Calcio – Serie B – Play off – Il Palermo dovrà vedersela contro la Juve Stabia e nella tana delle vespe
I rosanero stentano a vincere contro la Carrarese pur giocando in undici contro dieci e perdono il diritto di disputare al Barbera la partita preliminare
di Benvenuto Caminiti da Palermo per il Quotidiano l’Italiano)

PALERMO – In un’atmosfera di contestazione anche più pesante di quella di venerdì scorso contro il Frosinone, il Palermo “sgraffigna” il pari solo ad una manciata di minuti dal 90’, nonostante da oltre mezzora giocasse in superiorità numerica.
La Carrarese era passata in vantaggio al quarto d’ora del primo tempo con un gol bellissimo dal sedici metri di Shpendi: un destro secco come una fucilata, con pallone che si è infilato giusto all’incrocio dei pali della porta difesa dall’incolpevole Audero.
Vantaggio meritato, anche perché a giocare per vincere era solo la giovane squadra di Calabro, entrata in campo con piglio così aggressivo da costringere i padroni di casa a giocare nella propria metà campo.
Quel che conta nel calcio non sono i nomi dei giocatori in campo, se questi sonnecchiano invece di affondare i colpi; conta l’atteggiamento, conta l’organizzazzione, conta la voglia di divertirsi giocando: quello che hanno mirabilmente fatto i ragazzi di Calabro, che non avevano nulla da perdere e, direi anche, null’altro da chiedere alla classifica: salvi da un paio di settimane, sono scesi in campo con la testa libera, l’ideale per giocar bene e vincere.
E probabilmente, a vincere, ci sarebbero riusciti se all’11 della ripresa Guarino, il centrale degli Apuani, non fosse stato espulso per doppia ammonizione, dopo un intervento tanto irruento quanto inutile su le Douaron, subentrato a inizio ripresa al “redivivo” (si fa per dire, perché nel primo tempo in cui è ricomparso in squadra dopo una lunga assenza, avrà toccato tre-quattro palloni in tutto) buttar fuori per doppia ammonizione.
A proposito di Le Douaron, molti avevano ironizzato sui quattro milioni spesi dal Palermo per lui; il suo periodo di inserimento negli schemi e nel calcio della nostra serie B era stato lungo e faticoso: per mesi, pochi spunti, nessun gol. Poi, però, liberatosi da certi legacci più psicologici che tecnico-tattici, il francescino ha ampiamente mostrato le sue qualità di attaccante esterno, di forte piede mancino e di notevole prestanza fisica: tutta “roba” che nel calcio, soprattutto in quello della serie B, può dare lo sprint vincente.
Ma , per sua sfortuna, proprio quando con l’impegno, l’umilità e la corsa (che sono i suoi cavalli di battaglia) Le Douaron aveva cominciato a segnare, e lo aveva fatto sia di piede che di testa e con quattro gol di fila, ecco che a gennaio è arrivato Pohianpalo… E lui ha perso il posto… Si è dovuto accomodare in panchina e accontentarsi di spicchi di partita, spesso a risultato compromesso.
Dopo un primo tempo inguardabile, nel quale tutta la squadra, capitan Brunori compreso, ha fatto solo confusione, i cambi subito operati da Dionisi nella ripresa (Le Douaron, come già detto, per Insigne e Ceccaroni per Nikolaou, già ammonito, e quello al 16’ di Di Francesco per Lund) hanno dato una scossa al sonnolento Palermo fin lì visto e fischiato ad oltranza dagli oltre ventimila sugli spalti. diciottomila scarsi sugli spalti (in pratica, c’erano solo gli abbonati).
E infatti, già al 6’ il Palermo ha sfiorato il pareggio con una punizione dai venti metri (laterale) di Ranocchia (altra prova incolore dell’ex Empoli, ancora una volta impiegato in un ruolo di mediana che di certo non fa per lui), una stoccata di destro che costringe Fiorillo alla respinta a pugni chiusi; sulla ribattuta, calcia di mezzo volo Di Mariano dal vertice dell’area piccola e ancora Fiorillo riesce a deviare oltre la traversa un pallone che sembrava già gol.
L’occasione sfumata d’un soffio dava più gas alla spinta del Palermo, che affondava I colpi con veemenza, così che su un’incursione del poderoso Le Douaron. il giovane Guarino lo falciava da tergo e l’arbitro – il giovane e promettente Perri di Roma – non poteva che mostrargli prima il giallo e poi il rosso dell’espulsione da secondo fallo.
Da quel momento, la partita , che era già un assolo dei rosanero, diventava un assalto vero e proprio, ma era più foga che raziocinio e lucidità, così che ai carrarini bastava chiudersi a riccio perché Fiorillo non fosse costretto agli straordinari: parava tranquilla- mente le deboli conclusioni , di testa, di Diakité, prima e , di destro, di Brunori, poi.
All’84’ Dionisi si giocava l’ultima carta: Verre al posto dello sfocato Ranocchia e due minuti dopo, nel silenzio di gelo era diventato lo stadio, Le Douaron calciava di collo mancino una palla – che era rimpallata sugli stinchi di Segre – e la piazzava nell’angolino alla sinistra delll’esterefatto Fiorilli.
Gol che strappava i soli applausi della serata al pubblico: una reazione d’istinto, che sapeva di lberazione da una condanna – l’ennesima sconfitta casalinga.- che, alla resa dei conti, sarebbe stata una punizione eccessiva, anche perché a recupero avanzato, su cross pennellato di Verre (dopo scatto e fuga sulla fascia sinistra) Pohjanpalo colpiva a botta sicura da pochi passi .
Di testa, il suo pezzo forte.
Sembrava gol, ma Fiorillo, con un riflesso felino, respingeva di piede.
Una prodezza?
Può darsi, ma un bomber come Pohjanplao occasioni come queste non le può, non le deve, sbagliare. .
Il gol di Le Douaron non cambiava, però, la classifica del Palermo, perché, quasi contestualmente, a Modena segnava il Cesena e così il Palermo da settimo diventava ottavo: Il che lo porterà al Romeo Menti di Castellammare di Stabia sabato prossimo per I preliminari dei playoff.
Si chiude, così, con un pareggio strappato coi denti, il pessimo campionato del Palermo. Aspettarsi che d’improvviso un gruppo di giocatori che finora non sono mai stati davvero una squadra, riesca a diventarlo ai play off, sarebbe come credere ai miracoli.
VLADIMIRO CAMINITI
IL TABELLINO DELL’INCONTRO: PALERMO – CARRARESE 1 – 1
IL TABELLINO
PALERMO: 12 Audero, 3 Lund (dal 62′ Di Francesco), 4 Baniya, 7 Di Mariano (dal 74′ Pierozzi), 8 Segre, 9 Brunori (C), 10 Ranocchia (dall’84’ Verre), 11 Insigne (dal 46′ Le Douaron), 19 Pohjanpalo, 23 Diakité, 43 Nikolaou (dal 46′ Ceccaroni). A disposizione: 1 Desplanches, 46 Sirigu, 6 Gomes, 14 Vasic, 17 Di Francesco, 20 Henry, 21 Le Douaron, 25 Buttaro, 26 Verre, 27 Pierozzi, 32 Ceccaroni. Allenatore: Dionisi.
CARRARESE: 98 Fiorillo, 3 Imperiale (C), 4 Illanes, 9 Cherubini (dal 60′ Cerri), 13 Bouah, 17 Zuelli, 18 Schiavi (dal 78′ Milanese), 19 Shpendi (dal 60′ Coppolaro), 34 Guarino, 77 Belloni (dal 78′ Fontanarosa), 92 Torregrossa (dal 53′ Finotto). A disposizione: 1 Bleve, 30 Ravaglia, 5 Melegoni, 6 Oliana, 10 Milanese, 20 Giovane, 21 Coppolaro, 28 Manzari, 32 Finotto, 47 Fontanarosa, 82 Capezzi, 90 Cerri. Allenatore: Calabro.
ARBITRO: Perri (Roma 1). AA1: Ricci (Firenze). AA2: Pedone (Reggio Calabria). IV UFFICIALE: Di Mario (Ciampino). VAR: Nasca (Bari). AVAR: Pagnotta (Nocera Inferiore).
MARCATORI: 16′ Shpendi (C), 87′ Le Douaron (P).
NOTE: Ammoniti: Nikolaou (P), Di Mariano (P), Diakité (P), Le Douaron (P), Illanes (C). Espulsi: Guarino per doppia ammonizione (C).



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