Catanzaro: scompare il Maestro Vittorio Sorrenti, autore, scrittore, compositore. Era il “papà” di “Giangurgolo”
Riccardo Colao: “Perdiamo un grande collaboratore, un uomo per bene, di straordinaria sensibilità e intelligenza, di formidabile cultura e amante della letteratura, della musica e dell’arte in tutte le variegate specialità interpretabili e vivibili. Vittorio Sorrenti è stato un catanzarese singolare, più unico che raro. Il suo amore per la lingua e il dialetto parlato in Città è racchiuso nelle pagine dei suoi tanti racconti storici dettati dal bisogno di ricostruire personaggi e vicende altrimenti destinate all’oblio. Ha dato tantissimo, alla sua Città, a tutti i concittadini, senza risparmiarsi e senza richiedere nulla in cambio se non lo scroscio dell’applauso. Probabilmente ha ricevuto quasi nulla rispetto alla mole di atti concreti realizzati nei vari settori come la letteratura, la commedia teatrale, la composizione musicale, la regia. Sorrenti e la sua genialità poliedrica non moriranno con la sua dipartita. L’augurio più sincero è che le sue opere possano tenere sempre alto il suo nome. Possa restare nella storia della Calabria e dell’Italia come uno dei tanti figli migliori. Lo merita la Sua memoria, lo meritano la sua vita spesa bene… a lungo… come voleva, come gli è stato possibile, come gli ha concesso il Padre Celeste”.
dalla Redazione Catanzarese del Quotidiano l’Italiano
CATANZARO – E’ scomparso nella notte il maestro Vittorio Sorrenti, autore tra le tante sue opere del celeberrimo Dizionario della Lingua Catanzarese e della sua Grammatica Dialettale”, scopritore della leggenda di Giangurgolo (maschera carnevalesca catanzarese e forse di Calabria)
Figlio d’arte (il padre e altri zii erano stati tutti musicisti professionisti e membri della Banda Musicale omonima) è stato anche lui un valente compositore musicale, nonché interprete di sublimi melodie eseguite al pianoforte, strumento che più di tutti prediligeva.
Poeta, scrittore, commediografo, paroliere, ha ricevuto nel corso della sua esistenza numerosi premi e riconoscimenti nei vari campo in cui si estendeva la sua poliedrica attività artistica ma non abbastanza per i suoi eccezionali e formidabili meriti. Spettacoli musicali, teatrali e televisivi sono stati per lui motivo di grande impegno accollandosene la regia e curandone i testi che scriveva senza limitazione alla sua fervida fantasia e titanica cultura.
Fra i tanti suoi scritti ci piace ricordare. “U VANGELU (9028 endecasillabi rimati con traduzione in catanzarese), i romanzi: Addio mia vita addio (la storia del dramma tra gli innamorati appartenenti a due aristocratiche famiglie rivali. Rachele De Nobili, appena ventenne, viveva nel palazzo di famiglia (Palazzo De Nobili, lo stesso che oggi è sede del Municipio) e amava Saverio Marincola, figlio dell’omonima casata nobiliare; ma la loro relazione veniva ostacolata dalle due famiglie che erano politicamente rivali. La famiglia De Nobili era infatti fedele al governo borbonico, l’altra, i Marincola, progressista e rivoluzionaria, appoggiava la politica indipendentista carbonara), Giangurgolo (la storia della maschera carnevalesca catanzarese), Ninì Cianuro, e ancora: 14 libri di poesie, 9 poesie, 15 sonate, 2 opere per danza, 3 composizioni per commedie musicali, 15 serenate, 7 ninne-nanne, 46 pezzi classici vari, 18 pezzi per orchestra, 128 canzoni; 64 sketchs; 5 favole, 42 racconti e tanti altri articoli elaborati per le riviste ed i giornali con i quali partecipava assiduamente tra cui: “Storie di Calabria”; “i Catanzaresi”; “Calabria Letteraria”.

Un personaggio, quello di Vittorio Sorrenti, che altrove, in contesti maggiormente evoluti sotto il profilo culturale, avrebbe trovato consacrazione e soddisfazioni ben maggiori rispetto a quelle che gli sono state tributate sulla città dei Tre Colli, dove aveva scelto di vivere abitando nel quartiere marinaro a lui tanto caro, assieme alla famiglia.
Sorrenti lascia la moglie, figli tra cui Valeria che lo assisteva e lo aiutava negli ultimi anni nei rapporti con la stampa e le case editrici, una nidiata di nipotini e in tutti noi il ricordo di una mente vivida e geniale che ha funzionato sino all’ultimo dei suoi giorni.
Appresa la notizia il nostro direttore, Riccardo Colao, ha voluto esprimere parole di sincero cordoglio che abbiamo raccolto telefonicamente: “Perdiamo un grande collaboratore, un uomo per bene, di straordinaria sensibilità e intelligenza, di formidabile cultura camante della letterarura, della musica e dell’arte in tutte le variegate specialità interpretabili e vivibili. Vittorio Sorrenti è stato un catanzarese singolare, più unico che raro. Il suo amore per la lingua e il dialetto parlato in Città è racchiuso nelle pagine dei suoi tanti racconti storici dettati dal bisogno di ricostruire personaggi e vicende altrimenti destinate all’oblio. Ha dato tantissimo, alla sua Città, a tutti i concittadini, senza risparmiarsi e senza richiedere nulla in cambio se non lo scroscio dell’applauso. Probabilmente ha ricevuto quasi nulla rispetto alla mole di atti concreti realizzati nei vari settori come la letteratura, la commedia teatrale, la composizione musicale, la regia. Sorrenti e la sua genialità poliedrica non moriranno con la sua dipartita. L’augurio più sincero è che le sue opere possano tenere sempre alto il suo nome. Possa restare nella storia della Calabria e dell’Italia come uno dei tanti figli migliori. Lo merita la Sua memoria, lo meritano la sua vita spesa bene… a lungo… come voleva, come gli è stato possibile, come gli ha concesso il Padre Celeste“.
La Casa Editrice Titani Editori di cui il M° Vittorio Sorrenti era uno stimatissimo autore, il Quotidiano l’Italiano e le altre riviste del gruppo, il direttore, le redazioni, i grafici, unitamente a collaboratori e maestranze, porgono le più sentite condoglianze ai familiari dello scomparso e si stringono in un abbraccio grande con commossa partecipazione.
I funerali del M° Vittorio Sorrenti verranno celebrati nella Chiesa del Sacro Cuore a Catanzaro Marina giorno 2 settembre alle ore 11.



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