Friday, April 19, 2024
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«La rosa Bettina» il nuovo thriller della scrittrice Maggie Van Der Toorn

Il thriller “La Rosa Bettina”, immediatamente dopo la sua uscita, riesce ad ottenere svariati premi e numerosi riconoscimenti. Abbiamo voluto scoprire un po’ di più, intervistando lei, la sua autrice, la giornalista e scrittrice poliedrica, Maggie Van Der Toorn


Servizio e Intervista di Clelia Moscariello per il Quotidiano l’Italiano

Chi è la rosa Bettina?

Per rispondere a questo quesito occorre leggere obbligatoriamente l’ultimo romanzo della giornalista e scrittrice poliedrica Maggie Van Der Toorn pubblicato per la Ianieri Edizioni all’interno della collana Forsythia, nella primavera del 2021.

Intorno alla rosa Bettina, in effetti, fiore bello, determinato, resistente e dalle sfumature calde aranciate, si sviluppa tutta la trama di questo thriller avvincente in modo appassionante ed appassionato, tenendo il lettore col fiato sospeso fino all’ultimo.

Eva Palermo, la protagonista del romanzo, una bella e grintosa trentacinquenne, sembra davvero non conoscere un minuto di sosta tra le sue diverse attività, sa dividersi, infatti, tra la sua professione di architetto e quella di giornalista.

Eva ha da poco perso sua madre, eppure, malgrado ciò, la sua vita sembra proiettarsi su un futuro radioso, nonostante, alcuni fantasmi vorrebbero, invece, trattenerla nel suo passato.

Il punto attorno a cui si snoda l’intera vicenda è costituito dall’acquisto da parte di Eva di una casa in campagna, tale scelta, infatti, avrà diverse e svariate conseguenze ed arrecherà non poche problematiche nella vita della giovane protagonista che oltre ad essere una donna moderna ed ambiziosa, dagli innumerevoli hobby ed interessi, trascina con sé alcune profonde fragilità, Eva è, pertanto, una donna sospesa tra passato e futuro, indecisa tra un passato ingombrante e persistente non solo nei suoi tanti incubi ed un futuro tutto da scrivere e da progettare, eppure, estremamente promettente, Eva come molte di noi, si trova ad un certo punto a dover  prendere decisioni importanti per la sua esistenza ed a non poter più rimandare tale onere ed, infatti, nel corso della lettura, tra una pagina e l’altra, non si fatica, affatto, di certo, a riconoscersi in lei.

Tanti i personaggi che si alternano nella vicenda personale di Eva e tanti gli elementi che riescono a condire, in modo armonico e su diversi piani e significati, questo thriller mozzafiato dal finale a sorpresa, dove non mancano, ma anzi abbondano, gli ingredienti che trasformano la narrazione anche in una storia d’amore, d’amore della protagonista, in primis, verso un uomo, ma, in secundis, d’amore, indubbiamente, verso se stessa.

In effetti, in questa storia ricca di misteri di colpi di scena continui, non mancano gli spunti narrativi che sanno mischiarsi abilmente e sapientemente, arricchendo il racconto di altre componenti, non consentendo al lettore di poter trarre le sue personali conclusioni se non proprio nel finale, nell’ultima pagina. 

La scrittrice Maggie Van Der Toorn

Maggie Van Der Toorn, infatti, ci accompagna magistralmente con il tocco magico della sua penna in questa narrazione, nell’iter di una donna alla ricerca di tante risposte o forse solo alla ricerca di se stessa, tracciando in Eva un ritratto femminile, che potremmo azzardarci a definire generazionale, nel frattempo, in questo percorso, noi potremo fermarci piacevolmente ad ammirare i mille scorci disegnati dalle sua immaginazione oppure ad innamorarci dei luoghi descritti dettagliatamente, delle atmosfere del caratteristico borgo, per esempio, ma anche ritrovarci a tifare ed a  provare, molto probabilmente tanta empatia per qualsiasi dei personaggi, mentre, in modo quasi naturale, ci siamo già immersi nella storia tout court,  dimenticandoci, con molta probabilità tutto il resto.

Clelia Moscariello

Maggie Van Der Toorn e la sua “rosa Bettina”.  L’intervista.

Il thriller “La Rosa Bettina”, immediatamente dopo la sua uscita, riesce ad ottenere svariati premi e numerosi riconoscimenti. Abbiamo voluto scoprire un po’ di più, intervistando lei, la sua autrice, la giornalista e scrittrice poliedrica, Maggie Van Der Toorn.

Il suo libro sta girando il nostro stivale in lungo e in largo e sta conquistando via via una fetta sempre più ampia di pubblico, mentre numerosi le giungono i riconoscimenti ed i premi nel frattempo, lei, Maggie Van Der Toorn, è la giornalista, scrittrice poliedrica ed emotioner, come lei stessa ama definirsi, oltre che, ovviamente, autrice del romanzo di pubblicato per la Ianieri Edizioni, all’interno della collana Forsythia, nella primavera del 2021.

Ma chi è “la rosa Bettina” e chi è davvero Maggie Van Der Toorn?

Per rispondere a questa domanda e conoscere entrambe, non ci resta che passare la parola proprio a lei, Maggie, facendoci raccontare un po’ di più de “la rosa Bettina” ed, infine, di lei stessa e dei suoi numerosi progetti.

  1. Buonasera Maggie,

Sei nata in Olanda da genitori con origini siciliane e trapiantata felicemente in Italia, quale consideri la tua caratteristica maggiormente olandese e quale, invece, definiresti quella più italiana?

«Buonasera Clelia e buonasera a tutti i lettori del quotidiano nazionale indipendente L’Italiano. Ma che bella domanda! Vivo in Italia da oltre quarant’anni e la considero la mia patria. I miei genitori sono olandesi entrambi, il mio bisnonno era siciliano, ma nessuno in famiglia parlava e parla l’italiano. Coltivo un amore infinito verso l’Italia dal primo momento che ci ho messo piede, non solo per la bellezza territoriale, ma anche per la cultura e la storia, così presente ovunque, ma soprattutto per la lingua, così ricca ed espressiva. La mia caratteristica maggiormente olandese penso sia la determinazione e l’essere concisa, oltre al bisogno di esplorare e di viaggiare, quella più italiana credo sia, e lo dico con un certo orgoglio tipicamente italiano, la creatività di sapersi reinventare sempre, essere pronta ad iniziare daccapo.»

  • Ti dedichi a tante attività, tra le quali il disegno e la sceneggiatura, oltre al giornalismo ed alla tua attività come scrittrice, insomma, puoi essere considerata una artista a tutto tondo, quale è però l’attività che senti di più affine a te o quella che ti rispecchia di più?

«La scrittura mi completa maggiormente, mi dona la possibilità di viaggiare oltre l’orizzonte e vedere altre prospettive di vita da raccontare e da vivere.

  • Ti definisci una “emotioner”, chi è per te un “emotioner”?

«La definizione emotioner riguarda la grande sensibilità dell’artista che riesce andare a fondo delle emozioni, scovarle in se stesso, negli altri, e farne arte in maniera naturale e semplice».  

  • Ti rivedi di più nella scrittura giornalistica oppure in quella creativa e quale ti risulta più naturale?

«Mi piacciono entrambe. Quella giornalistica è più rapida, più immediata e rispecchia sempre la realtà, o almeno dovrebbe… La scrittura creativa è più impegnativa e più faticosa dal punto di vista fisico perché inventarsi storie non è sempre facile. Bisogna pensare molto, a volte anche di notte, quindi si dorme poco, avere una certa costanza, altrimenti si perde l’efficacia del testo. Occorre raccontare con il proprio stile, avere un obiettivo e soprattutto rispettare le aspettative del lettore e le tecniche narrative».

  • Quale il tuo percorso e la tua evoluzione come scrittrice da “I Labirinti” a “La rosa Bettina”

«Labirinti è stato il mio primo libro, una raccolta di racconti con uno stile ancora acerbo, ma è piaciuto comunque al pubblico. Infatti, ho pubblicato altri quattro libri nell’arco di sei anni. La rosa Bettina è l’ultimo, uscito pochi mesi fa. Un romanzo thriller in cui ho fortificato il mio stile e una narrazione più razionale».

  • Chi è la “rosa Bettina”?

«Si tratta di una rosa rara con una forza rampicante con dei colori che sfumano dall’arancione verso il giallo, come le diverse sfumature di narrazione che tratta il libro. È una metafora, oltre ad essere un libro dentro il libro e un riferimento alla giovane protagonista Eva Palermo.»

  • Quanto hanno i suoi personaggi di te e quanto, Eva, la protagonista de “La rosa Bettina” ha di tuo?

«Eva è una giovane architetto. Di me ha poco, forse ha più di mia figlia. Ho spesso scritto di donne cinquantenni, invece in questo ultimo romanzo ho preferito dare più spazio ai giovani, alle loro speranze e alla loro voglia di crescere».

  • Il tuo ultimo romanzo ha ricevuto molti premi, quale quello che ti ha reso più orgogliosa?

«La rosa Bettina ha vinto il terzo posto al Festival Incostieramalfitana.it, un bellissimo traguardo e una grande emozione, e ha vinto il secondo posto al Festival del libro: Giallo Trasimeno. Poi chissà cos’altro succederà in un futuro imminente… Il premio che mi ha resa più orgogliosa è il Napoli Cultur Classic per il mio libro Posti a sedere, per l’evento molto bello e per la statuetta meravigliosa a forma di angelo, e il Premio Orlando, il primo concorso letterario in cui ho conquistato il primo posto e che ha dato l’inizio al mio percorso letterario. Ma sono grata per tutti i premi vinti».

  • Un sogno di Maggie come donna ed un sogno di Maggie come scrittrice….

«Sinceramente il mio sogno attuale e ricorrente come donna è che si possa tornare alla normalità, anche se credo rimanga un sogno e dovremmo convivere con una situazione a cui non avremmo mai pensato di dover affrontare. Come scrittrice sogno di presentare il mio ultimo libro al Salone del libro di Torino oppure a Più libri più liberi a Roma, una meta raggiungibile con il supporto della mia casa editrice Ianieri Edizioni».

  1. I tuoi prossimi progetti?

«Mi sto occupando di diversi corsi di scrittura, di traduzioni letterarie, e sto scrivendo un nuovo romanzo, poi ci sarà il seguito de La rosa Bettina, visto il successo, per cui ringrazio infintamente il pubblico. Per essere informati sui miei progetti consiglio di visitare il mio sito https://www.maggievandertoorn.it/ »

Infiniti Ringraziamenti

Grazie a te Clelia!

Clelia Moscariello

La copertina del volume La rosa Bettina

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