I 3 minuti di una partita iva che hanno emozionato gli italiani durante la trasmissione “Cosa c’è di nuovo” su Rai2
“Cosa servirebbe a noi Autonomi e Partite IVA?
Servirebbe che lo stato si rendesse conto che noi non siamo il problema, ma la soluzione per uscire da questa situazione disastrosa. E invece di distribuirsi prebende natalizie, i parlamentari pensino a immettere liquidità nel mondo produttivo.
Oggi se paghi tutte le tasse, non generi ricchezza, anche se lavori.
Oggi ci sono poche persone tutelate e molti lavoratori che lo sono troppo poco2.
di Nicola Colao per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – Ha destato scalpore la presenza in tivù nazionale di SIlvio Bessone il quale ha potuto raccontare la sua vicenda umane lavorativa offrendo lo spaccato reale ai telespettatori do cosa significa e di cosa si deve preoccupare un italiano che, non avendo uno stipendio e un posto fisso, deve addentrarsi nella giungla delle leggi che strangolano di fatto il processo dell’economia attribuendo al Paese la crescita zero. Ma ascoltiamo dalla sua viva voce:
“Sono Silvio Bessone, un Autonomo e Partita Iva dal 1986.
Faccio il cioccolatiere a Vicoforte ed ho iniziato a fare impresa con mia moglie quando avevamo 18 e 20 anni (oggi si definirebbero “bambini”).
Noi avevamo un progetto e dei sogni da realizzare. Versavamo il 23% di interessi alle banche. All’epoca bastava lavorare per avere liquidità e noi producevamo ricchezza pur pagando le tasse.
Oggi produrre ricchezza non è più al centro del progetto paese; chi fa impresa con una tassazione che ci impedisce di realizzare i sogni, di trasformare in solida realtà una piccola o media azienda, ha difficoltà ad accedere al credito e, quindi, è impossibile crescere. Possono farlo solo le multinazionali che però sono già grandi.
I piccoli paesi, le città stanno perdendo le piccole imprese di distribuzione, ma, soprattutto, quelle di trasformazione. Oggi “infatti” le politiche non agevolano e non stimolano il fare, se mai incentivano l’assistenzialismo; ma alle aziende non servono aiuti, serve l’eliminazione degli agi, degli ostacoli, degli appelli burocratici spesso inutili e controproducenti.
Lo Stato deve essere per le imprese come l’olio lubrificante per un motore. Deve consentire di produrre meglio e di più.
Anche in questa manovra Noi, Associazione Nazionale Autonomi e Partita Iva fondata e presieduta da Eugenio Filograna, vediamo poco coraggio, nessun incentivo a resistere, una tassazione eccessiva e un cuneo fiscale da fame.
Per tutto questo l’imprenditore spesso preferisce togliersi la vita piuttosto che disonorare gli impegni presi con i propri collaboratori e fornitori.
Cosa servirebbe a noi Autonomi e Partite IVA?
Servirebbe che lo stato si rendesse conto che noi non siamo il problema, ma la soluzione per uscire da questa situazione disastrosa. E invece di distribuirsi prebende natalizie, i parlamentari pensino a immettere liquidità nel mondo produttivo.
Oggi se paghi tutte le tasse, non generi ricchezza, anche se lavori.
Oggi ci sono poche persone tutelate e molti lavoratori che lo sono troppo poco”.
Non vogliamo addentrarci al di là di quanto raccontato da Silvio Bessone e lasciamo ai nostri lettori ogni commento auspicando che il Parlamento possa finalmente intervenire per dare una mano a chi ha deciso di lavorare in modo autonomo aprendo una partita iva!


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