Caso Reggio Emilia – Bernini: Incontro con Giuseppe Amato Procuratore Capo DDA di Bologna, massima fiducia nella sua persona affinché i vuoti di indagine nel processo Aemilia siano colmati
“Ho esposto con determinazione e rispetto istituzionale al Procuratore Capo della DDA di Bologna Amato che ho la massima fiducia nella Sua persona affinché i vuoti di indagine nel Processo Aemilia siano presto colmati”.
dalla Redazione Centrale del Quotidiano l’Italiano
BOLOGNA – «Pur sgangherato e bisognoso di profonde riforme, il sistema giudiziario italiano, ha gli anticorpi per reagire e ritrovare la fiducia da parte dei cittadini.» Così Giovanni Paolo Bernini al termine dell’incontro con il procuratore capo della DDA di Bologna Giuseppe Amato.
«La sentenza del CSM che allontanò il Procuratore capo di Reggio Emilia, Marco Mescolini per incompatibilità ambientale dovuta alle collusioni con il Partito Democratico e le dichiarazioni successive ed esplosive rilasciate dal pm Roberto Pennisi, allora collega del pm Marco Mescolini, hanno scavato un solco profondo tra verità e giustizia nelle indagini e nella pubblica accusa del maxi Processo Aemilia. La non doverosa valutazione durante la guida delle indagini da parte del Pm Mescolini sul fiume di intercettazioni telefoniche ed ambientali che investono rappresentanti politici ed amministratori locali del PD, o la considerazione dell’acquisto di una casa da parte del sindaco di Reggio Emilia dal cassiere del clan ‘ndranghetista condannato, poi, nel Processo Aemilia e le dichiarazioni del pm Pennisi sui motivi per cui lasciò la DDA di Bologna per, appunto, contrasti con Mescolini sulle “persone da colpire”, pregiudicano innegabilmente lo straordinario lavoro di inchiesta delle forze dell’ordine e i risultati di lotta alla mafia calabrese nella Emilia Romagna.
Ho esposto con determinazione e rispetto istituzionale al Procuratore Capo della DDA di Bologna Amato che ho la massima fiducia nella Sua persona affinché i vuoti di indagine nel Processo Aemilia siano presto colmati.» Conclude così Giovanni Paolo Bernini a seguito del suo incontro con il procuratore capo della DDA di Bologna Giuseppe Amato.



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