La pagina dello Spettacolo e a cura di Mary Maria Mazza: Lucio Dalla ricordato a Bologna nel mese del suo ottantesimo compleanno
“Dice che era un bell’uomo / E veniva dal mare / Parlava un’altra lingua però sapeva amare / E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato / L’ora più dolce prima di essere ammazzato”
Rubrica a cura di Mary Maria Mazza per il Quotidiano l’Italiano

“Dice che era un bell’uomo / E veniva dal mare
Parlava un’altra lingua però sapeva amare / E quel giorno lui prese mia madre sopra un
bel prato / L’ora più dolce prima di essere ammazzato”
BOLOGNA – Il 3 marzo 2023 Lucio Dalla avrebbe compiuto 80 anni. L’artista bolognese, uno dei più grandi e versatili cantautori italiani nasceva il 4 marzo 1943, una data che darà il titolo a una delle più belle canzoni del suo vasto repertorio.
“Lucio Ottanta”. E’ questo il titolo del programma posto in essere dalla Fondazione Lucio Dalla per omaggiare l’indimenticabile artista nell’80esimo anniversario dalla nascita.
Gli eventi in programma che si sono succeduti
1° marzo, ore 11.30 – Inaugurazione della lapide sulla casa natale dell’artista (Piazza Cavour 2) e del cartiglio storico sull’ultima casa in cui Lucio Dalla ha vissuto e lavorato (Via D’Azeglio 15). Le celebrazioni della ricorrenza degli ottanta anni dalla nascita di Lucio Dalla a Bologna si apriranno il 1° marzo alle 11.30 con l’inaugurazione, alla presenza di Elena Di Gioia, delegata Cultura di Bologna e Città Metropolitana, della lapide che i cugini dell’artista insieme alla Fondazione Lucio Dalla apporranno sulla casa natale, in piazza Cavour 2, e subito dopo, in via D’Azeglio 15, verrà svelato il cartiglio storico che indicherà l’ultima casa in cui l’artista bolognese ha vissuto e lavorato.
2 marzo, ore 21 Teatro Celebrazioni – “CIAO Rassegna LUCIO DALLA per le forme innovative di musica e creatività”. Il 2 marzo alle 21, al Teatro Celebrazioni, si terrà la prima edizione di “CIAO – Rassegna LUCIO DALLA per le forme innovative di musica e creatività”. Un evento inedito, una serata speciale di musica, nuove idee e nuovi progetti, dedicata al grande artista e ispirata alla sua straordinaria capacità di visione, che diverrà l’appuntamento annuale, a Bologna, con l’innovazione musicale. L’iniziativa, promossa da Fondazione Lucio Dalla in collaborazione con il Comune di Bologna ed il sostegno di Banca di Bologna, è stata presentata dagli ideatori, Daniele Caracchi, Pressing Line, e Massimo Bonelli, iCompany, con l’entusiasmo e la certezza di dare vita ad un evento originale che esplorerà in ogni sua dimensione l’universo della musica italiana per individuare, accogliere e valorizzare visioni originali e creative e offrire al pubblico l’intuizione della musica di domani. Nel corso della serata, condotta da Dario Ballantini insieme a Mille, verrà assegnato il prestigioso “Ballerino Dalla”, disegnato dall’artista Mauro Balletti e ispirato al brano “Balla balla ballerino”, agli artisti, alle opere, oltre che ai producer e ai talentPartner.
3 marzo – visite guidate alla casa di Lucio Dalla
Il 3 marzo, in collaborazione con Bologna Welcome, le porte della casa di Lucio Dalla saranno aperte ai visitatori desiderosi di compiere un viaggio nella vita dell’artista attraversando le stanze dell’ultima abitazione in cui l’artista ha vissuto e lavorato, in via Massimo D’Azeglio 15.
Dal 3 al 5 marzo “Bologna Marathon 2023” –
“Bologna corre ricordando Lucio Dalla” Il 3 marzo prenderanno il via le attività di “Bologna Marathon 2023” con l’”Expo Village” al PalaDozza dedicato all’accoglienza dei numerosi runner che arriveranno a Bologna per le gare che si terranno il 5 marzo, nel nome di Lucio Dalla. All’artista sono infatti dedicate le medaglie ufficiali della Maratona, della 30km dei Portici e della Unipol Move Run Tune Up di 21 Km sulle quali, oltre che dall’iconico cappello con gli occhiali, Lucio Dalla il suo legame con lo sport è ricordato da una strofa dell’innoPartner
4 e 5 marzo – Presentazione del libro “Il parco della luna” di Lucio Dalla, illustrato da Sarah Mazzetti ed edito da CIAO Discoteca Italiana e dell’omonimo progetto della Fondazione Policlinico Sant’Orsola dedicato all’infanzia Con CIAO Discoteca Italiana, collettivo artistico torinese che rielabora e reinterpreta visivamente la storia della musica italiana, Fondazione Lucio Dalla condivide un originale progetto editoriale per l’infanzia, un libro dedicato al brano “Il parco della luna” (IL PARCO DELLA LUNA / © 1985 EMI Music Publishing Italia – Universal Music Publishing Ricordi), illustrato dall’artista bolognese Sarah Mazzetti.
Mary Maria Mazza




Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi.
Va in scena dal 6 al 11 di dicembre al teatro Quirino di Roma lo spettacolo “il malato immaginario”, un intreccio tra comicità e il teatro dell’assurdo.
Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti.
La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per sé stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria
esistenza. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Moliere, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel‘900 vedranno la luce.
Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui.
Mary Maria Mazza



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