Catanzaro: Andrea Paonessa il “Popolare Zorros” emulo di “Striscia la Notizia” riceve inquietanti minacce contro la sua incolumità fisica
Per qualcuno Andrea Paonessa, artista e regista catanzarese, è una “faccia di bronzo” e si scopre che c’é chi lo teme al punto da minacciarlo per i suoi servizi televisivi diffusi sui social in attesa che sui Tre Colli giungano le telecamere di Striscia la Notizia!
di Natale Tallarico – per il Quotidiano l’Italiano dalla Redazione Catanzarese
CATANZARO A seguito di una serie di filmati eseguiti e poi diffusi sui social (dove hanno riscosso decine di migliaia di visualizzazioni) da parte del noto artista Andrea Paonessa che si è calato nelle vesti di un “Zorro” in salsa dei “Tre Colli” il personaggio ha ricevuto minacce verbali telefoniche (tutte regolarmente e opportunamente registrate e da consegnare alle autorità competenti affinché possano svolgere i rilievi e gli accertamenti che il caso richiede).
Il popolare regista (ha al suo attivo numerosi premi per i cortometraggi realizzati e presentati in vari concorsi) segue da tempo le orme del format “striscia la notizia” e sui passi dei vari Luca Abete, Gimmy Ghione, inviati delle Jene e compagnia bella si è gettato all’inseguimento delle piste che rendono la Città un letamaio di angherie, di soprusi, di scarse umanità.
Ultimamente Paonessa ha dato luce ad alcuni scandali – individuati soprattutto nell’ambito delle attività sanitarie e ospedaliere – documentando dal vivo (con i suoi soli mezzi) l’inferno che devono vivere e a cui sono costretti a sottostare i pazienti che ricorrono alle cure e non certo per il puro piacere di essere ristretti nelle corsie cliniche (ammesso che se ne trovi qualcuna libera con posti letto disponibili per le “new entry”).
A partire dai “pronti soccorso” – dove i malcapitati sono obbligati a pazientare ore e ore prima di ricevere assistenza, – per finire alle medie e lunghe degenze, Andrea Paonessa, con coraggio e puro desiderio di scoprire i veli ipocriti che nascondono all’opinione pubblica la reale situazione in cui versa il servizio sanitario, ha denunciato (e continuerà a farlo) situazioni oggettivamente paradossali.
“Dopo aver pubblicato sui social il video riguardante la situazione da me documentata sull’ospedale mi stanno arrivando minacce nelle quali voci sconosciute e artefatte mi annunciano che la devo pagare e che la devo smettere di registrare video sulla città …altrimenti mi verranno a cercare per darmi una lezione”. Ha dichiarato Andrea Paonessa.
Amici lettori se questa non è una intimidazione squadrista di marca fascio-comunista fateci saper voi di cosa si possa trattare. Si vuole tappare la bocca, e oscurare la telecamera, a qualcuno in grado di denunciare fatti e misfatti che assillano e deturpano la Catanzaro di chi non può curarsi altrove magari privatamente, di chi non può vivere in quartieri salubri e puliti, di chi è e resta emarginato.
Ma non è stato solo questo il settore di cui si è preso cura. Nei suoi strali è finita più volte e in tantissime occasioni l’attività del Sindaco, della Giunta Comunale, degli Assessori e anche di quella che dovrebbe rappresentare l’opposizione. Andrea Paonessa ha “ficcato il naso” in questioni che forse non avrebbero dovuto essere sbandierate agli occhi dei cittadini? “Zorros” ha forse pestato il piede a qualche “voscienza” che vorrebbe celare ciò che è davanti all’evidenza di qualsiasi elettore? Ha documentato le squallide solitudini delle periferie, ha accertato che esiste una Catanzaro di serie A e una da “terzo mondo”, si è recato laddove a partire dalle abitazioni per finire agli spazi verdi ogni aspetto urbano appare simile a quello delle favelas brasiliane.
Ora ignoti (al momento e solo per il momento) hanno tentato di fermare la sua attività di denuncia sociale a colpi di minacce. Andrea Paonessa, alias “Zorros” non le teme e ha già convintamente dichiarato che continuerà a protestare e a registrare tutto ciò che di sporco, di squallido, di maleodorante gli capiterà di trovare sulla pista che intende percorrere a “cavallo” del suo destriero.
Nelle due immagini Andrea Paonessa. In quella sottostante in versione “faccia di bronzo” come coloro che lo contestano e lo minacciano nel vano tentativo di imporgli la museruola o tappargli bocca, microfono e oscurargli la telecamera
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