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Sunday, March 23, 2025
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Calcio – Serie B – Spezia va a …picco nel Picco. Il Catanzaro lo “spezia” in due

Caserta (almeno per quanto abbiamo potuto constatare) se da una parte aveva avuto timore di vincere giocando di rimessa e partendo dal basso, una volta che ha acquisito il vantaggio ha saputo offrire le giuste indicazioni per concretizzare la vittoria corsara. Grazie, lo ricordiamo al gol di Pittarello e alle prodezze di Pigliacelli.


di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)

LA SPEZIA – Quant’è bello il mare della Liguria … quant’è bello vincere in trasferta. Ci ha provato il “Catanza” e alla fine il “mas” giallorosso è riuscito ad affondare la portaerei spezzina all’interno de porto, cioé dello stadio dedicato ad “Alberto Picco” di Ulrico, capitano e primo marcatore della storia aquilotta, caduto eroicamente nel corso di eventi bellici accaduti nella prima guerra mondiale.

Il colore sociale riferibile alla squadra ligure è il bianco, affiancato dal nero… nell’albo d’oro lo Spezia vanta un titolo nazionale, in virtù dellla vittoria del campionato di guerra 1944 conseguita dai VV.FF. Spezia, un club affiliato alla medesima società. Ufficialmente riconosciuto dalla FIGC come titolo “onorifico” nel 2002 non è equiparabile equiparabile allo “scudetto” vero e proprio ma è pur sempre un titolo meritevole di essere sportivamente citato e ricordato.

PRIMO TEMPO – 11 punti – prima del fischio iniziale del sig. La Penna, separano Spezia e Catanzaro. I liguri partono in terza posizione a -7 dal Pisa che ieri ha domato le Vespe (leggi Juve Stabia) rispedendole nel nido con un perentorio 3 a 1. Visto il risultato nell’anticipo al Picco si presentano intenzionati a non perdere altro terreno; la corsa alla Serie A potrebbe complicarsi e non poco. L’esigenza di acquisire il trittico di punti in palio può rivelarsi l’arma a doppio taglio perché gli uomini di Caserta pur consapevoli che la dirigenza non mira alla promozione, per ragioni di professionalità e di attaccamento ai colori giallorossi cercheranno di accorciare le distanze e vitalizzare i playoff; oggi 8 punti tra la terza e la quarta) non appare certo che si possano disputare. Al di là del bene e del male di come si evolverà la sorte dei play-off, la sfida più attesa era quella tra i due capocannonieri dell’arcipelago della cadetteria: Pietro Iemmello, lo zar, e Francesco Pio Esposito da Castellammare di Stabia (però cresciuto nell’Inter). Partiti entrambi ex aequo con 13 reti ciascuno. Nessuno dei due ha primeggiato e son rimasti entrambi a quota 13 gol.

Ma il vero protagonista (almeno nei primi 45′) è stato arbitro La Penna che per rendere omaggio al proprio cognome ha usato la penna per annotare nei primi venti minuti quattro ammonizioni. A farne le spese almeno tre calciatori dello Spezia. Bandinelli già dopo 20” era iscritto sul registro degli ammoniti. L’arbitro, ingannato dal centravanti Esposito (che ha simulato il fallo), ha anche decretato un rigore (che poi il Var ha segnalato inesistente). Lui, al 14′, dopo aver atteso le indicazioni dalla cabina di regia si è recato (al galoppo) alla postazione monitor e dopo aver rivisto la scena al rallenty, scoprendo di aver preso un abbaglio, è tornato sulla decisione ed ha indicato la rimessa dal fondo da parte di Pigliacelli.

Al 17′ è stata la volta di Bonini a vedersi sventolare il giallo condiviso con Pietro Paolo Esposito (il difensore). Infine …e che Hristov …pure il capitano spezzino è rimasto iscritto sul taccuino degli “indagati”. Non c’é male per un arbitro che ha capito subito che era necessario imbrigliare gli animi prima che la partita si trasformasse a metà tra un rodeo e una corrida.

A noi, vista la foga e la cattiveria degli spezzini, è parso che in campo giocassero dieci camalli (il portiere Chichinzola si è astenuto) come quelli che un tempo indossavano la tenuta a righe verticali e che oggi operano – sempre – nei porti; a parte il duro lavoro questo genere di lavoratori nel settore della logistica trascorre il tempo libero coltivando l’hobby della distribuzione di calci, sputi e colpi proibiti tra colleghi e altri sfidanti. Le tante interruzioni per i falli con punizioni incorporate, hanno spezzettato lo spettacolo regalando ben poche emozioni. Basti pensare che 13 sono state causate dai locali e 10 per gli ospiti: in tutto 23 punizioni. Quasi una ogni due minuti di gioco! (si fa per dire)…

Apparentemente è stato lo Spezia a condurre le danze, eppure il Catanzaro si è trovato (sprecandole) le migliori occasioni. Tra queste le ripetute incursioni di capitan Iemmello, la bordata di prua di Pompetti, la sciabolata di Quagliata. (tutto ciò tra il 25′ ed il 35′). Fascia di minutaggio in cui le Aquile Giallorosse hanno espresso con ordine il loro potenziale. Grande il lavoro di ricucitura del regista Petriccione, quasi sempre controllato (con le buone e le cattive) dal suo diretto avversario La Mantia. Non che la formazione di casa non abbia avuto anche lei le sue buone occasioni ma Pigliacelli è stato sempre vigile e accorto. Lo 0 a 0 è la fotografia più autentica per gli osservatori equidistanti dalle convinzioni in materia “tifologica”.

SECONDO TEMPO Cambia poco la fisionomia del match. Si allunga invece la lista degli ammoniti che accoglie i nomi di Situm e di Brighenti nel giro di 5 minuti. Ma prima, al 53′, tre volte lo Spezia rischia di andare in vantaggio; al 63′ Pigliacelli devia in alto su colpo di Lapadula che sul corner successivo interviene su Petriccione e prima si becca un giallo, poi siccome chiama il Var sollecitando l’arbitro a rivedere l’accaduto, La Penna al ritorno, estrae il rosso. Lo Spezia resta in dieci uomini!. Pensare che Lapadula era appena entrato a inizio della ripresa ed esce persino accompagnato da due infermieri perché non solo ha commesso un brutto fallo ma si è pue infortunato. Mentre va via si abbraccia con Petriccione scusandosi e forse questa (da libro Cuore) è stata una delle scene più belle dell’incontro.

Quando mancano venti minuti al termine Caserta si gioca le sue carte. Esce la Mantia ed entra Pittarello, poi Brighenti saluta e se ne va mentre Antonini entra in campo.

Infine il “quasi” bomber Pittarello (nel nuovo look) che finalmente si sblocca e dipinge con un diagonale chirurgico la traiettoria del gol che porta in vantaggio il “Catanza”. Non è un tiro potente ma la palla rotola quasi beffarda alle spalle di Chichignola che si distende (è vero) ma non riesce ad arrivare con la sua manona all’altezza del palo. Al 75′ lo Spezia si trova così non solo sotto di un uomo ma anche sotto di un gol.

I locali sbandano più volte e il “Catanza” potrebbe raddoppiare ma All’80’ esce Situm ed entra Cassandro. e va prima, sotto la doccia, Pompetti che lascia il posto ad Ilie. Cambia poco nello schieramento ma almeno le energie nuove servono per amministrare il tempo che rimane.

All’83’ ancora una vota si erge a protagonista gigantesco Mirko Pigliacelli che salva il risultato sull’offensiva di Pio Esposito mentre alle sue spalle il popolo di fede giallorossa continua ad esultare con i classici cori ai quali siamo abituati da tempo! Caserta intuisce che sarà bene coprirsi per quel che rimane da giocare e richiama Iemmello spedendo dentro un tonico Coulibaly, La battaglia continua. Ancora Pigliacelli salva d’istinto un’altra palla gol con un balzo a mezz’aria deviando in corner. Questa vittoria è anche merito suo! Vengono assegnati ben sei minuti di recupero (che almeno per quanto possiamo testimoniare ci sembrano esagerati e pure eterni).

Al quarto minuto di recupero Quagliata subisce l’espulsione diretta (forse una decisione esagerata da parte di La Penna) per un misto tra fallo sul difensore spezzino e proteste a bocca aperta tuttavia almeno in questo lo Spezia pareggia… il numero dei calciatori in campo!

Annotiamo persino un parapiglia tra le panchine e da una parte e dall’altra vengono espulsi un componente per il “Catanza” ed uno per lo Spezia. Poi prima che i riflessi giallorossi scendano sul cielo di La Spezia e sul Picco, il triplice fischio sancisce la fine della rivalità.

CONSIDERAZIONI FINALI Vince il Catanzaro e si porta a casa tre punti d’oro. Caserta (almeno per quanto abbiamo potuto constatare) se da una parte aveva avuto timore di vincere giocando di rimessa e partendo dal basso, una volta che ha acquisito il vantaggio ha saputo offrire le giuste indicazioni per concretizzare la vittoria corsara. Grazie, lo ricordiamo al gol di Pittarello e alle prodezze di Pigliacelli.

Giallorossamente vostro,

Riccardo Colao

IL TABELLINO DELL’INCONTRO: SPEZIA – CATANZARO 1 – 1

Reti: 74′ Pittarello (C);

Ammoniti: 1′ Bandinelli (S), 14′ P.Esposito (S), 17′ Bonini (C), 39′ Hristov (S), 57′ Situm (C), 61′ Brighenti (C), 78′ Pompetti (C), 84′ Vignali (S);

Espulsi: 64′ Lapadula (S), 90’+2 Quagliata (C).

SPEZIA (3-5-2): Chichizola; Wisniewski, Hristov, Mateju (86′ Colak); Aurelio, Bandinelli (78′ Candelari), S.Esposito, Degli Innocenti (73′ Kouda), Reca (78′ Vignali); P.Esposito, Di Serio (45′ Lapadula).

CATANZARO (3-5-2): Pigliacelli; Brighenti (70′ Antonini), Scognamillo, Bonini; Situm (81′ Cassandro), Pagano, Petriccione, Pompetti (81′ Ilie), Quagliata; Iemmello (86′ Coulibaly), La Mantia (70′ Pittarello).

DIREZIONE ARBITRALE – A dirigere l’incontro è stato il Sig. Federico La Penna, (sezione di Roma 1 nella foto sottostante); coadiuvato dagli assistenti  Paolo Laudato di Taranto e Francesco Cortese di Palermo. Quarto ufficiale: Mattia Nigro di Prato. Al VAR Daniele Paterna di Teramo e Davide Di Marco di Ciampino.

Federico La Penna

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Quagliata, tra i migliori in campo anche a Spezia.

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