LA COMUNITA’ DEI CINGHIALI
Presenti da tutte le province laziali, compresa la Città Metropolitana di Roma, Sindaci, Commissari di Comunità Montane, Assessori e Consiglieri regionali, Associazioni degli EE LL, al capezzale di un territorio alle prese con crisi epocali, ma quasi abbandonato dalle istituzioni preposte alla sua conservazione, tutela e valorizzazione. Il Presidente di Uncem Lazio Achille Bellucci ed il Sindaco ospite Gabriele Caucci, hanno condotto interventi e dibattiti d’indubbio interesse, ma anche di indubbio allarme.
L’Opinione di Francesco Chiucchiurlotto – dalla Redazione Politica per il Quotidiano l’Italiano
VITERBO – Si è chiusa l’altro ieri ad Arsoli (Roma) la Quinta UNCEMfest, una due giorni convegnistica, ed altro ancora, sulle aree interne e montane del Lazio, alla luce dell’Art.44 secondo comma della Costituzione, quello che tutela le zone montane.
Presenti da tutte le province laziali, compresa la Città Metropolitana di Roma, Sindaci, Commissari di Comunità Montane, Assessori e Consiglieri regionali, Associazioni degli EE LL, al capezzale di un territorio alle prese con crisi epocali, ma quasi abbandonato dalle istituzioni preposte alla sua conservazione, tutela e valorizzazione.
Il Presidente di Uncem Lazio Achille Bellucci ed il Sindaco ospite Gabriele Caucci, hanno condotto interventi e dibattiti d’indubbio interesse, ma anche di indubbio allarme.
Il Presidente di Uncem Lazio nelle conclusioni, ha citato LA REPUBBLICA, che ha prodotto numeri, e non valutazioni, sullo stato di queste aree: 800.000 residenti in meno nel decennio; 70% dei borghi e paesi ormai a rischio abbandono; 200 i Comuni che non hanno né negozi né bar; 26.582 esercizi commerciali scomparsi, sempre nel decennio.
Dopo aver elencato una serie di disastri avvenuti ed annunciati, dal dissesto idrogeologico con relative frane ed alluvioni, alla siccità ed agli incendi, impoverimento e spopolamento, ha concluso dicendo: “ Eliminati gli enti intermedi di prossimità e d’area vasta, Comunità Montane e Province, resterà solo la COMUNITA’ DEI CINGHIALI! ”
Infatti il tema che emerge con forza è quello di un’altra crisi ed un’altra emergenza, quella istituzionale, provocata da un trentennio di riformismo contradditorio e sbagliato, che ha centralizzato, verticalizzato, accorciato la catena di comando, in una parola disintermediato, e che ha di fatto sottratto potere e risorse ai territori ed alle assemblee elettive, facendo pagare agli EE LL, Comuni e Province, i costi della crisi degli anni ’80.
Siamo alla vigilia di due passaggi riformistici decisivi, non tanto per il Governo Meloni, ma per l’intero Paese: il primo è portare alle estreme conseguenze quel processo di verticalizzazione del potere esecutivo con l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, che, se tanto mi da tanto, sfascerà definitivamente il costrutto dei Padri Costituenti.
Il secondo riguarda l’Autonomia Regionale Differenziata, che sempre portando alle estreme conseguenze il rafforzamento delle Regioni a scapito degli Enti Locali, smembrerà la NAZIONE in tanti staterelli arroganti e spendaccioni, in barba alla Costituzione che aveva previsto le Regioni come enti snelli e parsimoniosi, per il solo coordinamento e programmazione del territorio da far amministrare alle Autonomie Locali.
L’inneffabile Prof. Umberto Galimberti ci spiega che in filosofia c’è l’ ETEROGENESI DEI FINI, che consiste nell’ottenere risultati opposti a quelli voluti e previsti, che se applicata ai 34 anni di riformismo iniziato con la legge n°142 del 1990, il nuovo Ordinamento degli EE LL, darebbe dei risultati sorprendenti su chi ha fatto che cosa, proprio come una comunità di cinghiali; esercizio edificante, ma anche amaramente divertente!
Francesco Chiucchiurlotto *
*Francesco Chiucchiurlotto, laureato in Giurisprudenza. È stato Sindaco del Comune di Castiglione in Teverina (Viterbo) – Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia A.N.C.I.
Foto sotto: una manifestazione anti guerra Russia-Ucraina
Dopo aver elencato una serie di disastri avvenuti ed annunciati, dal dissesto idrogeologico con relative frane ed alluvioni, alla siccità ed agli incendi, impoverimento e spopolamento, ha concluso dicendo: “ Eliminati gli enti intermedi di prossimità e d’area vasta, Comunità Montane e Province, resterà solo la COMUNITA’ DEI CINGHIALI! ”
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