Calcio – Serie B. Il Palermo sbanca il Ceravolo e si avvicina al quinto posto
E adesso, testa al SudTirol, che sembra già salvo (dai playouyt) ma non lo è, quindi, giovedì verrà al Barbera a vender cara la pelle. Noi, però, confidiamo nel “nuovo Palermo”, che ha battuto sia il Sassuolo che il Catanzaro e ha perso a Bari, ma solo per un gol regolarissimo clamorosamente annullato al Palermo, quando le due squadre erano ancora sull’1-1.
di Benvenuto Caminiti (inviato per il Quotidiano l’Italiano)

CATANZARO – Sono bastati i primi quarantacinque minuti al Palermo per imporre al “Ceravolo” la legge del più forte: due gol e un dominio netto e solare, determinato dalla sua maggior caratura tecnica e da un centrocampo tra i migliori in assoluto fra quelli dell’intera serie B.
Blin e Gomes hanno dominato la scena, l’uno per l’innata capacità di far filtro e, al contempo, trasformare in controffensiva ogni azione d’attacco del Catanzaro e l’altro, per la sua corsa da un capo all’altro del campo, senza mai fermarsi.
Mettici, poi, un sontuoso Brunori, sottopunta alle spalle di Pohjanpalo: il capitano rosanero ha praticamente determinato i due gol del Palermo nello spazio di un quarto d’ora.
Il primo, al 9’ di gioco: sfuggendo d’agilità alla marcatura di Brighenti, Matteo scatta veloce verso l’area di rigore e, quivi giunto, crossa alto teso: Pigliacelli, ex di turno, non esce dai pali un po’ perché le uscite non sono il suo forte ma molto perché il pallone è così tagliente che Bonini nel tentativo di spazzarlo via, oltre il montante, lo infila all’incrocio dei pali.
Autogol classico, determinato più che dall’intervento troppo avventato di Bonini, dalla parabola insidiosa che il cross di Brunori ha impresso al pallone.
Vantaggio fortunoso? … Forse, ma non solo, a meno che non si voglia chiudere gli occhi davanti al bel gesto tecnico di capitan Brunori. II quale, vero capitano coraggioso, impazza da un capo all’altro del rettangolo di gioco: arretra fino nella sua area di rigore, si fa dare palla per lanciarsi in avanti, senza che la difesa giallorossa trovi mai il modo di fermarlo.
Al 23’ è sempre lui, Brunori, che brucia in dribbling Scognamillo e di sinistro fionda verso il palo lontano: stavolta è un gatto Pigliacelli, che in tuffo, a mani aperte, devia in calcio d’angolo.
Palermo padrone del campo e Catanzaro che morde il freno perché vorrebbe ma non può.
Dallo 0-2, evitato d’un soffio dalla prodezza di Pigliacelli, al gol del raddoppio rosanero. 26’ di gioco: è di nuovo lui, il capitano rosanero, a ripartire in contropiede con il Catanzaro, alla disperata ricerca del pareggio, tutto sbilanciato in avanti: Brunori, giunto nell’area piccola, potrebbe anche tirare visto che davanti a lui c’è solo Pigliacelli e, invece, con un altruismo, del tutto raro per un bomber, crossa al centro, direzione secondo palo, dove piomba come un falco Segre, che di piatto infila il pallone del doppio vantaggio rosanero.
Null’altro da segnalare fino al 45’, malgrado la foga fin lì solo velleitaria dei giallorossi di Caserta. Che, ad inizio ripresa, opera due cambi, uno dei quali, Biascì, ormai nota bestia nera del Palermo, perché, come il toro col drappo rosso, ogni volta che vede rosanero riscopre le sue virtù da goleador di razza.
E’ lui, infatti, che all’11’ della ripresa, su cross dalla fascia destra di Cassandro, spizzato di testa da Bonini, anticipa Audero e, sempre di testa, accorcia le distanze.
A questo punto della partita, visti i numerosi precedenti , chi tifa Palermo (e stavolta tifa solo davanti alla tv, perché la trasferta gli stata proibita dal prefetto di Catanzaro) comincia ad avere la tremarella. Troppe volte, quest’anno e anche l’anno scorso, il Palermo, pur passando in vantaggio, anche doppio e perfino triplo, si è fatto raggiungere e talvolta perfino superare (vedi la partita, in casa con la Cremonese, quando i rosanero all’80’ e oltre, era sul 2-1, e poi hanno perso 2-3)
E, infatti, due minuti dopo, il Catanzaro sfiora il pareggio con una stangata di destro di Pontisso che Audero, con riflesso felino, mette in angolo.
Trema il vecchio cuore del vostro umile cronista, anche perché nel calcio spesso non vince il più bravo ma quello che ci crede di più. E il Catanzaro ha il carattere, la garra del suo allenatore, e ci crede, e si batte, e cerca sempre di andare oltre l’ostacolo. Solo che stavolta l’ostacolo non è il vecchio Palermo ma quello riveduto e corretto al mercato di gennaio, cioè il Palermo che sa soffrire e lottare, umilmente ripiegare senza, però, mai rinunciare a contrattaccare…
… Come quando, al 21’, su filtrante di Segre, Pohjanpalo scatta come una pantera e, sull’uscita disperata di Pigliacelli, lo beffa con un tocco sotto d’alta scuola.
E’ il gol della sicurezza, anzi sarebbe perché il Var richiama l’arbitro – l’ottimo Feliciani di Teramo – che è costretto ad annullare per un fuorigioco di un centimetro scarso: il tacco del “vichingo” sembrerebbe ( e sottolineo sembrerebbe) d’un centimetro oltre il tacco dello scarpino di Scognamillo.
Scampato il pericolo, i giallorossi si rigettano all’attacco con la grinta e la capacità di soffrire che ha saputo trasmettere loro Caserta, un signor allenatore e un allenatore signore, ma producono solo molti cross e pochi pericoli.
Siamo agli sgoccioli della partita e ci chiediamo come mai , Dionisi, conosciuto ormai come il “signore dei cambi”, ne ha effettuato solo uno, al 73’: quello di Pierozzi, l’unico ammonito rosanero di giornata, per il suo “pupillo” Vasic?
Solo all’87’, il mister rosanero ne effettua tre: Verre, Ranocchia e Le Douaron rispettivamente per Brunori, Gomes e Pohjanpalo: nulla da eccepire, stavolta, un po’ perché il Catanzaro non pare crederci più; un po’ perché Brunori e Gomes sono davvero stremati.
Stavolta i cambi danno ragione a Dionisi: sono, infatti, due dei tre innesti dell’ultimo minuto che confezionano la spettacolare azione del terzo gol rosanero: Ceccaroni (ancora una volta tra i migliori) strappa il pallone dai piedi di Pontisso e lancia verticale per Verre che, entra come un fulmine in area di rigore e, come sanno fare solo i giocatori di classe cristallina, d’improvviso arresta la sua corsa, mandano così per le terre l’avversario. Ora, davanti, ha solo lo specchio della porta, ma defilato e, quindi, saggiamente, crossa all’indietro sull’accorrente Le Douaron che di piatto infila il gol dell’1-3, che chiude definitivamente i conti.
E adesso, testa al SudTirol, che sembra già salvo (dai playouyt) ma non lo è, quindi, giovedì verrà al Barbera a vender cara la pelle. Noi, però, confidiamo nel “nuovo Palermo”, che ha battuto sia il Sassuolo che il Catanzaro e ha perso a Bari, ma solo per un gol regolarissimo clamorosamente annullato al Palermo, quando le due squadre erano ancora sull’1-1.
Un paio di note a margine; la prima è l’abbraccio fra Brunori e Segre dopo il gol di quest’ultimo, che schiocca un bacio sulla testa del capitano. E’ da questi dettagli che si capisce quando un gruppo di giocatori diventa davvero una squadra.
La seconda riguarda l’allenatore giallorosso, che fu a suo tempo mediano del Palermo delle meraviglie Palermo dei vari Miccoli, Cassani, Balzaretti, Fontana … A fine partita, Caserta, da signore qual è, è corso fino a centrocampo a stringere la mano a Dionisi: il cuore gli piangeva per la sconfitta ma lui gli ha ugualmente regalato il suo miglior sorriso.
Benvenuto Caminiti



IL TABELLINO di CATANZARO – PALERMO
CATANZARO (3-5-2): 22 Pigliacelli; 23 Brighenti, 14 Scognamillo, 6 Bonini; 84 Cassandro, 21 Pompetti, 10 Petriccione, 8 Ilie, 3 Quagliata; 7 Compagnon, 9 Iemmello (C). A disposizione: 25 Gelmi, 99 Borrelli, 4 Antonini, 19 La Mantia, 20 Pontisso, 28 Biasci, 29 Seck, 45 Buso, 61 Maiolo, 80 Coulibaly, 82 Corradi, 93 Paura. Allenatore: Caserta.
PALERMO (3-4-2-1): 12 Audero; 4 Baniya, 24 Magnani, 32 Ceccaroni; 27 Pierozzi, 28 Blin, 6 Gomes, 3 Lund; 8 Segre, 9 Brunori (C); 19 Pohjanpalo. A disposizione: 1 Desplanches, 46 Sirigu, 7 Di Mariano, 10 Ranocchia, 11 Insigne, 14 Vasic, 20 Henry, 21 Le Douaron, 23 Diakité, 25 Buttaro, 26 Verre, 43 Nikolaou. Allenatore: Dionisi.
Marcatori: 9’ Bonini (autogol) – 27’ Segre – 56’ Biasci – 93’ Le Douaron – Ammoniti: 59’ Pierozzi – 64’ Brighenti – 74’ Cassandro
ARBITRO: Ermanno Feliciani della sezione AIA di Teramo (nella foto sottostante; assistenti Pasquale Capaldo di Napoli e Fabrizio Aniello Ricciardi di Ancona. IV ufficiale Alessandro Recchia di Brindisi. Al VAR Davide Ghersini di Genova, assistente al VAR Manuel Volpi di Arezzo.




Capitan Brunori, felice a fine partita.
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