Calcio – Serie B – SPEZIA – I ROSANERO IN VANTAGGIO DI 2 GOL NEI 5′ DI RECUPERO BUTTANO VIA LA VITTORIA
La partita sembrava praticamente finita; il Palermo stava gestendo bene il doppio vantaggio, tant’è che , negli ultimi scampoli di gioco, aveva perfino guadagnato tre corner di fila, poi il finale thriller ed il pareggio
di Benvenuto Caminiti da Palermo per il Quotidiano l’Italiano)
SPEZIA – La partita era cominciata da trenta secondi e già il Palermo l’aveva sbloccata, con una prodezza, non solo balistica, di Ranocchia, che da centrocampo avanzava, superava in tunnel un avversario e dai venti metri sparava un sinistro chirurgico che s’infilava all’incrocio dei pali di un Chichizola, vanamente proiettato in tuffo.
Subito, così, a freddo e con lo Spezia che , come un toro infuriato, schizzava rabbia e partiva subito all’assalto della roccaforte rosanero. Che resisteva, resisteva, resisteva: ci metteva la giusta umiltà (l’avversario con quei due fratelli Esposito è davvero forte), chiudeva in vantaggio il primo tempo e al 27’ della ripresa raddoppiava col suo capitano.
A questo punto la partita sembrava praticamente finita; il Palermo stava gestendo bene il doppio vantaggio, tant’è che, negli ultimi scampoli di gioco, aveva perfino guadagnato tre corner di fila.
Nulla lasciava presagire un finale thriller, anche perché, pur attaccando furiosamente, lo Spezia non aveva creato eccessivi pericoli , né costretto Audero chissà a quali difficili interventi, se si eccettua quello del 25’, quando, sull’ennesimo corner e gli sviluppi seguiti ad una mischia furibonda, aveva abbrancato la palla calciata da Pio Esposito (una vera iradiddio per tutta la partita) sulla linea fatale, ma Mateju, uno degli ex in campo (il Palermo ne ha tanti in giro per i vari campionati e tutti, chissà perché, col dente avvelenato ) con un calcione gliela strappava dai guantoni e la infilava nel sacco.
Il segaligno (di corpo e di… tempra) Ghersini di Genova, indicando col braccio teso il centrocampo, convalidava, nonostante11-rosanero-11 l’accerchiavano ringhiandogli sulla testa le loro vibrate proteste (e capitan Brunori si beccava l’ammonizione). Doveva intervenire il Var per farlo… rinsavire: spedito davanti al monitor il suggestionabile fischietto di Genova, guardava al rallentatore tutta la scena e non poteva che rimangiarsi la sua frettolosa, improvvida decisione.
Era stata questa l’unica vera occasione da gol dello Spezia, che, punta molto sui calci piazzati, ben studiati e , soprattutto, ben eseguiti da Salvatore Esposito, cervello e regista della squadra: tutto parte e comincia da lui; un vero campioncino, già pronto per il salto in serie A.
Cacciata via la paura dell’ennesimo strafalcione arbitrale, il Palermo proseguiva nella sua gestione attenta e vigorosa degli spazi, concedendo ben poco agli avversari, pur dotati fisicamente e capaci di un gioco sempre votato alla verticalità.
Il Palermo, riveduto e corretto dal mercato di riparazione e rinvigorito dal ritorno in campo di Blin (tatticamente, il vero leader della squadra) ha resistito molto bene al forcing senza soste dello Spezia, da cui, infatti, la squadra di D’Angelo ha raccolto solo calci di punizione e corner, tant’è che Audero si è limitato all’ordinaria amministrazione.
Pierozzi per Lund, ammonito, al 17’ e Gomes e Le Douaron al 25’ per Blin e Pohjanpalo, i cambi conservativi di Dionisi che, però, davano nuova linfa alla manovra del Palermo, perché Pohjanpalo è parso in chiaro disagio d’intesa con Brunori e Blin, dopo il lungo infortunio, non poteva avere ancora i novanta minuti nelle gambe.
La scossa c’era, e si vedeva subito in campo, con un Palermo che riusciva finalmente a contrattaccare e impegnare duramente la difesa dello Spezia.
Infatti, al 27’, su un pressing ostinato di Le Douaron, Reca perdeva palla nella sua area; Segre (ottima la sua partita) ne approfittava e sferrava un destro radente sul quale Chichizola in tuffo ribatteva corto: tap-in di Brunori e palla in rete. Doppio vantaggio rosa e partita in discesa: Palermo non più in affanno nei sedici metri della sua area e Spezia, costretto a rallentare e guardarsi alle spalle.
Così è se vi pare, ma solo se il palcoscenico è il teatro, perché se, invece delle tavole di legno, ci troviamo sul prato d’erba spelacchiata e gonfia d’acqua del Picco di La Spezia, beh, allora è tutta un’altra storia: è il calcio, ragazzi, cioè quel gioco maledetto-benedetto (a seconda della prospettiva di chi lo fa e di chi lo subisce) che manda all’aria i numeri, le statistiche, le avvisaglie fin lì segnalate e tutto il resto. Il calcio è follia pura, è metafora della vita, è fede che s’inerpica su cime tempestose dalle quali vedi un mondo così strano che il possibile diventa impossibile, e viceversa.
Al 37’ Dionisi operava gli ultimi due cambi, uno dei quali risultava fatale per il Palermo: quello di Baniya (già ammonito) per Nikolaou: infatti, al 92’ accorciava di testa Pio esposito, su cross ad effetto di Kouda, anticipando un marmoreo Nikolaou e al 95’ spaccato, ultimo istante di recupero, pareggiava il terzo ex in campo, l’appena subentrato Aurelio, sugli sviluppi del tredicesimo corner e spizzata di testa di Pio Esposito.
La festa dell’ex era tale e tanta da tracimare ben oltre l’inesprimibile gioia di un pareggio acciuffato sul filo del rasoio.
Un pareggio che sa di fiele per i milletrecento tifosi sugli spalti del Picco, piombati in un silenzio mortale al triplice fischio del mediocre Ghersini: la squadra si raccoglieva sotto la curva e i giocatori alzavano le braccia tese verso di loro, come a pregarli: “Perdonateci, ce l’abbiamo messa tutta!”.
E, in verità, i segnali di riscossa la squadra per novanta minuti li ha dati e i cinque di recupero , seppur micidiali, non possono e non devono farli dimenticare.
Con un Pohjanpalo più integrato nel gioco e quel magnifico centrale che abbiamo trovato in Magnani, oltre al rientro più che confortante di Blin e la forza d’animo e la ritrovata vena di di bomber di capitan Brunori, sono annunci di gloria che verrà.
Che verrà presto. Già domenica prossima al Barbera, contro il Mantova.
BENVENUTO CAMINITI
IL TABELLINO DELL’INCONTRO: SPEZIA – PALERMO 2 – 2
SPEZIA (3-5-2): Chichizola; Wisniewski, Hristov, Mateju; Elia (1′ st Degli Innocenti), Vignali (35′ st Aurelio), S. Esposito, Cassata (22′ st Kouda), Reca (35′ st Colak); P. Esposito, Lapadula. A disp. Gori, Ferrer, Falcinelli, Colak, Di Serio, Aurelio, Candelari, Giorgeschi, Bertola, Djankpata. All. D’Angelo.
PALERMO (3-5-2): Audero; Baniya (37′ st Nikolaou), Magnani, Ceccaroni; Lund (17′ st Pierozzi), Ranocchia, Blin (25′ st Gomes), Segre, Diakité; Brunori (37′ st Di Francesco), Pohjanpalo (25′ st Le Douaron). A disp. Desplanches, Sirigu, Vasic, Buttaro, Verre. All. Dionisi.
Arbitro: Ghersini di Genova (assistenti Luciani di Milano e Monaco di Termoli, quarto uomo Cerbasi di Arezzo; Var Maggioni di Lecco, Avar Di Vuolo di Castellammare di Stabia).
Marcatori: 1′ pt Ranocchia (P); 27′ st Brunori (P), 47′ st P. Esposito (S), 50′ st Aurelio (S).
Note: Ammoniti Baniya, Brunori, Blin, Lund, Mateju. Recuperi 1′ pt e 5′ st.
Nella foto sottostante Ranocchia che ha realizzato il primo gol al primo minuto
Comments