Wednesday, January 15, 2025
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Il nome della Cosa – L’opinione di Francesco Chiucchiurlotto

Abbassare la guardia su quel che sta succedendo nella conoscenza e nella percezione dei fatti di Gaza, sicuramente teatro di crimini contrapposti, dal 7 ottobre e dall’8 ottobre, è molti pericoloso: “… lasciar passare oggi l’abuso del termine genocidio significa produrre una crepa in un argine. E se crolla quell’argine, domani potrà passare ben altro!”.
Penso che una democrazia che teme di affrontare e chiarire questo abuso o che evita di farlo, per viltà, errore o presunte ed ancestrali colpe, alla ricerca di un protagonismo velleitario, non abbia un buon futuro.

By L'Italiano , in Cronaca Italiana Cultura Editoriali In Evidenza News Regionali Politica Italiana Rubriche , at 2 Dicembre 2024 Tag: , , , , , , , , ,

L’Opinione di Francesco Chiucchiurlotto dalla Redazione Politica per il Quotidiano l’Italiano

VITERBO“Genocidio” è il nome che sta salendo da più parti nella normale accezione pubblica che si ha dell’intervento di Israele nella Striscia di Gaza; esso copre come un cappello una serie di fatti che solo una percezione emotiva può comporre come tale, e sorregge come un chiodo gli stereotipi gonfi di cattiva coscienza nei confronti degli Ebrei, che si sono susseguiti dopo la Shoah.

Nei cortei PRO Palestina (Hamas), sostanzialmente ANTI Israele, nelle Università occidentali e nella stampa soprattutto progressista alla woke, il termine si è fatto largo arrivando addirittura in Vaticano ed in trasmissioni TV notoriamente di sinistra (Formigli).

Questa pulsione che abbandona l’analisi dei fatti e  non si preoccupa dell’ignoranza di ogni trascorso storico più o meno recente, andrebbe osservata e studiata a fondo perché è sia un sintomo che una concausa della crisi di principi e della debolezza morale di quella parte di mondo che ci riguarda.

Per nostra fortuna ci ha pensato la Senatrice Liliana Segre, in una intervista al Corriere che andrebbe capillarmente diffusa e discussa nelle nostre scuole superiori, a precisare, ricordare, spiegare i veri termini della questione Genocidio.

Intanto ella elenca i genocidi sui quali c’è unanimità d’interpretazione lessicale e storica: quello degli Armeni da parte dei Turchi, degli Ucraini da parte di Stalin, la Shoah degli ebrei, ma anche dei Rom e Sinti, da parte dei Nazisti; dei cambogiani da parte dei Kmer Rossi e dei Tutsi in Ruanda da parte del governo Akazu.

Ma la Senatrice sottolinea in più come i due tratti distintivi del Genocidio non siano presenti a Gaza: la pianificazione dell’estinzione totale dell’etnia o del gruppo sociale come suo esplicito obiettivo finale; l’assenza di un rapporto funzionale con una guerra, come avvenuto con il bombardamento di Dresda, l’atomica su Hiroshima e Nagasaki, il milione di morti di Stalingrado, mai definiti genocidari.

Poi Liliana Segre amaramente commenta l’insorgenza di un antisemitismo mai del tutto eliminato nella storia e nella cultura occidentale, e che rimasto sopito e sotterraneo, ora riemerge come occasione d’odio e disprezzo nei confronti degli Ebrei e d’Israele.

La loro demonizzazione prescinde dalla distinzione dal pessimo e criminale governo Netanyahu, pur democraticamente eletto, e platealmente assolve le vere sorgenti del terrore, della guerra e del fondamentalismo, che l’Iran ha appaltato ad Hamas ed a Hezbollah.

Si ignora poi l’entità ed il numero delle vittime di Gaza, non paragonabili a quella dei genocidi storicizzati, e soprattutto non plausibili come tali di fronte ad una popolazione palestinese di circa 6 milioni di individui, una parte considerevole dei quali, inseriti nel contesto socioeconomico israeliano.

Infine denuncia che abbassare la guardia su quel che sta succedendo nella conoscenza e nella percezione dei fatti di Gaza, sicuramente teatro di crimini contrapposti, dal 7 ottobre e dall’8 ottobre, è molti pericoloso: “… lasciar passare oggi l’abuso del termine genocidio significa produrre una crepa in un argine. E se crolla quell’argine, domani potrà passare ben altro!”.

Penso che una democrazia che teme di affrontare e chiarire questo abuso o che evita di farlo, per viltà, errore o presunte ed ancestrali colpe, alla ricerca di un protagonismo velleitario, non abbia un buon futuro.

Francesco Chiucchiurlotto *

*Francesco Chiucchiurlotto, laureato in Giurisprudenza. È stato Sindaco del Comune di Castiglione in Teverina (Viterbo) – Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia A.N.C.I.

Per nostra fortuna ci ha pensato la Senatrice Liliana Segre, (foto ADN Kronos) in una intervista al Corriere che andrebbe capillarmente diffusa e discussa nelle nostre scuole superiori, a precisare, ricordare, spiegare i veri termini della questione Genocidio.

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