quarantacinque minuti, come aveva fatto a Modena, anzi di più e meglio perché, mentre al Braglia giocava di rimessa, qui ha preso subito in mano il comando del gioco e ha schiacciato la Reggiana nella sua metà campo, così che Desplanches non è mai dovuto intervenire, neanche per la ordinaria amministrazione.

Con un Di Francesco in grande spolvero e un Insigne ispirato nell’altra fascia e, soprattutto, un Verre a far da trequartista con le sue giocate di prima e quel suo guardare sempre in faccia sia l’avversario diretto che la porta del nemico, il gioco del Palermo fluiva che era una meraviglia, come mai era successo quest’anno, tant’è che le tre vittorie del Palermo erano maturate tutte trasferta, dove la squadra di Dionisi suole giocare di rimessa, partendo dalle fasce per convergere al centro o crossare per il gigante d’area, quel Thomas Henry, che ha tolto il posto a capitan Brunori, oggi neanche in panchina per un lieve disturbo muscolare, accusato in settimana in allenamento.

Sull’onda dell’entusiasmo di tutto lo Stadio, il Palermo schiacciava ancor di più il piede sull’acceleratore e al 26’, al culmine di un’azione volante con scambio veloce Verre-Insigne, quest’ultimo scoccava il suo sinistro dal limite dell’area, costringendo Bardi ad una strepitosa deviazione sulla traversa: palla che ricadeva in campo ed Henry – questo è il suo mestiere di centravanti-boa – lesto  nel tap-in del 2-0.

Diciamo che la partita – quella vera, quella che ti fa restare col fiato in gola – finisce qui, perché poi il Palermo si limita ad amministrare e, nel secondo tempo, a gestire senza tanti patemi la pungente , ma niente di più, reazione d’orgoglio della Reggiana. Che, tuttavia, al 7’ , per un pasticciaccio brutto a pochi metri da Desplanches del duo centrale Baniya-Nikolau, con l’ex di turno, Vido che ci metteva il suo piedone, la Reggiana avrebbe accorciato le distanze, se ancora lui, Golmes, con una capriola simile al colpo dello scorpione, di tacco, non fosse riuscito a salvare sulla linea fatale…  E, subito esultava levando entrambe le braccia al cielo mentre lo Stadio esplodeva in un boato che ne faceva tremare le vecchie, decrepite mura.

Se mercoledì 30, a Mantova, il Palermo sarà quello del primo tempo di Modena e di quest’oggi, beh, allora parlare di promozione diretta non sarà più una metafora ma una ragionevole previsione tecnica.

Me lo auguro soprattutto per i soliti duemila che saranno sicuramente presenti al Martelli      di Mantova, che è allenato dall’ex dal dente avvelenato, quel Possanzini, che vestì per una sola stagione la maglia rosanero e che , sulla scia degli insegnamenti del suo maestro De Zerbi, si sta facendo onore alla guida della  squadra lombarda. 

Benvenuto Caminiti

IL TABELLINO DI PALERMO REGGIAMA 2 – 0

PALERMO: 1 Desplanches, 4 Baniya (Dal 64′ Nedelcearu), Nikolaou, Gomes, 8 Segre (Cap.), 11 Insigne, 17 Di Francesco, 20 Henry (Dal 73′ Le Douaron), 23 Diakité, 26 Verre (Dal 64′ Vasic), 32 Ceccaroni (Dal 72′ Lund), 43 Nikolaou. A disposizione: 12 Nespola, 46 Sirigu, 3 Lund, 7 Di Mariano, 10 Ranocchia, 14 Vasic, 18 Nedelcearu, 19 Appuah, 21 Le Douaron, 25 Buttaro, 27 Pierozzi, 29 Peda. Allenatore: Dionisi.

REGGIANA: 22 Bardi (Cap.), 5 Sersanti, 6 Stulac (Dal 77′ Pettinari), 7 Marras  (Daò 65′ Vergara), 10 Vido (Dal 65′ Okwonkwo), 13 Meroni, 15 Fiamozzi, 24 Fontanarosa, 25 Ignacchiti (Dal 65′ Maggio), 44 Lucchesi, 80 Girma. A disposizione: 1 Motta, 8 Cigarini, 16 Reinhart, 17 Libutti, 18 Okwonkwo, 23 Pettinari, 27 Maggio, 29 Urso, 30 Vergara, 31 Sampirisi, 87 Nahounou, 90 Portanova. Allenatore: Viali.

ARBITRO: Massimi (Termoli).
AA1: Vecchi (Lamezia Terme).
AA2: Catallo (Frosinone).
IV UFFICIALE: Ubaldi (Roma 1).
VAR: Minelli (Varese).
AVAR: Longo (Paola).

MARCATORI: Gomes al 14′, Henry 26′

NOTE: Ammoniti Ignacchitti, Marras e Gomes.
Presenti 19.427 spettatori al Barbera, di cui 220 tifosi ospiti.

Nella foto sottostante Henry – Gomes

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