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Monday, March 24, 2025
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Catanzaro Calcio-Remember – Yesterday con Emilio Barone. Il debutto e un par di scarpette

Storie di un calcio romantico: “Quel sabato d’inverno giocavamo in casa. Il giorno prima il Mister, in allenamento, mi chiamò in disparte e mi disse: ”Barone Lei sarà tra i convocati”. “Mister – risposi io – la ringrazio ma io non potrò giocare perché ho le scarpette degli allenamenti ma non possiedo quelle della partita”. La risposta di Seghedoni fu repentina: “Dopo l’allenamento venga con me”. “Con la sua macchina, una Maserati, ci recammo in un negozio di scarpe del centro città che vendeva anche scarpe da calcio. Acquistate le scarpe, per renderle idonee al loro utilizzo, ritornammo allo stadio e fece sistemare i tacchetti da Mastro Alfredo, il nostro magazziniere, rendendole pronte per l’utilizzo”.


di Aristide Anfosso (dalla Redazione Catanzarese del Quotidiano l’Italiano)

CATANZARO – Emilio Barone nasce a Catanzaro il 15 gennaio del 1949. Da calciatore è stato in forza al Catanzaro, in serie in Serie B nel Campionato 68/69 e nel Campionato 70/71. In serie C con il Crotone nel Campionato 71/72 (37 presenze), 72/73 (33 presenze), 73/74 (35 presenze). Il suo ruolo è stato quello di centrocampista – mezz’ala.
L’ho conosciuto e seguito da Calciatore nei miei trascorsi di Reporter del Guerin Sportivo. Un paio di sere fa, dopo tanto tempo, l’ho incontrato al Bar Comunale, a Catanzaro. Inevitabilmente assieme al nostro comune amico Piero Canino, dopo i saluti di rito, tra un caffè e l’altro, ci siamo messi a parlare del Catanzaro. Non del Catanzaro di oggi ma del glorioso Catanzaro del Campionato 70/71. L’allenatore delle Aquile Giallorosse era Gianni Seghedoni e il Catanzaro si trovava per la dodicesima volta consecutiva in Serie B. Obiettivo all’epoca era quello di ottenere la salvezza per mantenere la categoria.
Debutto di Emilio Barone e la storia di un paio di scarpette.
“E’ stata una prima volta arrivata del tutto inaspettata – racconta Emilio Barone. Quel sabato d’inverno giocavamo in casa. Il giorno prima il Mister, in allenamento, mi chiamò in disparte e mi disse: ”Barone Lei sarà tra i convocati”. “Mister – risposi io – la ringrazio ma io non potrò giocare perché ho le scarpette degli allenamenti ma non possiedo quelle della partita”. La risposta di Seghedoni fu repentina: “Dopo l’allenamento venga con me”. “Con la sua macchina, una Maserati, ci recammo in un negozio di scarpe del centro città che vendeva anche scarpe da calcio. Acquistate le scarpe, per renderle idonee al loro utilizzo, ritornammo allo stadio e fece sistemare i tacchetti da Mastro Alfredo, il nostro magazziniere, rendendole pronte per l’utilizzo. Quel sabato mancavano una ventina di minuti alla fine della partita ed eravamo fermi sull’ 1-1. Era un pomeriggio gelido d’inverno e spirava un vento forte di maestrale. Seduto in panchina ed esile per come ero per riscaldarmi avevo addosso due tute. Seghedoni si avvicinò e mi disse: “Barone sta per entrare in campo, si prepari”. “A causa del freddo le mie mani erano quasi congelate e ricordo che ebbi difficoltà a spogliarmi. Il tempo di entrare e subito ricevo un pallone sulla fascia laterale, appena dopo la linea di centrocampo. Palla al piede salto un primo avversario, un secondo poi un terzo e poi lancio la palla in area. Gori, la nostra ala destra, di prima la mette dentro. Fu il gol del 2 – 1. Esplode lo stadio. Passati poco più di due minuti riparto sulla tre/quarti con un’azione identica alla precedente. Assist perfetto per Angelo Mammì, 3 – 1”. Fu gioia infinita per tutti. Lo abbiamo ascoltato in religioso silenzio, io e le altre persone che nel frattempo si erano radunate attorno al nostro tavolo. Emilio oggi ha 75 anni e si porta dietro i ricordi di un tempo meraviglioso per la città di Catanzaro e per tutti i calabresi ed è sempre emozionante sentirlo parlare di quegli avvenimenti. Anche quando racconta della sua galoppata sulla fascia, in un’altra partita e del suo cross di 40 metri per l’accorrente Fausto Silipo che di testa insaccava, elevandosi al cielo. Finito il racconto si leggeva un po’ di commozione nello sguardo di tutti noi, di quelli che tra i presenti avevano vissuto quei tempi ma anche tra i giovani che di quel Catanzaro hanno letto la storia o sentite raccontare le imprese. I Giallorossi dopo un fantastico girone di ritorno giunsero a giugno del 1971 agli spareggi, con l’Atalanta ed il Bari, per due posti disponibili per la Serie A. Sia il Bari, a tavolino, che il Catanzaro persero con l’Atalanta che si aggiudicò il primo dei due posti. Il 27 giugno 1971 allo stadio San Paolo di Napoli, nella partita decisiva per l’assegnazione del secondo posto, contro il Bari, il Catanzaro all’80 minuto, con Angelo Mammi, segna la rete decisiva per la sua prima promozione in Serie A e per l’inizio della sua storia più grande.

p.s. Per gli amanti delle statistiche e della precisione storica: come ricordano gli almanacchi la partita in oggetto era Catanzaro – Como e fu disputata il 28 febbraio 1971. Barone entrò al posto di Musiello al 70′

Aristide Anfosso *

*Già reporter e corrispondente del “Guerin Sportivo”

Il nostro Aristide Anfosso ed Emilio Barone nel corso dell’intervista.

Nell’immagine al di sopra dell’Aquila vittoriosa sulla B

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