Flusso di coscienza sull’attualità: tre mondi dello Sport a confronto. Calcio, Arti Marziali e Kickboxing. Lo Sport come viaggio di passione o onore.
di Romano Scaramuzzino da Bergamo per il Quotidiano L’Italiano La Passione per lo Sport: dal Calcio alle Arti Marziali, alla…
di Romano Scaramuzzino da Bergamo per il Quotidiano L’Italiano

La Passione per lo Sport: dal Calcio alle Arti Marziali, alla Kickboxing
Tifo per la squadra della mia città, Catanzaro. Do un’occhiata all’Atalanta, vivendo da anni nella bergamasca e, chiaramente, seguo con particolare attenzione la nazionale italiana di calcio. Sapete l’Italia, il senso della identità nazionale, l’amore per la Patria fatto non di slogan politici ma di pura essenza di appartenenza ad un popolo, una bandiera e perché no, anche ad un inno. Ogni tanto, confesso, seguo, per la passione di qualche amico, delle squadre italiane che giocano nei vari tornei internazionali che, secondo il mio modesto parere, sono pure troppi.
Il Calcio oggi
Non sono uno specialista del mondo calcistico – altri più di me lo sono veramente – ma vedo troppo business intorno a questo sport che non è solo tale. Troppe partite, calciatori che giocano con poche pause tra un campionato e l’altro, inclusi gli incontri fuori Italia, un vivaio italiano che nel nostro calcio mi sembra quasi inesistente. Evidentemente sono un boomer con l’aggravante di essere rimasto alla schedina che si giocava al sabato sera, all’entusiasmo di seguire via radio – quando il Catanzaro non giocava in casa – le partite delle varie serie di questo sport. Però seguo l’attualità, ovviamente. Non posso, quindi, non cogliere quello che è sotto gli occhi di tutti: le parole che si sprecano, a volte, nel rapporto tra Mister Vivarini (allenatore del Catanzaro ancora oggi?), la società del Catanzaro calcio e alcuni tifosi di questa squadra.
La Passione e le Polemiche
Il mondo del calcio e il suo tifo è passione, “oppio dei popoli” in senso buono perché almeno ci allontana, ogni tanto, dalle tristi e brutte news sia quotidiane che, ormai, annuali, che ci perseguitano. Ma è anche tanta polemica, non quella che potremmo definire sana, quella che ci fa svagare dalla realtà di tutti i giorni, ma aggressiva, offensiva che va al di là degli sfottò tra due tifoserie rivali. Polemiche che hanno come obiettivo l’uomo, gli uomini, il tutto amplificato dai social.
Il Calcio e il Sociale
Ma questa è la realtà del calcio, del sociale, oggi, che andrebbe un po’ ridimensionata. Suvvia, questo si potrebbe fare, magari praticando di più lo sport che aprendo la bocca a sproposito. Ad ognuno il giusto compito, quello dei giornalisti ai giornalisti, quello dei tecnici ai tecnici, quello degli amministratori di società a calcistiche a quest’ultimi, ai veri tifosi il tifo, agli autori, osservatori della società, agli autori. Tutto con calma, con passione sì, ma con calma.

Arti Marziali e Kickboxing
Chi mi conosce sa benissimo del mio amore, nonché pratica, per le arti marziali e per la Kickboxing, quest’ultima anche insegnata. Calcio, arti marziali e kickboxing, tre mondi assolutamente diversi.
Noto però, purtroppo, che ancora oggi, come nei primi anni Settanta, esistono ancora diatribe nel mondo delle arti marziali: è meglio il Karate tradizionale rispetto a quello cosiddetto sportivo? Meglio il Taekwondo olimpico che quello “tradizionale” e viceversa, il Wushu è l’arte dalle quali sono nate tutte le discipline orientali oppure il Wushu è solo una danza, uno sport. Opinioni legittime (anche io ho le mie a tal proposito) ma che, quando, sono troppo rigide costruiscono muri piuttosto che ponti.
Poi c’è la Kickboxing. Quella vera, esercitata ed insegnata da persone competenti e perbene, sotto l’egida di una Federazione seria oppure, al di fuori di essa, da allievi e Maestri degni di nota.
Nella foto sottostante: Gala di Kickboxing, Memorial Flavio Galessi, del primo giugno scorso. Una foto simbolica della serata: l’inno italiano prima del match clou tra Solfizzi e Scavone. Vince quest’ultimo, diventando campione italiano WAKO PRO, nella specialità Low Kick della Kickboxing. Nell’immagine, oltre gli atleti, i loro coach, i dirigenti della Federkombat e la Signora Daniela Galessi, figlia di Flavio, anima del Gala, che regge con onore la bandiera italiana. Foto per gentile concessione Donatella Galessi.

Sport individuali
Arti marziali e Kickboxing, sport singoli. Non c’è una palla da passare, non c’è un compagno al quale ti puoi appoggiare quando sei sul tatami (il luogo non delimitato da corde dove si combatte sia nelle arti marziali che negli sport da combattimento a punti tipo il Point Fighting, specialità della Kickboxing). Sei solo tu e il tuo avversario. A bordo di questi tatami, i tuoi Maestri o coach, lo stesso vale per gli sport a contatto pieno che si svolgono sul ring.
Un Ricordo Speciale
Sembra tutto preordinato per me oggi, nell’ambito dell’osservazione, dell’ispirazione, della scrittura. Infatti, proprio stamattina, giorno 27 giugno c.a., ho pubblicato, sul mio profilo social privato, l’immagine scattata dal fotografo professionista presente al recente Gala di Kickboxing, svoltosi il primo giugno scorso a Gorlago (BG), in memoria di Flavio Galessi. Erano lì, a centro ring, i due atleti insieme ai loro coach, gli addetti della Federazione Federkombat e la signora Donatella, figlia di Flavio, anima di questo Gala, che teneva fieramente la bandiera italiana mentre ascoltavamo in silenzio e in piedi l’inno di Italia.
Una famosa frase di Dominique Valera – atleta e Maestro famoso sia di Karate che di Karate Contact, oggi Kickboxing – da lui scritta a fine di una lettera “provocante” (era il testo con il quale sfidava uno dei maggiori rappresentanti giapponesi del Karate Shotokan e che ha fatto la Storia di questa arte marziale sia in Italia che all’estero, ovvero il Maestro Hiroshi Shirai, incontro mai disputatosi) diceva, se non ricordo male, : “Lo Sport unisce ciò che la politica divide”. In effetti è vero. Valera, che in questo mio stream of consciousness (flusso di coscienza), ricordo che ha perso con il nostro Flavio Galessi durante un campionato europeo di Karate Full Contact disputatosi a Milano nel 1980.
Sport a Squadre e Sport Individuali
Rammento che quando studiavo al Liceo Classico Galluppi di Catanzaro, uno dei miei professori di educazione fisica, il mitico Professore Olanda, mi voleva nella squadra di pallavolo della scuola perché ero abbastanza bravo sotto rete, visto non solo la mia altezza ma soprattutto la mia ottima elevazione in aria frutto degli allenamenti nelle arti marziali. Purtroppo, mi “trattennero” nelle discipline orientali. Oggi, a distanza di tanti anni, me ne pento. Sarebbe stata una bellissima esperienza quella della pallavolo.
Nella foto: la squadra della nazionale italiana di calcio che sabato sera disputerà la sua partita contro la Svizzera, durante i campionati europei 2024. Immagine tratta dal sito della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Aspettative e Speranze
Intanto, ritornando al mondo del calcio, siamo in attesa della partita di sabato sera contro la Svizzera. Speriamo di vincere, non mancherà di certo il mio tifo spassionato verso la mia Italia (che almeno recuperi nello sport quello che in altri ambiti, ahimè, sta perdendo).
E che si vinca, si pareggi o si perda, che lo si faccia con onore.
L’Onore nello Sport
L’onore, ecco uno dei valori che il calcio, le arti marziali, la Kickboxing, tutti gli sport in genere, dovrebbero avere come punto di riferimento. Non l’onore estremo ma quello normale. L’onore di praticare uno sport e di appartenere – sembra più un sogno che la realtà, attualmente – a una nazione, l’Italia, a un mondo che preferisce la pratica alla sciocca polemica, alla coppa – magari insieme ad un adeguato compenso economico – che al vil danaro che è tale quando è solo business.
In ogni partita e in ogni combattimento, lo sport ci insegna che l’onore, il rispetto e la passione sono i veri trionfi, perché è nel cuore dell’azione che riscopriamo il valore della nostra umanità.
Nella foto sottostante: uno dei grandi Maestri delle arti marziali: Gichin Funakoshi, padre del moderno Karate, lo Shotokan .


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