Calcio – Serie B – Salernitana – Catanzaro finisce a reti inviolate e Caserta salva il posto
La classifica a fine settembre è piuttosto eloquente: 7 punti in 7 partite non può definirsi una media salvezza. E siccome la dirigenza ha previsto che questo è l’obiettivo se non si corre ai ripari, se non si riesce a dare alla formazione un assetto “guerrigliero” anche la permanenza nei cadetti è a rischio.
di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)
SALERNO – La “pazza” serie B continua ad esprimere sorprese al di là del suo calendario che ormai si estende da ogni venerdì al lunedì successivo frammentando i giochi in ben quattro step. Rimpiangere i tempi in cui le partite venivano disputate tutte allo stesso orario non serve a nessuno ma forse (anzi sicuramente) si stava meglio quando si pensava di stare peggio…
Lo stadio del nuovo Arechi accoglie un match quasi drammatico per le due contendenti. Due vittorie ed un pareggio costituiscono il viatico che consente ai granata di partire da quota 7. 1 vittoria e tre pareggi hanno garantito al Catanzaro il punteggio, poco inferiore, in classifica. L’esito dell’incontro potrebbe sparigliare le posizioni a seconda del risultato o confermarle nell’eventualità del pareggio.
Nell’attesa del fischio d’inizio dell’arbitro Livio Marinelli di Tivoli sono queste le congetture che fan compagnia nei consueti ragionamenti che, come sovente accade, poi sono spazzati via dalle realtà.
La fantasia che galoppa sulle praterie della memoria ci riporta alla cavalcata trionfale. quando l’orda della tifoseria giallorossa ’(oltre novemila spettatori provenienti dal capoluogo della Calabria e altre parti d’Italia) – si ritrovò sulle tribune dello stadio salernitano, per matare la Gelbison. Finì 2-0 per la squadra di Vivarini, con i gol – realizzati nel primo tempo – dal bomber Pietro Iemmello e Brignola.
Oggi lo “zar” non sarà in campo (un infortunio lo estranea dalla “lotta”) e per le Aquile sarà un po’ come per gli Achei quando non potevano contare sul “pié veloce Achille”. Al suo posto subentrerà, sin dal primo istante, la controfigura del temibile eroe omerico Aiace Telamonio che corrisponde a quella del bomber Filippo Pittarello. Il ventisettenne, alto 185 cm, forte di un fisico simile a quello di Giorgio Chinaglia, ha potenza, polmoni e piedi per sfondare qualsiasi difesa. Le defezioni per la direzione tecnica delle Aquile non finiscono qui: out Situm (poi recuperato nella serie “All’ultimo minuto), Pagano e altri, dietro la trincea, non sono nella forma perfetta. Colpa dei carichi di lavoro affrontati durante la preparazione o disguidi sanitari? Anche per queste informazioni si brancola nel buio della carenza d un termine che risponde nel vocabolario a: “dialogo”.
Caserta – dal canto suo – avverte puzza di bruciato. Consapevole di non poter tirare avanti se si continuasse a imbarcare acqua nella navicella catanzarese cala le sue carte e ridisegna la geometria della formazione nella speranza di ottenere risultati. Mister Vivarini (il nostro “comandante” della passata stagione), è riuscito a invertire la tendenza negativa espugnando Cittadella al termine di quasi 100 minuti giocati ad alto ritmo. La vittoria è una di quelle sostenute dal “rigore”. il penalty assegnato quando il Frosinone era già in vantaggio per uno a zero ha aiutato i laziali. Caserta tenterà di emularlo lasciando da parte l’attaccamento viscerale alla sua “bizona” (leggasi 3-4-2-1) che al momento (per quel che s’é visto e non per addossargli più colpe di quante non ne abbia) lo accosta all’immaginario condottiero cinematografico della Longobarda, Oronzo Canà.
Sana ironia a parte è doveroso ricordare e riportare che nella gara casalinga contro la Cremonese il risultato negativo è frutto di un’errata valutazione del VAR e che il pareggio sarebbe stato il risultato più onesto.
Ma oggi è un altro giorno e lo stadio Arechi che vede la presenza di almeno tremila supporters giallorossi è ancora il teatro di una nuova emozionante sfida che ci accingiamo a seguire per commentarla e descriverla i nostri lettori. Un grazie sincero ed esplicito va a tutti gli undicimila e passa che hanno decretato il nuovo record di pubblico per questo particolare servizio sportivo.
PRIMO TEMPO – Tatticamente perfetta la condizione ambientale del Catanzaro che con un classico 4-4-2 ragiona e risponde con sapiente attesa alle ambizioni della Salernitana. Il direttore di gara Marinelli interpreta alcune situazioni come sanno fare gli arbitri inglesi sorvolando su molti dei soprusi commessi sul centravanti Pittarello, guardato a vista. Poi è costretto ad ammonire Brighenti per un fallo non cercato dal capitano; infine fischia su ogni contrasto dubbio decretando punizioni a josa (la maggiore per i locali). A dir il vero si rende necessario tenere in pugno la partita che altrimenti potrebbe scadere in una rissa visti i tanti duelli tra i calciatori in chiave difensiva quando le cose potrebbero mettersi male da una e dall’altra parte.
Le Aquile ci sono piaciute. Scognamillo ha giganteggiato in difesa. Pigliacelli si è dimostrato sicurissimo tranne in un’occasione nella quale è scivolato (salvo poi riprendersi) offrendo un momento thriller ai presenti sin quando non ha rispedito il pallone oltre la meta campo. Un tiro da fuori firmato Braaf viene parato con sicurezza e ottime uscite. Molto lavoro per i centrocampisti tra cui Petriccione. Eccellenti le prove di Koutsoupias, Compagnon e D’Alessandro.
Pochi (forse uno se si può definire così da parte di Pompetti) tiri contro la porta Salernitana. Pittarello, gran cuore, generosità ed impegno ha un’occasione acrobatica ma la sfera è solo sbucciata. Da segnalare che al 20′ Reine-Adelaide accusa un malore e finisce sul manto verde; dalla panchina si interviene con un cambio istantaneo di mister Martusciello che libera dalla panchina l’ex bolognese Soriano.
Tre minuti di recupero, giustamente concessi, poi si ritorna negli spogliatoi. Risultato giusto e perfetto.
SECONDO TEMPO – Il Catanzaro dopo un’avvio della ripresa giocato con autorevolezza si è via via arretrato sino a lasciare le iniziative alla Salernitana e tentando qualche sortita di alleggerimento. Non era questo il programma declamato da Caserta e del resto non si possono vincere le partite se non si registrano tiri in porta. Sotto tal profilo la formazione allestita da Caserta non ha brillato e non ha neppure convinto come invece era stato nei primi 45 minuti di gioco.
Da rilevare che tra l’82’ e l’83’ è Pigliacelli a salire sul podio annullando due tiri che potevano valere il gol della Salernitana e l’automatica sconfitta. Fosse stato un incontro di boxe i locali avrebbero certamente vinto ai punti ma la regola del calcio vuole che in caso di pareggio i punti vengano assegnati uno per ciascuna squadra. Così è stato. Difficile anche stabilire se il pareggio a reti inviolate sia avvenuto per meriti o per demeriti del Catanzaro. Sicuramente la Salernitana ha gestito il possesso palla ed ha insistito con insistenza mentre le Aquile hanno saputo contenere questi sforzi. Se Caserta (come aveva dichiarato) era venuto a Salerno per vincere, anche questa volta ha dimostrato di non essere un buon profeta.
Considerazioni finali. A conclusione del precedente articolo ipotizzavamo che “la strada iniziava a farsi in salita” La classifica a fine settembre è piuttosto eloquente: 7 punti in 7 partite non può definirsi una media salvezza. E siccome la dirigenza ha previsto che questo è l’obiettivo se non si corre ai ripari, se non si riesce a dare alla formazione un assetto “guerrigliero” anche la permanenza nei cadetti è a rischio. Così è se vi pare! Il 6 ottobre le Aquile ricevono la visita dei “Canarini” modenesi che han beccato tre gol da una super rediviva Samp. Riuscirà il ragionier Caserta ad offrire una vittoria ai tifosi giallorossi? Lo scopriremo all’ottavo round di questo campionato!
Giallorossamente vostro,
Riccardo Colao
IL TABELLINO DELL’INCONTRO SALERNTANA – CATANZARO – 0 – 0
US SALERNITANA 1919 (4-3-3): Sepe; Stojanovic, Bronn, Ferrari, Njoh; Maggiore, Amatucci (6′ st Tello) Reine-Adelaide; Verde, Wlodarczyk (6′ st Torregrossa), Braaf. All.: Martusciello
US CATANZARO 1929 (4-2-3-1): Pigliacelli; Cassandro, Brighenti, Scognamillo, Bonini; Petriccione, Pompetti; Compagnon (28′ st Coulibaly), Koutsoupias (20′ st Situm), D’Alessandro (20′ st Biasci); Pittarello (40′ st Lamantia). All.: Caserta
ARBITRO: Livio Marinelli (nella foto sottostante) della sezione di Tivoli; assistenti Pietro Dei Giudici di Latina e Alex Cavallina di Parma. Il quarto uomo: Nicolò Dorillo di Torino; al VAR Giacomo Camplone di Pescara e Oreste Muto di Torre Annunziata.
NOTE: pomeriggio soleggiato con nuvole a tratti; Temperatura media 24 gradi; terreno in erba naturale;
SPETTATORI: 15.000 circa di cui tremila catanzaresi
AMMONITI: 15′ Brighenti (Cz), 8′ st Soriano (Sa), 10′ st Scognamillo (Cz), Bronn (Sa), Torregrossa CORNER: 5-0 – Recuperi: 3′ tp.t. – 5′ s.t.
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