Calcio – Serie B. Il Palermo di Corini si “beve” il Feralpi Salò e lo regola con tre gol di scarto
Lo Stadio è una bolgia, la Nord uno spettacolo, la festa dei ventiduemila sugli spalti coinvolge, fino all’entusiasmo collettivo, perfino i “signorini” della tribuna…e le Aquile rosanero volano che è una meraviglia!
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – Dopo tre mesi di forzata astinenza, rivedere lo stadio è come riabbracciare l’amico del cuore: riprovi le stesse emozioni, anzi più ammmalianti: per un tifoso, lo stadio è come una seconda casa, anche qualcosa di pi perché è il rifugio consolatore di quando sei triste e il posto delle fragole di quando sei felice.
Da anni ormai ho bisogno che qualcuno di buon cuore mi dia uno strappo perché farmela a piedi, la distanza da casa mia al “Barbera”, non è più una passeggiata di salute com’è stata per oltre sessant’anni.
… Una volta sbucato dagli ultimi gradoni della scala d’ingresso alla tribuna stampa, mi si para davanti prima lo spettacolo degli spalti rigurgitanti di voci e colori e poi il rettangolo di gioco che, pur conosciuto fin nei suoi piccoli fili d’erba, mi sembra sempre più di un verde smeraldo, che abbaglia la vista.
Ma, andiamo al sodo ed entriamo nell’antro delle meraviglie: gli ultras della CN 12 di Fabrizio Lupo espongono uno striscione con la scritta a caratteri cubitali: “LA 12 NON CAMBIA ROTTA, SOGNA, CREDE E LOTTA”.
Ed eccole le squadre in campo; ecco l’arbitro dai capelli rossi e I due capitani (Brunori e Balestrero) che si stringono la mano. Prima del fischio d’inizio, Lucioni – vero pilatsro di di questo Paermo, e nn solo per le sue virtù calcistiche, si avvicinaa Mateju, gli dice qualcosa ad un orecchio e poi gli passa una mano sulla nuca: è l’ncoraggiamento del leader al giocatore, che certi tifosi ( ma sono poi tali?) criticano senza pietà, e spesso senza criterio.
Il Palermo già al 15’ va in gol – e che gol ! – Una rasoiata, col suo sinistro ammaestrato, di Roberto Insigne, che scambia con il leonino Henderson, entra in area e fulmina Pizzignacco.
Corsa e festa dei rosanero davanti alla panchina, e appena si scioglie, Corini regala una carezza ad Insigne, tornato, ieri, l’Insigne di Frosinone e Benevento, cioè l’ala-trequartista che produce assist in serie e fa anche gol.
Il Palermo domina un avversario tecnicamente e fisicamente inferiore, seppur ci provi a giocare al calcio con buone trame e agile ma sterile palleggio.
Mancano il raddoppio per un pelo prima Brunori, solo davanti al portiere avversario per un liscio di Ceppitelli e poi Stulac che con un secco rasotera sfiora il palo a Pizzignanno ormai battuto.
Primo tempo liscio come l’olio, ma c’è una nuvola nera che grava sulla testa del capitano: Brunori sembra bloccato da chissà quale tarlo che gli impedisce di tornare ad essere… Brunori. Ovvero il bomber dei quaranta e più gol in due campionati e, soprattutto, l’anima di questa squadra, che lo ha rilanciato come giocatore e reso un uomo forte e determinato, come mai prima.
Lo Stadio è una bolgia, la Nord uno spettacolo, la festa dei ventiduemila sugli spalti coinvolge, fino all’entusiasmo collettivo, perfino i “signorini” della tribuna… Ma, come sempre accade, quando il cielo è troppo blù, ecco che arriva un nuovolone, magari è solo di passaggio, ma si prende un pezzo di sole e se lo mangia: è Insigne che, nell’ultimo scatto verso l’area avversaria, avverte un dolore all’inguine ed è costretto a lasciar il posto a Valente.
Nella ripresa, il Palermo parte subito forte e alla prima azione, una specie di veloce scambio tipo play station Segre-Stulac, quest’ultimo di destro fulmina Pizzignacco nell’angolino alla sua sinistra. Bella la prodezza di Stulac (anche lui sembra tornato quello dei bei tempi dell’Empoli) bellissima l’incursione di Segre, perché metà del merito del gol è suo, perché è lui che, da incurionista qual è per vocazione, ruba una palla a centrocampo e ribalta l’azione.
2-0 al primo minuto della ripresa e la festa continua.
All’’80 c’è un’overdose di applausi : entra il neo acquisto Di Francesco per lo stremato Di Mariano, che, come sempre ha fatto per intero il suo dovere, avanti e indietro per tutta la fascia destra; esce Brunori, a testa bassa, ed entra l’uomo che da due anni, appena subentra, o fa gol o lo fa fare: Soleri.
Infatti, cinque minuti dopo, triangolazione Di Francesco-Soleri-Di Francesco, che, appena in area, scocca il suo destro a filo d’erba che non dà scampo a Pizzignacco, vanamente proteso in tuffo e mette il sigilllo alla partita: 3-0 e ci rivediamo dopo la sosta della Nazionale.
Al 90’ (più 5 di recupero) Bonacina di Bergamo – così bravo che quasi quasi nessuno si è accorto che a dirigere la partita c’era lui (solo due ammoniti e mai un gesto plateale o un fischio inutile) – tutta la squadra, panchinari compresi, corre sotto la Curva Nord , le braccia al cielo e il cuore che bate forte. Il cuore di tutti, tifosi e chianciananna, che non demordono neppure dopo un 3-0 e si lamentano così: “Sì, ma cu cuccù vinciemmu?… C’ona squatra i serie C! ” (parole poco fa sentite al panificio, il cui titolare dice di essere abbonato e, per ciò, tifoso).
Benvenuto Caminiti


IL TABELLINO DI PALERMO – FERALPI SALO’
PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju, Lucioni, Ceccaroni, Aurelio (63′ Lund); Henderson (63′ Vasic), Stulac, Segre; Insigne (41′ Valente), Brunori (80′ Soleri), Di Mariano (80′ Di Francesco). A disp.: Desplanches, Nespola, Marconi, Nedelcearu, Graves, Gomes, Coulibaly, Mancuso. All. Corini.
FERALPISALÒ (3-4-3): Pizzignacco; Pilati, Ceppitelli, Bacchetti (57′ Libera), Martella; Ferrarini (72′ Butic), Fiordilino, Balestrero, Martella; Compagnon (82′ Parigini), La Mantia (72′ Letizia), Di Molfetta (57′ Felici). A disp.: Minelli, Volpe, Bergonzi, Zennaro, Tonetto, Gjyla, Sau. All. Vecchi.
ARBITRO: Bonacina di Bergamo (Tolfo-Trinchieri).
MARCATORI: 15′ Insigne, 46′ Stulac, 85′ Di Francesco.
NOTE: Ammoniti Valente, Fiordilino.
Comments