Il Palermo si fa Potenza e soffia sul collo del Bari
Silipo, al 95’, ultimo istante del recupero, a mettere il sigillo alla vittoria col suo sinistro fatato: Soleri gli appoggia un pallone d’oro, Gigli lo cicca e lo “sistema” sul mancino dell’ex primavera della Roma. Che scatta verso la porta e spara una botta micidiale, lì nella rete sotto, la Curva Nord. , verso la quale, a torso ormai nudo, ebbro di gioia, le braccia al cielo, u piccciriddu sembra volare.
di Benvenuto Caminiti – da Palermo per il Quotidiano l’Italiano
PALERMO – Stavolta comincio con il migliore e il peggiore in campo: il migliore, Filippi, che non ha sbagliato una mossa, ha indovinato I cambi e ha fatto sempre le scelte giuste.
Il peggiore, l’arbitro, tal Cavalieri di Paola, che ne ha combinate di cotte e di crude, scontentando entrambe le squadre senza tuttavia raggiungere il suo scopo: rovinare partita e spettacolo.
Infatti come dev’essere una partita per essere anche spettacolare? Deve tenere avvinti gli spettatori fino al 90’. E così è stato. Per merito precipuo del Palemo, che ha disputato una partita tosta, molta corsa e molta grinta contro un avversario tutt’altro che accomodante, che fino all’ultimo gli ha dato filo da torcere. Complimenti, dunque, anche a Bruno Trocini, allenatore dei rossoblù del Potenza (oggi in maglia bianca), che sono scesi in campo senza alcun timore reverenziale, anzi, attaccando, spavaldi, non solo di rimessa ma anche d’impeto e velocità.
D ‘altronde, il calcio per diventare bello dev’essere giocato bene da entrambe le squadre e per bene intendo giocare sempre per vincere.
Lo ha fatto il Palermo, com’era naturale che fosse – la seconda contro la quart’ultima – ma lo ha fatto anche il Potenza, con una condotta di gara garibaldina… Poi, la differenza, nel risultato e nello spettacolo, l’ha fatta la diversa caratura tecnica delle due compagini: quella rosanero costruita per tentare il salto di categoria e l’altra per disputare un campionato dignitoso e togliersi la soddisfazione di far tremare in casa sua un avversario del calibro del Palermo.
All’inizio, vedendo che in campo non c’era Silipo mi sono un poco incavolato con Filippi e ho pensato ( a voce alta: che lo sentissero pure I colleghi della truibuna stampa, mica sono un pivello io, che ho piùdi cinquant’anni di partite sul groppone): “Questa era la partita ro picciriddu!… Certo con lui, al posto del capitano De Rose, squalificato, si sbilancia un po’ il Palermo, ma se non lo fa contro il Potenza, che latita belli bassifondi della classifica, quando lo farà mai?”.
Pochi minuti dall’inizio e già mi ero pentito dei miei cattivi pensieri perché ho visto il Potenza giocare a viso aperto e pressare a tutto campo come fosse lui padrone di casa e non il Palermo. Il 3-5-2 potentino, a specchio col 3-5-2 rosanero sembrava dar molto fastidio ai tre centrali di casa, perché avevano un’altra velocità di esecuzione; o meglio, un altro passo, nel senso che correvano come matti e arrivavano sempre primi sulle seconde palle. Così che, il Palermo era costretto a non sbilanciarsi troppo nelle manovre offensive perché aoppena perdeva palla, I ragazzi di Trocini partivano al contrattacco come se avessero dei motorini al posto delle gambe. E c’è voluto addirittura un contropiede dell’onnipresente Odjer per lanciare nello spazio Brunori, che evitava Piana e piazzava un diagonale forte e teso che sfiorava il palo, a portiere battuto.
La ripresa cominciava con un Palermo subito proiettato all’attacco . Con rabbia, quasi; sicuramente con maggior velocità. E infatti alla prima azione di corsa, scambio rapidio e verticale Luperini-Almici e cross di quest’ultimo (in piena ripresa, come già dimostrato ad Andria sette giorni fa) Fella mette dentro con un rasoterra imprendibile. 1-0 e tripudio sugli spalti con la Curva Nord, vero dodicesimo uomo in campo, che canta senza mai fermarsi: “Chi non salta/catanese è… è…”.
E qui comincia una terza partita, quella del Potenza che non ci sta: con quella sua linea difensiva così alta ad ogni contropiede, rischia il secondo gol. Che, però, prima Luperini e poi Fella mancano di jun soffio. Così partita e risultato restano sospesi a quel filo sottile del gol di Fella, anche se il forcing del Potenza è più virtuale che reale: Pelagotti solo una volta, su rasoiata di Volpe, è costretto ad una difficile parata.
La foga dei rossoblù potentini non si allenta per niente, costringendo il mio vecchio cuore a quel superlavoro che ormai – ahimè – non potrebbe più consentirsi. E tutto questo fino al 39’ quando Filippi opera le ultime scelte e tra queste c’è Silipo, che entra con la foga di un destriero che vuol solo bruciare l’erba su cui corre. Ed è proprio lui, Silipo, al 95’, ultimo istante del recupero, a mettere il sigillo alla vittoria col suo sinistro fatato: Soleri gli appoggia un pallone d’oro, Gigli lo cicca e lo “sistema” sul mancino dell’ex primavera della Roma. Che scatta verso la porta e spara una botta micidiale, lì nella rete sotto, la Curva Nord. , verso la quale, a torso ormai nudo, ebbro di gioia, le braccia al cielo, u piccciriddu sembra volare.
IL TABELLINO DI PALERMO – POTENZA:
PALERMO (3-5-2): Pelagotti; Buttaro, Marconi, Perrotta; Almici (85′ Marong), Dall’Oglio (55′ Crivello), Odjer, Luperini, Valente; Fella (85′ Silipo), Brunori (75′ Soleri). A disp.: Massolo, Lancini, Giron, Peretti, Mauthe, Floriano, Corona. All. Filippi.
POTENZA (3-5-2): Marcone; Cargnelutti (85′ Sessa), Piana, Gigli (77′ Maestrelli); Coccia, Sepe (62′ Zampa), Sandri, Zenuni (62′ Vecchi), Ricci; Baclet (46′ Salvemini), Volpe. A disp.: Greco, Petriccione, Orazzo, Bruzzo, Matino, Zagaria, Banegas. All. Trocini.
ARBITRO: Cavaliere di Paola (Trasciatti-Galimberti).
MARCATORI: 51′ Fella, 94′ Silipo
NOTE: ammoniti Gigli, Dall’Oglio, Odjer, Maestrelli, Silipo. Spettatori circa 8.000.
Comments