Thursday, April 18, 2024
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FP CGIL Polizia Penitenziaria – Regione Lazio: statistiche presenze detenuti, confronto con i dati nazionali e con il precedente anno

Il carcere più sovraffollato, 158% (+14% rispetto a gennaio 2022), è quello di Regina Coeli con 996 detenuti per 628 posti letto con una presenza di detenuti stranieri del 50%, la più alta della Regione. A seguire il carcere di Latina con un sovraffollamento del 143%, 110 detenuti su 77 posti, che per fortuna, rispetto a gennaio 2022, ha ottenuto un decremento del sovraffollamento di quasi il 20%. Altra situazione critica per quanto riguarda il sovraffollamento, è quella della Casa Circondariale di Civitavecchia nuovo complesso: 486 detenuti su 357 posti, sovraffollamento al 136% e percentuale di stranieri al 49%. Per gli stranieri, altra situazione critica anche nel carcere di Rieti con oltre il 48% di presenze straniere e sovraffollamento al 112%.”


di Ivan Trigona per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Sono 5.971 i detenuti presenti nelle carceri per adulti nella Regione Lazio a fronte dei 5.290 posti disponibili con un conseguente sovraffollamento del 113%. I dati si riferiscono all’ultima rilevazione disponibile sul sito del Ministero della Giustizia aggiornata al 31 gennaio 2023”.

Lo comunica il Coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Il carcere più sovraffollato, 158% (+14% rispetto a gennaio 2022), è quello di Regina Coeli con 996 detenuti per 628 posti letto con una presenza di detenuti stranieri del 50%, la più alta della Regione. A seguire il carcere di Latina con un sovraffollamento del 143%, 110 detenuti su 77 posti, che per fortuna, rispetto a gennaio 2022, ha ottenuto un decremento del sovraffollamento di quasi il 20%. Altra situazione critica per quanto riguarda il sovraffollamento, è quella della Casa Circondariale di Civitavecchia nuovo complesso: 486 detenuti su 357 posti, sovraffollamento al 136% e percentuale di stranieri al 49%. Per gli stranieri, altra situazione critica anche nel carcere di Rieti con oltre il 48% di presenze straniere e sovraffollamento al 112%.”

“Situazione molto difficile – prosegue Di Domenico – anche per il fatto di essere l’istituto penitenziario con più detenuti, è quella della Casa Circondariale di Rebibbia intitolata al Poliziotto Raffaele Cinotti che ospita 1.473 detenuti per 1.173 posti: sovraffollamento oltre il 125% e presenza di detenuti stranieri oltre il 33%. Una attenzione particolare, inoltre, va dedicata anche al carcere di Viterbo anche per la tipologia di detenuti al 41bis e Alta Sicurezza mostra dati allarmanti: 593 detenuti presenti per 440 posti, con sovraffollamento al 135% e 37% di detenuti stranieri.”

Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Siamo di nuovo di fronte ad un trend di crescita delle presenze di detenuti in tutta Italia che il 31 gennaio scorso contava 56.127 detenuti presenti sui 51.403 posti disponibili dichiarati a cui andrebbero tolti anche quei posti non disponibili, per manutenzioni o riparazioni in corso e che l’amministrazione penitenziaria evita di comunicare al Ministero della Giustizia che pubblica quindi dati non perfettamente corrispondenti alla realtà. Secondo questi dati, il sovraffollamento delle carceri italiane, al 31 gennaio, si attesta sul 109% con 31,5% di detenuti stranieri (17.687 in tutto). Un dato che dimostra una crescita di 1.993 detenuti rispetto all’anno precedente che corrispondono ad un incremento del 2,5% del sovraffollamento nazionale. A subire gli effetti di questo trend di nuovo in crescita, sono le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria che sono obbligati a sopperire, loro malgrado, a tutte le inefficienze dell’amministrazione penitenziaria e anche delle altre amministrazioni. Un esempio per tutti è la situazione delle aggressioni nei confronti dei Poliziotti da parte di detenuti con problemi psichiatrici che feriscono gli Agenti e devastano le celle (quelle che poi non vengono riportate nelle statistiche). Una situazione non più sopportabile per la Polizia Penitenziaria e un danno economico non indifferente per le giornate lavorative perse e i danni materiali a carico del bilancio dello Stato. Oltre al sovraffollamento in crescita, c’è da registrare un calo delle presenze in servizio dei Poliziotti Penitenziari il cui bilancio tra chi per anzianità o per scelta va in pensione e le assunzioni che il Ministero della Giustizia e il DAP riescono a programmare ogni anno, è inevitabilmente in passivo, considerate anche le risorse economiche dedicate alle assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria che ogni Governo di ogni colore perpetua da anni.”

“Al DAP – conclude Manna – abbiamo chiesto di fornire ai Sindacati più informazioni reali e puntuali su molti dati statistici sui quali intavolare delle serie riflessioni con l’amministrazione, il Ministero e il Governo, che siano il più possibile scremate dalle opinioni di parte e dalle emergenze mediatiche dell’attualità. Serve una programmazione di lungo termine sull’intero settore penitenziario nel suo complesso, da affrontare con tutti i lavoratori coinvolti, Polizia Penitenziaria, Dirigenti e personale degli Uffici Centrali, con i quali disegnare il futuro del sistema penitenziario.”

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