A fare da apripista è stato il singolo “Survivor”, pubblicato su you tube con il videoclip lo scorso 20 marzo. E’ un brano che racconta la storia di un ragazzo superstite che lotta per la sopravvivenza, e che vuole far riflettere sull’importanza della vita. Alla base di questo lavoro discografico, durato circa un anno, vi è una ricerca di suoni variegati ed elaborati, grazie inoltre a un consistente appoggio al mondo elettronico
di Vittorio Pio per il Quotidiano l’Italiano BERGAMO – Ancora un grande successo per la 44esima edizione di Bergamo Jazz,…
Lo spettacolo pone al centro del racconto l’opera di Pino Daniele, un musicista poeta che ha saputo trasformare i sentimenti, con melodia e parole, in patrimonio universale. Un percorso di evasione in cui si alternano testimonianze del maestro, canzoni e la dimensione evocativa della narrazione
L’ingresso e la scenografia sono studiati per far sentire il pubblico parte integrante della scena e dentro alla lavanderia. Diventa così un “non luogo” dove si sperimenta e coltiva la vicinanza e l’evoluzione. È così per tutti i personaggi, tranne che per Amanda, lei rappresenta una parte di quel mondo che rifugge l’evoluzione e il confronto ed è così che solo “gli altri” troveranno un riscatto umano e professionale. La partecipazione diventa ancora più “interattiva” grazie alle musiche concepite come parte integrante della scena. Il pubblico “si troverà alle orecchie” le stesse cuffie del protagonista…”
Massimo Wertmuller e l’Altrove Teatro Studio di Ottavia Bianchi e Giorgio Latini si schierano nuovamente insieme dalla parte degli animali con una mostra di vignette ad opera dello stesso attore in difesa della causa animalista.
Uno studio che evidenzia gli ultimi risultati dei ritrovamenti archeologici del Veneto dell’età del Ferro, in cui D’Errico cerca delle connessioni tra “il pensiero magico” dei Veneti Antichi e le credenze popolari, le tradizioni venete dell’era globale.
A Pontida ospite d’onore Orban che non è europeista, è un putiniano convinto assieme Salvini.
Tajani il moderato, anche lui come Salvini vice-presidente del Consiglio nonché ministro degli Esteri, si prende i fischi, le ingiurie e tace.
Vero che il presidente Noto non è imperatore, ma è sempre pur vero che è il “duce dei supermercati” e un “capitano” d’impresa. Ne tragga le conseguenze. Ha dichiarato che prima di dare fiducia a Vivarini avrebbe firmato un contratto con Caserta. Come tante altre menzogne anche questa sarà solo una “boutade”. Se ha ricevuto applausi e consensi quando le scelte si sono rivelate ottime, ora è venuto il momento in cui riconoscere il grande errore per aver affidato la squadra a elementi dirigenziali che ben poco hanno a spartire con i precedenti “costa caro” e non è la marca delle navi da crociera. Se non si inverte la rotta la nave giallorossa fa la fine della Concordia affidata al comandante Schettino. E chi la vuol capire … non ha bisogno di ulteriori chiarimenti. A chi piace il gioco di Caserta non è necessaria una spiegazione. A chi non piace non è possibile dare torto. Riuscirà il ragionier Caserta a restare ancora sulla panchina giallorossa? Lo scopriremo nei prossimi giorni o magari dopo la trasferta a Bari. Oramai è questione di tempo…
Storie di un calcio romantico: “Quel sabato d’inverno giocavamo in casa. Il giorno prima il Mister, in allenamento, mi chiamò in disparte e mi disse: ”Barone Lei sarà tra i convocati”. “Mister – risposi io – la ringrazio ma io non potrò giocare perché ho le scarpette degli allenamenti ma non possiedo quelle della partita”. La risposta di Seghedoni fu repentina: “Dopo l’allenamento venga con me”. “Con la sua macchina, una Maserati, ci recammo in un negozio di scarpe del centro città che vendeva anche scarpe da calcio. Acquistate le scarpe, per renderle idonee al loro utilizzo, ritornammo allo stadio e fece sistemare i tacchetti da Mastro Alfredo, il nostro magazziniere, rendendole pronte per l’utilizzo”.
“Ho fatto riferimento al mio intervento ai funerali in quel lontano 1974 (parlarono prima di me Giacomo Mancini, Saverio Alvaro, Piero Bassetti e Golfari presidente della Lombardia).
Dissi allora che l’insegnamento di Guarasci non l’avremmo mai dimenticato…E’il tempo di assolvere a questo impegno morale difronte a un oggi grigio e inquietante!”
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