Democrazia allo specchio: eppure stanno simpatici
Quando Stalin morì e si diffuse la notizia i sovietici piansero per la morte del prete mancato, piansero i prigionieri nei gulag, piansero le vittime delle purghe, piansero quelli costretti ai lavori forzati, piansero persino le madri e i padri che avevano perso i figli a causa del dittatore.
di Nicola Mongiardo – L’opinione per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – La simpatia per Putin e nei confronti di nazioni molto distanti dal nostro modo di intendere lo Stato e la vita dovrebbe essere trattata con molta più attenzione e dovrebbe essere considerata come un campanello d’allarme molto serio. La Russia era il partner energetico strategico dell’Europa e la Cina ancora adesso è fondamentale per la il buon funzionamento dell’economia occidentale. Quando è un politico a mostrare una certa simpatia la preoccupazione dovrebbe trasformarsi in ansia. Quando i politici europei fanno a gara per fare sempre più affari con la Cina bisogna domandarsi se non sono al corrente di cosa ci sia dietro a un regime, oppure sono consapevoli e se ne fregano dell’umanità in nome del Dio denaro. In ogni caso troppe persone prendono Cina e Russia come modelli di riferimento, questo è destabilizzante e tossico per la democrazia e la libertà.
Queste persone dovrebbero informarsi meglio su queste dittature partendo dal presupposto che non comunicano dati precisi alle agenzie di statistica internazionali, ci si deve accontentare di quello che loro comunicano e fidarsi di una dittatura è da ingenui. Va precisato che i russi così affezionati al loro “beniamino” sono poveri, con pensioni ridicole, con un futuro professionale pari a zero e un’aspettativa di vita bassissima se paragonata all’Europa occidentale, senza parlare dei problemi legati a droga e alcol.
La Cina in teoria ha un basso livello di criminalità se rapportato all’enorme popolazione, al di là delle comunicazioni fasulle che dicevo prima, in questo caso è il partito comunista cinese il principale criminale in Cina: condanna a morte chi si mette contro l’ordine stabilito, fa sparire persone per anni senza dare notizie ai parenti, rinchiude, a questo punto dei fortunati, migliaia di essere umani in campi di lavoro forzati e vi invito a cercare informazioni in rete su quello che hanno subito e probabilmente ancora subiscono i seguaci del Falun Gong, basta andare su Wikipedia.
Eppure stanno simpatici.
Firmano contratti miliardari, strette di mani, calici di champagne, prosecchi e vini, prosit e cin cin, baci e abbracci molto calorosi, la faccia sorridente e ammiccante sempre a favore di telecamera, orso russo, drago cinese, sultani e massacratori seriali africani, se ci sono soldi “volemese bene” e al diavolo le pesantezze intellettualoidi sui diritti umani (la pratica vince sempre sulla grammatica).
Eppure stanno simpatici.
Interviste a sceicchi, giacca e cravatta, abito su misura, scarpe impeccabili come l’inglese, pardon Business English, insomma una chicca, una perla rara a dimostrazione della difesa e della centralità dei nostri valori, un qualcosa di bello da raccontare ai nipotini una volta vecchio, giusto per far capire di aver fatto cose importanti.
Eppure stanno simpatici.
Inneggiare, osannare, glorificare, magnificare, desiderare per l’Italia un Putin nostrano e mostrare con orgoglio una felpa con la faccia del noto benefattore, filantropo e democratico uomo, colui che vive in pochi metri quadrati, ripudia la guerra (non le operazioni speciali), prega con i suoi oligarchi per un mondo migliore. È sano per la democrazia avere persone del genere in politica?
Eppure stanno simpatici sia i dittatori sia i nostri “democratici” …politici.
Nicola Mongiardo

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