Thursday, March 30, 2023
Quotidiano Nazionale Indipendente


Il Palermo corre come la freccia del Sud e soffia sul collo del Bari!

La Cura Nord 12, impazzita di gioia, intona in coro questa invocazione. “Forza Palermo, portaci via da questa categoria”. La stessa che I ragazzi della curva cantarono per tutte le ventotto le partite del campionato di Serie D. E il Palermo li accontentò…


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – Erano anni che non vedevo giocare così bene il Palermo, quest’oggi apparso davvero un congegno perfetto:  difesa puntuale e tempista in ogni intervento, centrocampo duttile e manovriero e un duo d’attacco, ad un tempo,  rapido, veloce  e possente.

Insomma, un dominio assoluto dei rosanero per tutti I novantaquattro (recupero compreso) minuti di gioco.

E finalmente un arbitro – Luciani di Roma –  che non ha fatto il protagonista ma si è limitato a governare con polso fermo una partita tosta e insidiosa nella quale man mano che il Palermo diventava sempre  di più padrone della scena, aumentavano in maniera esponenziale i falli tattici dei ragazzi di Grassadonia. Che per tutto il primo tempo ha rintanato la sua squadra dentro la sua metà campo più attenta a spazzare alla viva il parroco che a proporre qualche pur timido tentativo di contrattacco.

Insomma, quello del Palermo è stato un gioco… al massacro: ad ogni incursione dalle fasce,  sulla sinistra di Valente e sulla destra di Almici, la difesa campana traballava come un equilibrista ubriaco sulla corda.

Si contano almeno quattro palle gol sfiorate per un  niente o per le parate spericolate del bravo Baiocco: all’8’, all’11’, al 14’ e al 20’ prima Buttaro, poi, nell’ordine, due volte Fella e l’ultima volta Brunori, sono arrivai ad un soffio dalll’1-0. Che è arrivato come sentenza inappellabile al 37’, sull’ennesima fuga lungo l’out di sinistra di Valente  e cross radente al centro, che Fella, d’anticipo, sul suo marcatore, timbrava in gol. 

Al duplice fischio dell’arbitro che sanciva la fine del primo tempo, un coro fragoroso della Curva Nord 12 (“Chi non salta catanese e… E’… E’…) compatta e travolgente come sempre, ha accompagnato i giocatori verso il tunnel che porta negli spogliatoi .

Ed è tempo che io esprima una malinconica nota di cronaca, sia pure a margine di tanta gioia per un Palerno così bello e solare: troppo vuoti gli spalti, ancor più vuoti che contro il Potenza, perché oggi è sabato e di sabato… si lavora. La mia, naturalmente, è una battuta perché, per come la penso io, chi veramente ama trova sempre il tempo ( e il modo) di andare a trovare l‘oggetto del suo amore. Forse si spiega così uno striscione piazzato  sotto la Curva Nord  : “Lo stadio non è teatro, lo sfottò non è reato”. O forse la mia è un’interpretaziOne romantica perché , magari, il messaggio riguarda gli ultras  fermati dal  “daspo” e , quindi, impossibiliTati ad andare allo stadio.

La ripresa si apriva con un  Palermo ancora più bello e solare; la manovra diventava ancora più rapida e ficcante e la Paganese, sempre racchiusa a riccio, vacillava sempre di più.  Altre palle gol mancate d’un niente – soprattutto un colpo di testa ravvicinato di Perrotta, salvato sulla linea a portiere battuto e un tiro a spiovere dal limite dell’area di Almici bloccato sulla riga bianca da Baiocco a bracci tese per non finire oltre la linea fatale.

Insomma, il gol del raddoppio era nell’aria, se ne avvertiva forte il profumo quando capitan Tissone per un fallaccio su Almici veniva spedito anzitempo ( era il 17’ della ripresa) negli spogliatoi. Se prima era stato un dominio assoluto ora la partita diventava un monologo, specie quando in campo entrava (era il 23’) “u picciriddu”, Andrea Silipo, che infatti sembrava avere l’argento vivo addosso: scattava, fintava, dribblava; insomma,  fiutava il gol come un cane addestrato fiuta il tartufo. Insomma, un’iradiddio. E, di conseguenza, un Palermo ancora più bello e solare.  E tuttavia, si restava ancora sull’1-0 e sappiamo tutti che il vantaggio minimo di un gol non rassicura nessuno, tanto meno un tifoso come il sottoscritto. Che, comunque, avendo già palesato la sua predilezione per Silipo, aspettava solo che Andrea cavasse dal cilindro della sua fantasia l’assist per il raddoppio. Che giungeva al 34’: fallo di mano campano sulla tre quarti, a ridosso del fallo laterale. Batte u piccciriddu, forte e teso, come una rasoiata. A ridosso della porta avversaria, ma non troppo: quel tanto necessario a Soleri (nel frattempo, 28’) subentrato a Fella,  per spingere di piatto dentro la rete difesa da Baiocco.

2-0 e animi che finalmente si rasserenano.

Dice: “Ora il Palermo mette il freno a mano e giochicchia”. Nient’affatto, quello era l’altro Palermo, mica questo che nell ultime cinque partite ha fatto13 punti. Infatti I rosanero attaccano ancora e al 38’ siglano il terzo gol: magnifico! Un assist verticale di Valente e Brunori vede la porta di Baiocco spalancata dinanzi a sé: tiro secco e palla sul “sette”. Imparabile.

La partita finisce qui,  mentre tutta la Cura Nord 12, impazzita di gioia, intona in coro questa invocazione. “Forza Palermo, portaci via da questa categoria”. La stessa che I ragazzi della curva cantarono per tutte le ventotto le partite del campionato di Serie D. E il Palermo li accontentò…

E io dico che se gioca sempre così…

IL TABELLINO  DI PALERMO – PAGANESE

PALERMO (3-5-1-1): Pelagotti; Buttaro, Marconi, Perrotta; Almici (85′ Accardi), Dall’Oglio (70′ Silipo), De Rose, Odjer (85′ Mauthe), Valente; Fella (75′ Soleri); Brunori (86′ Floriano). A disp.: Massolo, Doda, Lancini, Crivello, Giron, Peretti, Luperini. All. Filippi.

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Zanini, Schiavi, Bianchi (74′ Schiavino); Sussi, Cretella (69′ Volpicelli), Tissone, Firenze (85′ Viti), Manarelli (74′ Campanile); Guadagni (69′ Vitiello), Piovaccari. A disp.: Caruso, Pellecchia, Pica, Scanagatta. All. Grassadonia.

ARBITRO: Luciani di Roma 1 (Bartolomucci-Cerilli).

MARCATORI: 38′ Fella, 80′ Soleri, 83′ Brunori

NOTE: Espulsi: al 62′ Tissone (PAG) per fallo di reazione. Ammoniti: Dall’Oglio (PAL), Manarelli, Vitiello (PAG)

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