Thursday, March 28, 2024
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Calcio – Serie B. Il Palermo vince ma col fiato in gola. La Spal perde ma non per demerito

Dopo l’intervallo, il Palermo rientra in campo con gli stessi undici ma sembra tutt’altra squadra; anzi non sembra nemmeno una squadra, presa com’è d’infilata da quella strana sindrome che da sempre affligge gli uomini di Corini: la paura di vincere.


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – Dopo un primo tempo sontuoso nel quale poteva subissare di gol la Spal, il Palermo fa restare col fiato in gola i suoi magnifici tifosi perché disputa un secondo tempo di paura, come se all’improvviso avesse perduto la verve, l’aggresssività e la fantasia che, nei primi 45 minuti, gli.avevano fatto dominare la partita.

Un vero, inspiegabile voltafaccia quello dei rosanero, che vanno in gol al 29’ su autogol di Meccariello, dopo corner di Sala e scatto di capitan Brunori, che sferra un diagonale secco a filo d’erba; sul pallone, che sta per entrare in rete,  si catapulta Tripaldelli in scivolata, ma il suo disperato rinvio picchia su Meccariello e finisce alle spalle di Alfonso.

Il gol è solo l’epilogo di un dominio assoluto dei rosanero, che raddoppiano al 34’: ancora corner, stavolta batte Verre, basso  e teso sul primo palo; la devia di tacco Nedelceauro ma Alfonso para d’istinto: la palla s’impenna e di testa Brunori segna il suo sedicesimo gol del campionato: 2-0 al 34’ e Palermo sempre all’attacco, pressing sul portatore di palla avversario e verticalizzazioni letali per i ragazzi di Oddo. Nel giro di due minuti, tra il 43’ e il 45’ , sempre con Brunori protagonista, il Palermo si mangia letteralmente il 3-0 e il 4-0, prima con Tutino, che, su assist al bacio del capitano, da due passi riesce a sprecare un gol già fatto buttando la palla sopra la traversa e poi con Buttaro, che, solo davanti ad Alfonso,  sfiora il palo basso.

Dopo l’intervallo, il Palermo rientra in campo con gli stessi undici ma sembra tutt’altra squadra; anzi non sembra nemmeno una squadra, presa com’è d’infilata da quella strana sindrome che da sempre affligge gli uomini di Corini: la paura di vincere.

Succede così che anche una squadra mediocre come la Spal (e la sua classifica lo certifica oltre ogni dubbio) si fa coraggio, avanza  il proprio baricentro; insomma, si rende conto che il diavolo visto nei primi 45 minuti è sparito e al suo posto è arrivato …un coniglio.

Difesa ad oltranza, baricentro bassissimo, rinvii trafelati e… arbitro che si adegua al nuovo clima e comincia a fischiare a casaccio: entrate da giallo degli spallini neanche sanzionate e falletti dei rosanero puniti perfino col giallo. Come quello inflitto a Brunori per un normale contrasto su Alfonso in fase di rinvio dall’area piccola. Un giallo che costerà al capitano, che era diffidato, di disertare la partita di Cagliari di sabato prossimo, già “impossible” di suo e che, senza il suo bomber, il Palermo avrà ancora meno chance di non perdere punti e posizioni nella griglia dei play off, finalmente raggiunta, e pure con due punti di vantaggio sulle immediate inseguitrici, Pisa, Venezia e Ascoli

Rimane un mistero impenetrabile spiegare come può una squadra giocare benissimo, fare due bei gol e sfiorarne altrettanti, insomma, dominare dall’alto gioco e avversario e poi,. solo quindici minuti dopo, rientrare in campo e… morire di paura.

Una sindrome che ha tarpato le ali al Palermo, che, battendo squadre del calibro di Genoa, Parma, Cagliari e Reggina, avrebbe dovuto, quanto meno, arrivare ai play off molto prima e, soprattuto, in  una posizione di classifica ben più favorevole dell’attuale settimo posto.

Ma tant’è, visto che la proprietà, sin dalla conferenza stampa di presentazione di sette giorni prima che cominciasse il campionato, tenne a sottolineare che “obiettivo primario del Palermo sarebbe stato quello di consolidare la categoria…”.

Chi si contenta gode, recita un vecchio proverbio ma ce n’è un altro, ben più … appetitoso, secondo il quale “la fame vien mangiando”. E cioè che, quando a metà girone di ritorno eravamo riusciti a risalire la classifica dal sedicesimo al sesto posto, i tifosi avevano cominciato a sognare: “Vogliamo la serie A o almeno proviamoci!.”. E lo gridarono così forte che perfino Corini, per carattere alieno dai facili entusiasmi, si sbilanciò e alla viglia di Genoa-Palermo disse: “ E perché non provarci? Alziamo l’asticella e prendiamoci I play off!”.

Ebbene, dall’indomani s’interruppe la lunga serie di risultati utili e cominciò quella dei pareggi inutili, interrotta prima con la vittoria eclatante (5-2) sul Modena e poi da quella trafelata di quest’oggi.

Ma siccome  – tanto per concludere con l’ennesimo proverbio – la speranza è l’ultima a morire, vediamo che succede da qui a sabato prossimo a Cagliari e al venerdì successivo, ultima di campionato, in casa col Brescia: se quel 19 maggio saremo ancora nei play off, magari in questa benedetta settima posizione di classifica, beh, allora sì che sarà bello continuare a sognare…

Benvenuto Caminiti

IL TABELLINO DI PALERMO-SPAL (2-1)

PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Marconi (86′ Bettella); Buttaro, Segre, Gomes, Verre (76′ Broh), Sala (68′ Aurelio); Brunori (76′ Vido), Tutino (68′ Soleri). A disp.: Massolo, Grotta, Graves, Masciangelo, Orihuela, Valente, Damiani. All. Corini.

SPAL (4-3-1-2): Alfonso; Fiordaliso, Varnier (77′ Peda), Meccariello, Tripaldelli (46′ Dalle Mura); Contiliano, Prati, Maistro (77′ Puletto); Rauti (84′ La Mantia); Moncini, Rabbi (46′ Fetfatzidis). A disp.: Pomini, Brazao, Celia, Parravicini, Murgia, Tunjov, Rossi. All. Oddo.

ARBITRO: Fabbri di Ravenna (Mastrodonato-Politi).

MARCATORI: 29′ aut. Meccariello, 35′ Brunori, 66′ Varnier

NOTE: Ammoniti: Brunori, Marconi (P), Rauti, Puletto (S)

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