Friday, April 19, 2024
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La crisi del governo Draghi è il suggello della non politica e della democrazia debole.

La crisi del governo Draghi è il suggello della non politica e della democrazia debole.


di Mario Tassone* per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – La crisi del governo Draghi è il suggello della non politica e della democrazia debole.
Sono ipocriti i commenti di quanti hanno assistito, senza intervenire, alla decomposizione delle istituzioni, lo svuotamento del Parlamento, teorizzato nel progetto eversivo di Grillo del Vaffa che ha avuto enormi consensi elettorali.
Una mietitura non curata può assicurare la quantità ma non la qualità del prodotto.
E infatti il prodotto ha reso povero il Paese, ha alterato le cifre della nostra storia democratica facendo del Parlamento un addobbo sempre meno depositario della sovranità popolare e sempre più circolo di raccolta di leader presunti e di accoliti per servilismo.
Il progetto Grillo di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno si è pienamente realizzato.
Non si è arrivati a un Parlamento bivacco dei manipoli fascisti come minacciava Mussolini nel 1925 ma la traiettoria antidemocratica di ieri trova qualche segnale oggi.
Ma la politica non è servizio ? Certo, ma la politica non c’è da tempo, sfinita dalla rivoluzione giudiziaria di alcuni procuratori negli anni ‘92/93 del secolo scorso e “ratificata” dalle leggi elettorali, iniziando da quella del 1994 che, escludendo fra l’altro, le preferenze hanno trasformato la nostra democrazia da parlamentare a quella delle caste. Oggi Il governo Draghi è stato bocciato.
Si va rapidamente ad elezioni anticipate con il brutto sistema elettorale.

Il rosatellum non induce a eccessive speranze di cambiamenti.
Un atto di generosità delle formazioni potrebbe essere di fare della prossima legislatura un laboratorio riforme del titolo V della Costituzione, rivedere la brutta legge sulla riduzione del Parlamento, la introduzione di una legge elettorale con le preferenze, la rivisitazione dei regolamenti parlamentari, il ripristino delle garanzie costituzionali per i, parlamentari. Il Capo dello Stato con la nomina di Draghi aveva dato un contributo forte perché il Paese uscisse dalle difficoltà di inizio della legislatura.
Il governo Draghi non c’è più.
L’affondo è iniziato alla Camera con una dichiarazione fortemente critica sul DL Aiuti del M5S e a seguire la non fiducia negata poi al Senato dallo stesso Movimento.
Oggi Draghi non ha avuto la fiducia da Forza Italia,dalla Lega e dai pentastellati.
Con l’approssimarsi della fine della legislatura molti si son svincolati dai legacci del governo per inseguire i risultati elettorali.
La pesante situazione economica, le complicate vicende internazionali, le scadenze degli impegni europei sui quali operava Draghi con grande prestigio che effetti avranno.?
E’ possibile che non ci sia amore verso il Paese?
La crisi del governo Draghi è il suggello della non politica e della democrazia debole.
Il potere non olet soprattutto per i tanti personaggi sfrenati cultOri di ambizioni senza freni.
E i tanti amici che hanno ideali e fede stanno a guadare.?
Mi auguro che si accenda qualche luce in tanto buio!!!

On. Mario Tassone *

Mario Tassone è un politico italianosegretario nazionale del partito da lui fondato: il Nuovo CDU. È stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Fanfani Vsottosegretario di Stato al Ministero dei Lavori Pubblici nei governi Craxi ICraxi II e Fanfani VI e viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nei governi Berlusconi II e Berlusconi III.

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