Tuesday, January 14, 2025
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Catanzaro: il pittore Andrea Roma rinuncia alla mostra nel capoluogo e lancia accuse contro l’assessore alla Cultura Monteverdi

Della presenza nella Mostra delle due rarità l’Assessore, come molti dei presenti, ignorava l’esistenza ma ciò non può essere una colpa. In fondo… c’é chi è capace di collezionare rarità – come capita ai nostri eroi collezionisti e ci sono rari assessori che – loro malgrado – collezionano “brutte figure”. A proposito di arredi, qualcosa ci persuade che in Comune sia le poltrone che le sedie vengano utilizzate per essere beatamente scaldate.


di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)

CATANZARO – Come ribadiva Philippe Daverio: “La parola «arte» non esiste in greco, il concetto unico usato dai greci era la techne, che non è la tecnica ma è la capacità di capire come si fa a fare una cosa in modo che sia agathòs, cioè renderla utilizzabile, utile. Agathòs è buono in quanto serve al suo scopo nella maniera migliore, come il soldato valoroso in battaglia. In italiano ancora oggi noi diciamo «un bel piatto di spaghetti», per intendere non che è bello ma che è buono, che è la migliore espressione della ricetta. Gli italiani sono i filosofi più attenti del mondo, ma ne sono inconsapevoli. Non è la bellezza che salverà il mondo, o salverà noi: è proprio l’opposto. Il nostro compito è tentare di salvare la bellezza”. Ed è esattamente ciò che hanno tentato di dimostrare i Collezionisti Catanzaresi.

Presenti alla Mostra patrocinata dall’Associazione Calabrese di Filatelia e Collezionismo vario abbiamo avuto conferma che nel capoluogo esiste e combatte un manipolo di eroi. Pochi ma buoni… Con mezzi propri e risorse autonome, hanno allestito un evento che resterà oltre che nella cronaca quotidiana della Città, nella storia della Cultura. Visitare i cubi di vetro, i quadri e le bacheche ben disposte nelle sale della struttura non solo è stato piacevole quanto istruttivo oltre che realmente emozionante.

Siamo intervenuti per l’amicizia che ci lega a chi ama acquisire e catalogare oggetti più disparati; dai santini religiosi ai francobolli, dalle bamboline quaresimali ai manifesti cinematografici, dai valori numismatici ai coltellini d’epoca, dalle figurine dei calciatori agli spartiti musicali, dai libri ai manifesti dell’800. Eravamo dunque presenti mentre l’assessore alla Cultura, Donatella Monteverdi, nel corso della sua deludente introduzione, raccontava che presso il Comune di Catanzaro non ci sono solo poltrone ma persino sedie a disposizione per chiunque volesse conferire la miglior accoglienza nell’utilizzo dei locali dell’ex Stac (Stazione di ricovero per i tram ormai dismessa).

La cosa ci ha rallegrato poiché avevamo qualche domanda da porle proprio in riferimento alla fruizione dei locali di proprietà comunale. La mancata corresponsione di rapporti interpersonali ma telefonici con un artista “stranger” che pur avendo ottenuto l’ok allutilizzo dei locali (gli stessi della mostra in cui ci siamo trovati) è stato costretto a rinunciare all’allestimento ci incuriosiva e non poco.

Per una miglior comprensione passiamo alla narrazione del fatto. L’artista in questione ha un nome ed un cognome. Andrea Roma. Originario di Ostuni, in Puglia, lui ha vissuto a Milano per tanti anni, prima di trasferirsi nel 1988 in Oltrepo (Lungaville – Pavia) dove vive e produce le sue espressioni artistiche, Il pittore è arcinoto per aver realizzato una serie importantissima di “falsi d’autore” dimostrando abilità che rendono un’imitazione di quadri altrui addirittura più viva dell “originale”. Da Monet, Fattori, Picasso, Renoir nelle copie da lui realizzate sono inserite nelle gallerie private e pubbliche. I lavori si compongono di tele che riproducono i capolavori dei suoi Artisti preferiti, quelli di cui ammira da sempre, l’uso dei colori e la scelta dei soggetti, con cui da anni si misura per avere un metro valutativo delle proprie capacità. Per Andrea Roma sarebbe appagante se, negli occhi di chi guarda i suoi lavori, provocasse un’emozione. Desiderio di Andrea Roma sarebbe quello di contribuire, con le sue opere, alla consapevolezza che la Cultura e l’Arte, in ogni sua forma, sono fondamentali per la nostra vita.
Per farla breve Andrea Roma aveva richiesto ed ottenuto lo spazio per il periodo che andava dall’11 al 21 ottobre. E così sin da prima della scorsa estate ha tentato di contattare la signora Donatella Monteverdi per concordare i dettagli relativi all’allestimento. Lo scopo? Quello di sentirsi ben sicuro di collocare le sue opere con garanzie e requisiti tali spettanti alle opere d’arte.

Una serie interminabile di telefonate sono state sempre dirottate verso assistenti, segretarie, portaborse e aspiranti tali. Andrea Roma pur invocando, nei modi educati e consentiti dal bon ton, il dialogo con l’assessore citata non è mai riuscito ad interloquire con l’esponente della giunta Fiorita al ramo della “cultura”. Cosa che non si è mai verificata nemmeno quando ha chiesto ed ottenuto di esporre in Città come Milano, Torino, Bologna, Roma e altri centri meno importanti. La chiusura lo ha indotto a prendere la decisione finale: rinunciare ad esporre le sue tele a Catanzaro che altrove hanno ottenuto successo di critica e di pubblico. Ci sarebbe piaciuto domandare, in proposito, alla signora Monteverdi (rimediamo dalle colonne del quotidiano l’Italiano) le ragioni per le quali al pittore Roma è stato (come lui sostiene) negato il dialogo. L’overdose di impegni? L’esclusione per ragioni pregiudiziali? L’antipatia? Qual è, se c’é, la verità “monteverdiana” sul mancato evento nel capoluogo di regione dell’artista di fama che – a suo dire – si sarebbe trovato nella condizione di rinunciare per mancanza di assistenza o di assicurazioni alle sue richieste? Tra le varie “Info” dettagliate dall’artista alla sua richiesta sulla modalità del posizionamento dei quadri sulle pareti dello storico locale in quanto esperto di mostre al Nord Italia, avrebbe registrato la seguente risposta: “praticate i buchi direttamente nel muro per inserire i chiodi e a fine mostra provvedete a richiuderli con lo stucco… ” Davanti all’invito Andrea Roma consapevole della storicità del locale non volendo assumersi rischi per eventuali danni ha avuto il dubbio di conferire con personale non qualificato in tale ambito.

Così, mentre abbiamo assistito al successo dei collezionisti catanzaresi (pensate che tra i molti reperti autentici abbiamo ammirato due rarità quali I biglietti fiduciari emessi dal Comune di Catanzaro (dimensione di mm 96 per 68 stampati dalla Litografia Richter di Napoli del valore di 5, 10 e 15 centesimi classificati nei cataloghi specializzati con la sigla “R5equivalente a “massima rarità, introvabili”. Due minuscoli rettangolini di carta filigranata narrano storie che affondano le radici nella seconda metà dell‘800. Da notizie storiche sembra che dei biglietti fiduciari siano state emesse pochissime serie, oltre a quella esposta ci sarebbe una serie posseduta da un collezionista di Bologna. Il massimo esperto in cartamoneta italiana dottor Claudio Bugani ha definito i biglietti fiduciari comunali catanzaresi “da considerare come reperti museali“.

Della presenza delle due rarità l’Assessore, come molti dei presenti, ignorava l’esistenza ma ciò non può essere una colpa. In fondo… c’é chi è capace di collezionare rarità – come capita ai nostri eroi collezionisti e ci sono rari assessori che – loro malgrado – collezionano “brutte figure”. A proposito di arredi, qualcosa ci persuade che in Comune sia le poltrone che le sedie vengano utilizzate per essere beatamente scaldate.

Riccardo Colao

Nella foto sottostante lo screenshot fornito dall’artista Andrea Roma col quale dichiara di non voler più utilizzare lo spazio concesso dall’Assessore alla Cultura Monteverde

Il Pittore Andrea Roma che si è dichiarato stupito per non aver potuto interloquire con l’assessore catanzarese alla Cultura rimarcando come in altre parti d’Italia non ci sia stato assessore che non abbia dimostrato e concesso spazi ai contatti umani. “A Catanzaro – ha dichiarato l’artista – è stato per me impossibile usufruire di un dialogo diretto con l’esponente della giunta”.

L’assessore alla cultura Donatella Monteverde che si è sottratta – secondo quanto a noi dichiarato dall’artista – ai tentativi di dialogo del pittore Andrea Roma intenzionato ad esporre le sue opere nel capoluogo. Nelle immagini sottostanti una serie di documentazioni che comprovano le richiesta dell’Assessorato che da una parte definisce (come è giusto che sia) Storico l’edificio e dall’altra (almeno verbalmente) lo tratta come un locale qualunque. Se questa è la professionalità a cui sono affidati i beni storici catanzaresi significa che anche in questo caso certe scelte e talune attribuzioni sono state palesemente sbagliate.

testatina

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