Catanzaro Artistica – Francesco Molè, Carmela Bueti e Vincenzo Perri, nella mostra “Visioni” curata da Antonella Gentile
Le opere sono visibili presso la sede di Via Genova a Catanzaro Lido fino alla fine del mese ed anche nei primi giorni di Febbraio.
di Aristide Anfosso – dalla Redazione Catanzarese per il Quotidiano l’Italiano
CATANZARO – L’Associazione “Momenti d’Arte” espone in questi giorni le opere di Francesco Molè, Carmela Bueti e Vincenzo Perri, nella mostra “Visioni” curata da Antonella Gentile.
Le opere sono visibili presso la sede di Via Genova a Catanzaro Lido fino alla fine del mese ed anche nei primi giorni di Febbraio.
Ci chiediamo spesso cosa sia l’arte ed il più delle volte ognuno di noi ha una risposta che si rifà a criteri personali tant’è che sembrerebbe scontata l’affermazione di Benedetto Croce secondo la quale “l’arte è ciò che tutti sanno che cosa sia”.
L’arte in realtà non è esprimibile con un concetto da collocare in un tempo preciso della storia dell’umanità e proprio per questo ci riesce difficile fissarla in un dogma estetico.
Se questo fosse il criterio come si potrebbe accostare alla Venere di Milo un quadro di Picasso ed alla Gioconda una tela di Mondrian?
I tre artisti catanzaresi che espongono le loro opere esprimono indubbiamente esperienze creative diverse che sicuramente non rappresentano, come diceva Benedetto Croce “espressioni di belle immagini” ma che sono invece significative della diversità concettuale dell’arte, pur vivendo un tempo comune.
Per ogni artista l’oggetto della sua creazione passa dalla mente al cuore per poi diventare valore creativo.
L’arte moderna oggi raramente è evocatrice di forti emozioni e queste emozioni nascono non tanto da quello che si vede quanto da ciò che si percepisce.
Così Carmela Bueti realizza le sue opere con tecnica che si può accostare all’Espressionismo Astratto di Jackson Pollok, pioniere dell’Action Painting e Maestro del Dripping.
I lavori di Bueti rappresentano una trasposizione elaborata dell’esperienze maturate nei suoi viaggi.
Sono opere che parlano attraverso i colori e la materia di emozioni, stati d’animo e sentimenti.
Vincenzo Perri invece utilizza la tecnica della grafica e del disegno a matita per raccontare personaggi mitologici e grandi interpreti della musica contemporanea.
Nasce come Comics Creator, esperto in computer games ed elaborazione 3D.
Attraverso le App dei cellulari inoltre è possibile vedere oltre ciò che non è visibile all’occhio realizzando così in diretta una transmutazione dell’opera artistica.
Francesco Molè ha iniziato la sua attività artistica negli anni ‘70 attraverso l’Esperienza Informale con un’Astrattismo che è, ancora oggi, una evidente negazione della rappresentazione della realtà ma che comunque esalta attraverso colori, linee, forme, messaggi e concetti un forte impatto emotivo.
Dall’Astrattismo Informale è poi passato al Ritrattismo, le cui radici vanno ritrovate in epoca preistorica, nell’arte delle antiche civiltà della Mezzaluna Fertile, nell’antica Grecia e che dal MedioEvo è diventato poi un Ritrattismo di commitenza.
I ritratti di Molè presentano un delicato effetto “soft focus” realizzato su giovani donne, semplici nella loro naturale bellezza e caratterizzate da un velo di tristezza che viene percepito d’emblée dall’osservatore.
Nella Mostra con Bueti e Perri, Francesco Molè recupera l’Astrattismo Informale delle sue origini di artista e presenta una serie di tele che pur ricongiungendosi al suo passato ne rappresentano comunque una evoluzione stilistica e concettuale.
Nei giorni scorsi ho incontrato il Maestro nella sua “Bottega d’Arte” mentre era impegnato nella realizzazione di un ritratto avendo per modella Lara Sofia Macrì, anche lei creativa indossatrice per brand nazionali ed internazionali e diplomata a Milano all’Accademia di Belle Arti, Settore Moda e Design.
L’articolo è a firma del dott. Aristide Anfosso già Docente Di Anatomia Artistica – Accademia di Belle Arti Catanzaro
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