Anche col Pisa gli uomini al serizio del Comandante Vivarini hanno divulgato, con la loro grandezza, potenza e forza di volontà, la storia del Catanzaro nel mondo del football italico. Uomini veri, che riescono a vincere le partite già quando si trovano negli spogliatoi, fissando gli avversari negli occhi, consapevoli di poterli asfaltare come bitume sotto potenti ruspe.
A trent’anni dalla sua scomparsa rivive a Palermo la storia di Vladimiro Caminiti, alias “Camin”, inviato speciale del quotidiano Tuttosport, innamorato della “Vecchia Signora” e Poeta del Calcio per antonomasia. Fu popolare quanto Gianni Brera. Il fratello Benvenuto ha realizzato la sua biografia, pubblicata da Titani Editori, con prefazione dle nostro direttore Riccardo Colao. La manifestazione avrà luogo a Palermo, presso la Sala Stampa dello Stadio “Barbera” giorno 14 dicembre a partire dalle ore 18. Saranno presenti il dott. Dario Mirri, presidente del Palermo Calcio, l’allenatore Corini, il capitano Brunori, alcune vecchie glorie rosanero, in collegamento diretto da Roma Fausto Silipo. Il nostro direttore annuncerà la creazione e la nascita di un Premio per la Letteratura Sportiva dedicato alla figura del grande inviato nonché avanzerà la proposta al Sindaco di Palermo affinché venga dedicata a Vladimiro Caminiti una strada nella sua città d’origine. “Ciao Vladimiro” parteciperà al Premio Bancarella Sport per l’edizione 2024. Nell’invito i maggiori dettagli.
La manifestazione di Napoli, (un ringraziamento va a Raimondo Pasquino e Giovanni Menzorio), non è stato solo l’evento di un Partito ma di un mondo che c’è, che non è scomparso che invoca il ritorno alla politica,alla dialettica ,ai partiti,oggi spenti, dove ci si formava e si costruiva.
Il cielo rimane, invece, sempre più blu per l’Aquila giallorossa, l’unico volatile che ha volteggiato alto – in questa partita spettacolare e combattuta – artigliando i tre punti in palio. Il bottino carpito in Trinacria ora fa parte dei numeri che gonfiano la classifica e rilanciano la formazione del comandante Vivarini vero le vette più alte.
Poi come accadde ai tempi in cui il “Cosenza sognava e il catanzarese Surro segnava” anche oggi la Storia si è ripetuta puntuale manco fosse una cambiale in scadenza però rinnovabile. I “lupacchiotti” silani non sono riusciti ad affondare i denti sulla preda inseguita da tante settimane (a chiacchiere di mister Caserta); tuttavia pur scendendo sul manto verde del Ceravolo per suonare, sono rientrati sulle rive del Busento suonati… Non è servito a nulla evocare la forza ed il coraggio del condottiero Alarico, sepolto chissà dove proprio nel letto deviato del “flumen consentino”… non sono serviti neppure i cori dei supporter rossoblu stipati in “curva Mammì” che hanno lasciato le gradinate – occupate con baldanza e speranza – chiedendosi ripetutamente “E chi d’é sà cosa?… I tifosi giallorossi hanno trasformato il Ceravolo in Wembley con una sciarpata mitologica”