Calcio – Serie B. Il Palermo perde a Parma ma non meritava la sconfitta
Poco male: ha perso il Pisa, ha perso il Como e hanno pareggiato Sud Tirol e Cagliari: la classifica resta quasi com’era e, quindi, il Palermo ha ancora sette partite per ribadire il suo diritto a disputare in buona posizione i play off. Che è l’obiettivo massimo alla sua portata, anzi qualcosa di più e di meglio, viste le prospettive con cui si era partiti ad inizio campionato.
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano
PARMA – Mister Pecchia alla vigilia l’aveva auspicato: “ Spero che Vazquez castighi la sua vecchia squadra!”.
E così è stato: al 77’, sull’ennesimo affondo in dribbling nel cuore dell’area di rigore del Palermo, “El Mudo” scarta come birillli un paio di giocatori rosanero e, vista la luce della porta, scocca con il suo sinistro fatato (nell’occasione, maledetto, considerato il mio incorruttibile tifo rosanero) un diagonale velenoso, sul quale si tuffa Pigliacelli, che respinge corto… Proprio sui piedi dell’accorrente Coulibaly (subentrato ad inizio ripresa ad Ansaldi) cui non resta che appoggiare in fondo al sacco. E’ il 2-1 per il Parma, è un premio eccessivo perché è l’unico tiro in porta del Parma della ripresa.
Un Palermo rattoppato in tutti e tre i reparti per l’assenza dei vari Sala, Marconi, Nedelcearu, Verre, Di Mariano e Brunori, regge bene l’impatto con lo squadrone biancocrociato, contiene agevolmente il palleggio lento e masticato del Parma e riparte quando può con le accelerazioni del mai domo Soleri e del ficcante ex parmense, Gennaro Tutino.
Una prima mezzora di tic-toc dei padroni di casa che – diciamo così, ma è un’esagerazione – fa la partita ma senza mai creare seri grattacapi al Palermo, in campo con un trio centrale di diifesa completamente inedito: dei cosiddetti titolari c’è solo Mateju perché agli assenti Nedelcearu e Marconi Corini rimedia con il giovane danese Jensen e il ventunenne Buttaro, che non vedeva la prima squadra da almeno tre mesi.
L’arbitro è quel Massimi di termoli due partite fa (Cittadella), che espulse Corini, in polemica vistosa con l’allenatore di casa, Gorini, che, invece – chissà mai perché – ammonì soltanto.
Insomma, assenze a parte c’era anche il problema-arbitro, che non ha mai mostrato simpatia (diciamo così) vero i rosanero.
Timori, questi, più che fondati tant’è che il Parma al 32’ passa in vantaggio sfruttando un calcio d’angolo che non c’era per precendete fallo di mano di un giocatore di casa. Sul traversone impatta di destro Benedyczaz che batte imparabilmente Pigliacelli.
Quel gol suona come una beffa, che potrtebbe piegar le ginoccbia di Soleri & Co. se a supportare il Palermo al “Tardini” non ci fosse un’intera curva di tifosi rosanero (sono quasi quattromila, che arrivano da ogni parte d’Italia) uno si domanda: “Ma giusto è che questi segnano su un corner inesistente?”.
No, che non è giusto.
E infatti, il Palermo reagisce rabbiosamente e prende in pugno le redini della partita, e lo fa con trame avvolgenti, sfruttando, come di consueto, le fasce laterali e gli scatti profondi di un Saric in grande giornata: è su di lui, infatti, che l’arbitro, per quantabbia occhi solo contro I rosa, è costretto ad ammonire Bernabè per l’ennesia entrataccia sull’ex fantasista dell’Ascoli.
Col Palermo tutto proiettato all’attacco e il Parma rannichiato in difesa, si gioca un’altra partita, che premia gli sforzi dei rosanero fino ad arrivare ad un meritatissimo pareggio: è il 41’ e Soleri – migliore in campo, e stavolta non solo per generosità – attacca Valenti nel suo semicerchio: Gli strappa la palla dai piedi e fila dritto come un treno verso la porta difesa da Buffon. Vince un paio di contrasti e, giunto quasi sulla linea di fondo, tira forte e teso. Buffon si butta in tuffo e respinge corto e centrale, là dove c’è ancora lui, Edoardo, che infila la porta… E, a braccia levate, va a raccogliere il boato dei quattromila situati proprio là dietro, in Curva Sud.
La ripresa vede il Parma ricomiciare col suo palleggio prevedibile, che non crea problemi ai rosa, che, anzi, quando possono, ripartono, anche se la stanchezza si fa sentire e, Pecchia, come detto cambia subito Ansaldi con Coulibaly. Ed è lui, come già detto, a ribadire in rete il sinistro di Vazquez.
Poteva e doveva essere pareggio, e invece i tre punti se li porta a casa il Parma, senza meritarseli. Ma questo è il calcio.
Avere in squadra uno come Vazquez che, con la sua fantasia indomabile, rompe gli schemi è come partire con un gol di vantaggio. Quello che, appunto, è servito ad un Parma, complessivamente deludente (dato l’organico di cui dispone) e che spacca il cuore dei quattromila che già pregustavano il dolce sapore di un pareggio più che meritato.
Poco male: ha perso il Pisa, ha perso il Como e hanno pareggiato Sud Tirol e Cagliari: la classifica resta quasi com’era e, quindi, il Palermo ha ancora sette partite per ribadire il suo diritto a disputare in buona posizione i play off. Che è l’obiettivo massimo alla sua portata, anzi qualcosa di più e di meglio, viste le prospettive con cui si era partiti ad inizio campionato.
Benvenuto Caminiti
PARMA – PALERMO 2 – 1 – IL TABELLINO
PARMA (4-3-3): Buffon; Delprato, Cobbaut, Valenti (44′ Osorio), Ansaldi (46′ Coulibaly); Bernabè, Estevez, Juric; Zanimacchia, Vazquez, Benedyczak (63′ Inglese). A disp.: Chichizola, Corvi, Balogh, Hainaut, Camara, Mihaila, Sohm, Man, Bonny. All. Pecchia.
PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju, Graves (74′ Lancini), Buttaro; Valente, Segre, Gomes, Saric, Aurelio; Tutino (65′ Brunori), Soleri. A disp.: Massolo, Grotta, Masciangelo, Orihuela, Damiani, Vido, Lo Coco. All. Corini.
ARBITRO: Massimi di Termoli (Del Giovane-Di Monte).
MARCATORI: 32′ Benedyczak, 41′ Soleri, 77′ Coulibaly
NOTE: Ammoniti Gomes (PA), Bernabè, Vazquez (PR)


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