Calcio – Serie B. Il Palermo coglie un pareggio a Brescia e sfiora la vittoria ma un punto fa classifica per la politica dei piccoli passi
Francesco Di Mariano, autore dell’assist gol del pareggio di Segre: Francesco ha tante frecce nell’arco… Peccato che gli manchi quella più importante: il gol. Che anche stavolta ha fallito in un paio di occasioni superfavorevoli, destando rabbia e contestazione. Ma solo da parte di chi ha poca dimestichezza col calcio, perché non si può pretendere da uno che per novanta minuti si fa tutta la fascia da un angolo all’altro (attaccando e difendendo come un maratoneta) che resti lucido al momento cruciale dell’azione-gol.
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

BRESCIA – Partita post-natalizia quella tra Brescia e Palermo di oggi all’ora di pranzo al “Rigamonti”: nel primo tempo, quasi soporifera, nel secondo il gol al 5’ di Galazzi le ha dato una scossa, tant’è che il Palermo ha pareggiato due minuti dopo, al culmine di un’azione veloce e ficcante del trio Broh, Di Mariano, Segre. Con gol (il terzo in campionato, sempre di testa) di quest’ultimo.
In verità, subito dopo aver pareggiato il Palermo ha preso in mano le redini del gioco e avrebbe potuto (dovuto) vincere, anche perché il Brescia è letteralmente scomparso dalla scena, limitandosi ad una trafelata difesa del territorio, senza mai più neanche affacciarsi nella metà campo rosanero.
Ergo, se c’era una squadra oggi a meritare i tre punti era il Palermo, che però, pur stradominando in fatto di possesso palla e governo del gioco, non è mai stato veramente pericoloso. O meglio: ha creato almeno sei “mezze” palle gol ma le ha tutte sprecate per precipitazione e totale mancanza di precisione al momento di concludere.
Un’occasione persa, dunque? Direi di sì, anche se non si può certo disprezzare un pareggio esterno contro un avversario disperato, che aveva cambiato allenatore e, soprattutto, doveva venir fuori da una situazione quantomeno imbarazzante, viste le ambizioni di partenza del club lombardo. D’altronde, in un campionato così equilibrato nel quale bastano due risultati positivi per passare dalla zona pericolo alla zona play off, tenersi a galla anche con un pareggio, dopo essere passati in svantaggio nell’unica verticalizzazione riuscita alle “Rondinelle”, conferma che il Palermo, sia pure lentamente, sta trovando un’identità e, soprattutto, il carattere per riacciuffare la partita quando sembra che le stia scivolando via.
Quel che era successo a Ferrara con la Spal, passata per prima in vantaggio, si è ripetuto al “Rigamonti”: gol subìto alla prima chance lasciata all’avversario e replica immediata del Palermo: tutto ciò significa carattere significa autostima.
Se poi consideriamo che per la prima volta abbiamo potuto ammirare il vero Saric, non possiamo che prenderne atto e guardare al girone di ritorno con ottimismo: l’ex Ascoli, voluto fortissimamente da Corini e preso dal Palermo al termine di una lunga difficile trattativa, è il trequartista che manca(va) a questa squadra per fare il fatidico cambio di marcia. Il bosniaco aveva già giocato l’ultimo scampolo della partita vinta contro il Cagliari e già allora aveva lasciato il segno della sua classe. Che oggi, sempre da subentrante, ha impresso ancora più chiaramente, offrendo, tra l’altro, un assisti al bacio per il migliore in campo della partita: Jacopo Segre.
Non possiamo, infine, dimenticare che Corini, alla vigilia, anzi pochi minuti prima del fischio d’inizio, ha dovuto rinunciare anche Stulac (noia muscolare), oltre che all’influenzato Valente, così da esser costretto a rivedere anche il sistema di gioco e mandare in campo, come seconda punta, Vido. Che non ha di certo brillato, un pesce fuor d’acqua o quasi: questione di condizione psicofisica o di posizione e ruolo in campo? Chissà? Certo è che il ragazzo di proprietà dell’Atalanta si è fatto sfuggire l’ennesima occasione per dimotrare qual è effettivamente il suo valore.
Ma, al di là di Vido e delle sue titubanze, quel che spiace davvero è l’ennesimo stop di Stulac, il regista cercato e fin qui quasi mai trovato da Corini, per via di una condizione atletica precaria a causa di una dannata serie di infortuni. Che sembravano ormai acqua passata, tant’è vero che domenica scorsa contro il Cagliari il ragazzo aveva disputato un fior di partita. E il Palermo, sulle tracce della sua illiuminata regia, sembrava finalmente la squadra coì a lungo agognata da Corini.
Un’ultima nota, prima di chiudere, voglio dedicarla a Francesco Di Mariano, autore dell’assist gol del pareggio di Segre: Francesco ha tante frecce nell’arco… Peccato che gli manchi quella più importante: il gol. Che anche stavolta ha fallito in un paio di occasioni superfavorevoli, destando rabbia e contestazione. Ma solo da parte di chi ha poca dimestichezza col calcio, perché non si può pretendere da uno che per novanta minuti si fa tutta la fascia da un angolo all’altro (attaccando e difendendo come un maratoneta) che resti lucido al momento cruciale dell’azione-gol.
Ricordate quanti fischi prese per mesi e mesi Cavani, che attaccante di ruolo, si sacrificava – come fa ora Di Mariano – avanti e indietro a pressare difendere e aggredire? Beh, anche il grande Cavani arrivava spompato davanti alla porta avversaria e…

IL TABELLINO DI BRESCIA – PALERMO
Brescia-Palermo 1-0: 50′ Galazzi – 52′ Segre
IL TABELLINO
BRESCIA (4-3-1-2): Lezzerini; Bisoli, Papetti, Mangraviti, Huard; Labojko, Van de Looi (63′ Garofalo), Ndoj (62′ Benali); Galazzi (85′ Nuamah); Bianchi (73′ Olzer), Moreo. A disp.: Andrenacci, Viviani, Pace. All. Aglietti.
PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju, Bettella, Marconi; Di Mariano, Segre, Damiani (68′ Saric), Broh, Sala; Brunori, Vido (68′ Floriano). A disp.: Grotta, Massolo, Pierozzi, Accardi, Soleri, Devetak, Peretti, Lancini. All. Corini.
ARBITRO: Marinelli di Tivoli (Bindoni-Imperiale).
MARCATORI: 50′ Galazzi, 52′ Segre .
NOTE: Ammoniti Brunori, Bisoli, Moreo.

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