IL DRAMMA DI UNA CATASTROFE AVVOLTA IN UNA TRAGEDIA
La nostra democrazia, compresa quella di Israele, pur imperfetta, declinante, incasinata, e talvolta criminale, resta la miglior forma di governo possibile, quella che potrebbe consentire la soluzione di “ due popoli, due stati”, perché come dice un Sant’Uomo che lì vive ed opera: “ I muri, come sono stati costruiti possono essere demoliti”, ed i territori, possono essere sempre sgomberati, come l’Algeria dei Pieds Noirs insegna.
L’Opinione di Francesco Chiucchiurlotto – dalla Redazione Politica per il Quotidiano l’Italiano
VITERBO – Forse è più chiaro, che dopo le performances dei servizi israeliani, la trasformazione della striscia di Gaza in un bunker sotterraneo armatissimo, con depositi e comandi logistici sotto scuole ed ospedali, non doveva essere ignorata da Israele.
Il governo ultraortodosso, credo, che abbia così subito il pogrom del 7 ottobre, sia spostando truppe ed intelligences verso la Cisgiordania, sia non frapponendo possibili azioni preventive come sta avvenendo pericolosamente in Libano, ed assistendo a quel bagno di sangue contro giovani, vecchi e bambini inermi, di una crudeltà così selvaggia che avrebbe dovuto scuotere ogni coscienza.
Allora qual è il senso, la ragione profonda, il sentimento, che si è diffuso da noi in occidente dopo il 7 ottobre, tra l’altro macabra coincidenza col genetliaco di Vladimir Putin, con l’assunzione acritica ed assoluta della causa e delle ragioni di una sola parte, che la storia, i fatti, anche contemporanei, non assolvono da errori, tradimenti e misfatti?
Molti al governo democraticamente eletto in Israele, e di converso tra i Palestinesi, pensa che ci sia una sola soluzione alla crisi che dal 1948, passando per le guerre del 1967 e del 1973, cioè quella di un solo popolo, e di un solo stato, il loro.
Questa posizione si regge come possibile sulla fatwa iraniana della distruzione di Israele e della nuova shoah di 7 milioni di ebrei, racchiusa nello sciagurato slogan ”dal fiume al mare”, cioè il massacro di ebrei dal fiume Giordano al Mediterraneo, pulizia etnica di nazistica memoria per gli ebrei, sogno atomico nucleare degli Ayatollah iraniani.
Da entrambi le parti, chi ha tentato soluzioni di pace è stato ucciso in casa: Isaac Rabin e Anwar Al Sadat; così come gli accordi stipulati sono stati tutti disattesi, e la violenza omicida e terroristica ha scavato fossati di odio; i muri in cemento armato hanno frazionato, spezzettato e violentato, quella terra brulla e desertica, come ricordava amaramente Golda Meir, che ancora ci ostiniamo a chiamare “santa”.
Affrontare questa tragedia indicando in noi occidentali, Israele ed USA in primis, gli unici responsabili non è soltanto sbagliato, ma soprattutto stupido.
Ci siamo dimenticati la violenza fondamentalista dei tagliagole dell’ISIS, la condizione delle donne afghane ed in genere mussulmane, il ricatto del petrolio e dei petrodollari, il fatto che essere “infedeli” non ci risparmierà la loro “punizione coranica”, per le nostre scandalose libertà fondamentali; non vediamo che è l’Iran (con Russia e Cina dietro) come centrale del terrorismo Hamas, Hezbollah, Houti, il vero ostacolo alla pace.
Il dramma della catastrofe che dilaga, cui stiamo assistendo, merita dolorose riflessioni, non acquiescenza alla disinformazione subdola e mirata delle ormai scoperte e conosciute pratiche informatiche cinorusse; non merita invece il diffuso riflesso condizionato che tutte le colpe, le responsabilità ed i crimini dipendano da noi occidentali.
La nostra democrazia, compresa quella di Israele, pur imperfetta, declinante, incasinata, e talvolta criminale, resta la miglior forma di governo possibile, quella che potrebbe consentire la soluzione di “ due popoli, due stati”, perché come dice un Sant’Uomo che lì vive ed opera: “ I muri, come sono stati costruiti possono essere demoliti”, ed i territori, possono essere sempre sgomberati, come l’Algeria dei Pieds Noirs insegna.
Le stupide partigianerie, i facili e manichei pacifismi, non servono: accontentiamoci di essere pacifici, onesti, ed informati, per difendere la nostra libertà!
Francesco Chiucchiurlotto *
*Francesco Chiucchiurlotto, laureato in Giurisprudenza. È stato Sindaco del Comune di Castiglione in Teverina (Viterbo) – Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia A.N.C.I.
Foto sotto: una manifestazione anti guerra Russia-Ucraina
Comments